Ramen di pollo: la ricetta del piatto-icona del Giappone

ramen
Dopo il gastroviaggio in Cina con gli involtini primavera, Cook&Go resta in Estremo Oriente con una ricetta simbolo del Giappone che ha ormai conquistato il mondo: il ramen.

I tipici spaghetti (o meglio, noodles) in brodo di carne o pesce o anche vegetale, spesso serviti con soia e uova, sono uno dei piatti più comuni anche nei ristoranti orientali d’Italia: tra gli ultimi nati, a Milano, c’è Mani in Noodles, in via Aminto Carretto 8, a pochi metri dalla stazione Centrale e da Repubblica. Un format originale, che celebra l’antica pasta lunga di origine cinese, nato da un’idea del proprietario e chef Pengfei Yu.

Il ramen, realizzato con brodo di verdure o di manzo, è una delle cinque varianti di noodles che si possono gustare a questo indirizzo.

L’inaugurazione di questo locale è l’occasione per proporre questa ricetta e ripercorrere uno dei piatti che ha fatto la storia della gastronomia nel Far East.

Prima del 1900, in Cina, il ramen era insieme ai gyoza (clicca qui per la ricetta dei tipici ravioli asiatici) cibo da strada: i venditori impiegavano un corno musicale detto  charumera per richiamare l’attenzione dei passanti. Pratica che alcuni gestori di chioschi conservano tuttora con altoparlanti e messaggi registrati trasmessi a tutto volume.

Negli anni il ramen divenne un piatto popolare quando si mangiava fuori. Poi, dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando molti soldati giapponesi tornarono dalla Cina e nel frattempo si diffuse sul mercato la farina economica importata dagli Stati Uniti, la zuppa cinese di pasta prese prepotentemente piede nel Paese del Sol Levante, fino a diventare – anche grazie alla diffusione dei noodles istantanei – una vera e propria icona della cucina nipponica. Nel 1994, a Yokohama, fu addirittura aperto un museo del ramen.

Vediamo quindi la ricetta del ramen di pollo suggerita da Fileni, che consiglia di gustare il piatto sorseggiando la più tipica tra le bevande asiatiche: il sakè.

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 gr di petto di pollo
200 gr di noodles
100 gr di funghi shitaké (o altri funghi)
2 uova
1 cipollotto
1 peperoncino fresco
50 gr di germogli di soia
1 litro di brodo di pollo
olio extravergine d’oliva qb
salsa di soia qb
sale e pepe qb

PREPARAZIONE
Spennellate le fette di petto di pollo con l’olio, insaporitele con sale e pepe e fatele dorare a fuoco forte da entrambi i lati. Tenetele da parte.

Pulite il cipollotto e tagliatelo a fettine; eliminate la parte terrosa dei funghi, sciacquateli e tagliateli a pezzi. Portate a ebollizione il brodo unire il cipollotto e i funghi e fateli cuocere per 5 minuti.

Cuocete le uova* in acqua bollente per 6 minuti, scolatele in acqua ghiacciata; una volta fredde sgusciatele. Fate cuocere i noodles in acqua salata in ebollizione (o altro brodo) per 3-4 minuti, il tempo varia a seconda della tipologia dei noodles acquistati.

Scolate i noodles e distribuiteli nelle singole tazze, aggiungete le uova divise a metà, i germogli di soia, il pollo diviso a pezzi, i funghi cotti nel brodo e 2 fettine di peperoncino.

Versate il brodo bollente, lasciate riposare per 2-3 minuti, quindi servite.

*Le uova normalmente vengono marinate per 3-4 ore con 250 gr di acqua, 60 gr di salsa di soia, qualche fettina di zenzero e volendo un bicchierino di salsa mirin. La marinatura viene fatta bollire e raffreddare, prima di immergervi le uova.

Buon appetito e buon gastroviaggio!
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