Catalogna, gli incredibili mille anni del monastero di Montserrat

foto da adobe
Correva l’anno 1025 quando Oliba, abate di Ripoll e Cuixà e vescovo di Vic, fondò Montserrat in Catalogna. Celebra dunque oggi i mille anni esatti il monastero benedettino e santuario mariano sorto sulla “montagna seghettata”, questo, in catalano, è il significato letterale di Montserrat, a richiamare la conformazione geologica delle sue rocce simili a dita nodose.

Il monastero è rimasto da sempre un luogo di forte identità e di orgoglio per i catalani che, qui, venerano la loro Santa Patrona, la Mare de Déu de Montserrat o “Moreneta”. Tra storia, natura, arte e curiosità, ecco come si può vivere al meglio il Millenari del Monestir de Montserrat.

Il bacio, il coro e i capolavori d’arte

A 50 km da Barcellona, Montserrat si raggiunge facilmente con il treno R5 dalla stazione di Plaça d’Espanya a Barcellona fino a Monistrol de Montserrat, e poi con la cremagliera che sale al monastero.
Non c’è da stupirsi se, nella basilica principale, occorre fare una fila per trovarsi al cospetto della Mare de Déu de Montserrat. La statua lignearomanica, risalente alla fine del XII secolo, raffigura la “Moreneta” (la “brunetta”, in catalano), la Vergine patrona della Catalogna con il volto reso scuro dallo scorrere dei secoli, alla quale i fedeli rivolgono preghiere e un bacio in segno di devozione e di affetto. La Madonna nera di Montserrat è così venerata che, ancora oggi, il 27 aprile si festeggia l’onomastico delle persone che si chiamano così in onore della Vergine.

Un altro motivo di grande orgoglio per i catalani, riconosciuta a livello internazionale, è l’Escolania de Montserrat, uno dei cori di voci bianche più antichi d’Europa, datato XIV secolo. Per ascoltare le voci dei bambini catalani che, tra i 9 e i 14 anni, vivono e frequentano il coro e le scuole del monastero, si può assistere ogni giorno alla liturgia delle ore 13 (domenica alle 12) in basilica.
Non si può lasciare Montserrat senza aver visitato il Museu de Montserrat, il museo d’arte ideato dall’architetto modernista Josep Puig i Cadafalch, che espone capolavori che spaziano dal XIII secolo a.C. agli anni Duemila, con opere tra gli altri di Caravaggio, Picasso e Dalí.

Per gli sportivi: trekking e climbing

Esplorare a piedi i paesaggi del Parc Natural de la Muntanya de Montserrat è una delle esperienze più emozionanti che si possano vivere durante un viaggio in Catalogna. Seguendo le antiche orme dei pellegrini medievali, infatti, si può raggiungere il monastero attraverso diversi sentieri.

Come lo storico Camí de les Aigües o Camí Romeu a Montserrat, l’itinerario che parte da Monistrol de Montserrat e arriva fino a Montserrat, seguito anche dai fedeli in marcia lungo il Cammino di Santiago. In alternativa, il monastero stesso può diventare un punto di partenza di una camminata, ad esempio per raggiungere la cima del Sant Jeroni, la montagna più alta del parco, situata a soli 1.236 metri di altitudine ma con una vista che spazia fino alle Isole Baleari.

Mistici e poco impegnativi sono anche il percorso che porta alla scoperta degli antichi eremi posti sul versante a sud della Vall Mala, con le fotogeniche Gorres, il gruppo di rocce più spettacolari di Montserrat (qui è la Gorra Frígia a dominare il panorama) e il Camí dels Degotalls, un itinerario accessibile davvero a tutti che si sviluppa in piano lungo le mura che scendono dal Pla de la Trinitat di Montserrat.
Grazie alla sua conformazione geologica, inoltre, fin dal 1920 la catena montuosa di Montserrat ha attirato l’attenzione dei climber provenienti da tutto il mondo e, ad oggi, si contano oltre cinquemila vie di arrampicata registrate, di tutti i gradi, distribuite nelle zone di Els Ecos, Les Magdalenes e Sant Salvador.

Mangiare e dormire al monastero

Durante la visita al monastero di Montserrat non si può perdere l’occasione di fermarsi in una delle bancarelle allineate prima dell’ingresso per assaggiare il tradizionale mel i mató, un dolce a base di un formaggio simile alla ricotta e cosparso di miele (anticamente veniva preparato dai monaci) che, nelle versioni più golose, può essere guarnito anche con marmellata, cioccolato, frutta secca oppure gherigli di noci. Mentre, per un pranzo tipico catalano, il ristorante dell’Hostal Abat Cisneros è ospitato negli ambienti dove, nel XVI secolo, c’erano le scuderie.
Chi volesse fare un’esperienza di volontariato o soggiornare al monastero per vivere un po’ di tempo in silenzio o di studio, preghiera e meditazione, può fare richiesta di soggiorno presso l’Hostatgeria de Montserrat, un ostello semplice che segue le regole (di orari e alimentari) dettate dal monastero, offrendo uno spaccato della vita religiosa benedettina, qui “quasi” immutata da mille anni e basata sui quattro precetti: Ora, Lege, Rege Te Ipsum, In Comunitade.

E a proposito di millennio, il 2025 sarà un anno ricco per Montserrat, con circa mille eventi, tra riti e cerimonie religiose, eventi culturali, concerti e mostre. Uno spettacolo sempre visibile, presentato in anteprima in abbazia durante l’inaugurazione del Millenari, sarà il video mapping Lux Splendens, un’esperienza audiovisiva divisa in tre capitoli (Creazione, Vergine Maria e Cristo) che combina arte, musica e tecnologia.