Quando la montagna è rosa: cinque storie al femminile a La Plose (Bressanone)

L’Everest, l’Eiger, il Kilimangiaro: tutte le montagne famose del mondo, comprese quelle dell’Alto Adige, come l’Ortles, il Tribulaun, lo Sciliar, sono sostantivi maschili. Tutte? No, perché la montagna locale di Bressanone è femminile. La Plose.

La montagna locale per lo sci, il tempo libero e le escursioni è da sempre strettamente legata alla città più antica del Tirolo. Almeno una volta al giorno, ogni abitante di Bressanone guarda la Plose: tanta neve, tanto sole, e professionisti e artigiani in buona parte al femminile.

Per gli appassionati di sport invernali, la Plose offre non solo oltre 40 km di piste per sciatori e snowboarder, ma anche più di 12 km di sentieri per escursioni invernali e oltre 12 km di piste per slittini.

Una novità è la ferrovia di montagna con la stazione intermedia, che consente a sciatori, snowboarder e slittinisti di utilizzare più volte la parte superiore della pista Trametsch e la pista da slittino Rudi Run 4.0. Un’altra novità è la pista Plosebob, che copre 147 metri di altitudine su un percorso guidato da una rotaia.

Molte persone lavorano su e intorno alla Plose, e ci sono anche donne che svolgono attività uniche. Eccone cinque, con le storie di cinque donne speciali, le loro professioni e le loro vocazioni.

Si comincia con Monica Borsatto, la professionista delle piste che ha ereditato la passione per la montagna dalla famiglia che la portava l’estate fin da piccola a Bressanone. Laureata in ingegneria civile con indirizzo alpino, Monica è anche a capo del soccorso alpino di Bressanone. Il suo lavoro principale, tuttavia, è la progettazione di funivie, piste da sci e impianti di innevamento dal suo ufficio di progettazione a Bressanone. La si può trovare spesso sulla Plose, dove è in giro con gli sci da alpinismo o da telemark.

Poi c’è  Maria Fink, soprannominata la fata delle piste: la sera, quando è buio, gli impianti di risalita non sono più in funzione e tutti hanno lasciato la Plose, Maria  accende il motore del suo gatto delle nevi e si lancia su e giù per le piste. Nel tempo libero,  ama sciare, ma è anche volontaria presso la Croce Bianca.

Un’altra presenza familiare è quella di Linda Stricker, la noleggiatrice di sci: olandese con radici asiatiche sposò il “Cavallo pazzo” di Bressanone Erwin Stricker, che faceva parte della leggendaria “Valanga azzurra” del circo bianco italiano. Oggi Linda  gestisce Rent and go con 70 punti di noleggio sci in tutta Italia, ma anche Sportservice Erwin Stricker con sette punti di noleggio, dodici stazioni di biciclette e tre negozi di articoli sportivi in Alto Adige.

Altro volto amico  della zona è Karin Kinigadner, la guida naturalistica, escursionistica qualificata e certificata,  nonchè istruttrice di relax e salute Kneipp. Karin è anche esperta di bagni nella foresta in inverno e in estate.

Infine ecco Rosi Ellemund, la gestora del rifugio Trametschhütte, frequentato sia dalla gente del posto sia dagli ospiti, che la padrona di casa della malga accoglie ogni giorno con specialità fresche.

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