Pronti al “camì”: cinque modi per scoprire la Catalogna a piedi

foto da adobe
Si dice camì, significa cammino: la stagione delle foglie che cadono può diventare quella giusta per raccogliere le energie, infilarsi un paio di scarponcini da trekking e mettersi in marcia lungo i tanti sentieri che percorrono la Catalogna.

Con il sole ancora tiepido e intorno una natura dalle mille sfumature di colori, ognuno sceglie il tipo di camí (cammino) che preferisce. Ce ne sono per tutti i livelli e i gusti: in montagna o vicino al mare, popolari o alternativi, spirituali o sportivi, l’importante è conoscere bene le proprie gambe e partire con gli zaini e i pensieri “leggeri”.

Qui, una selezione di cinque cammini suggerisce dove puntare la bussola e invita a muovere i primi passi.

Camì de ronda: il richiamo del mare

Il Camí de Ronda è un itinerario in cui si cammina, con il Mediterraneo sempre a vista, lungo i 43 km della Ruta Lineal da Sant Feliu de Guíxols fino a Begur o sui 140 km della Ruta Circular, da Girona a Girona, attraversando la Costa Brava. Facile (con dislivelli adatti a tutti), comodo (si può interrompere e riprendere in ogni momento) e “aperto” tutto l’anno, questo sentiero è nato nel lontano 1829 per contrastare il contrabbando di tabacco, zucchero, cacao, spezie e altri prodotti (da qui il nome ronda), è stato sempre utilizzato dai pescatori, dai marinai e dalle comunità locali come collegamento tra il mare e la costa e oggi è uno dei trekking litoranei più scenografici dell’intera regione. E poi si può concludere in bellezza la camminata con un tuffo e un piatto di paella de marisc (paella di pesce).

Camì Ignacià (Cammino Ignaziano): camminare con la fede

Raggiunge uno dei luoghi di pellegrinaggio più noti e scenografici della Catalogna, il monastero benedettino di Santa Maria di Montserrat, il Camí Ignasià creato nel 2012 per ripercorrere le 27 tappe (ben 650 km) che il fondatore della Compagnia di Gesù, Ignazio de Loyola, fece nel 1522 dalla sua casa natale (la torre-palazzo di Azpeitia, nei Paesi Baschi) fino alla grotta di Sant Ignasi nella cittadina catalana di Manresa. Per i pellegrini di oggi, seguire le orme del futuro santo lungo le sette tappe catalane significa riscoprire un modo di viaggiare lento e consapevole, per alcuni di pura connessione spirituale. Oltre a vedere capolavori come l’antica cattedrale di Lleida, salendo a piedi sulla montagna di Sant Jeroni si possono scoprire sentieri meno battuti e lontani dalle zone più turistiche di Montserrat. Dalla cima, a meno di 1.300 metri di quota, si vede un panorama che spazia dai Pirenei fino alle isole Baleari.

Camì Oliba: a spasso nel romanico catalano

Comprende 293 km di cammino (14 giorni da Montserrat al cuore dei Pirenei). Tra le comarche El Bages, Osona ed El Ripollés, il Camí Oliba deve il suo misterioso nome all’uomo, vissuto tra il 971 e il 1046 d.C., che incise un’impronta importante sull’architettura catalana. Fu lui, infatti, nella veste di vescovo di Vic, a fondare il famoso monastero di Montserrat e a introdurre l’arte romanica in Catalogna. Alcuni tra gli esempi più eclatanti si ammirano al monastero di Sant Benet de Bages e nella chiesa di Sant Joan de Les Abadesses, oltre che a Vic, la città che ospita la cattedrale e il MEV (Museu d’Art Medieval), il museo che spiega tutto sul romanico. E si può fare anche enoturismo tra i tini di pietra della zona di Bages, anticamente usati per la fermentazione dell’uva, e assaggia il vino della varietà picapoll blanc, tradizionale ad Artés e nella zona del Pla de Bages.

Camì de Sant Jaume e Camì de l’Ebre: verso Santiago de Compostela

Oltre al cammino “classico” (le vie Francese, Portoghese e Inglese), la tomba dell’apostolo Giacomo a Santiago de Compostela si può raggiungere attraversando la Catalogna seguendo due diversi cammini, cosiddetti “secondari” ma altrettanto gratificanti e spettacolari, soprattutto durante l’autunno quando arriva il foliage e il numero dei pellegrini si assottiglia. Il primo è il Camí de Sant Jaume (il nome catalano di San Giacomo), che si unisce al Cammino Aragonese e poi al Francese partendo da El Port de la Selva o La Jonquera, e raggiunge Figueres, l’entroterra e la regione delle Terres de Lleida. Il secondo si chiama Camí de l’Ebre, che si unisce al Cammino Francese dopo aver percorso ben 452 km da Deltebre, nella zona risicola del delta del fume Ebro, fino a Logroño passando in rassegna alcuni tesori della Catalogna come Sant Carles de la Ràpita e la cittadina di Tortosa.

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