L’8 giugno si celebra l’Oceans Day, la Giornata mondiale degli Oceani, una ricorrenza che, come molte altre a tema ambientale, non vuole essere una semplice festa ma una presa di coscienza sullo stato di salute della Terra, non per nulla chiamata Pianeta Blu.
L’importanza delle acque e la salvaguardia degli oceani e della vita che custodiscono torna ad essere al centro di una manifestazione dedicata che quest’anno arriva alla seconda edizione: si tiene a Milano la One Ocean Week, una kermesse che in una settimana animerà il capoluogo meneghino in modo diffuso di incontri e iniziative. Fino al 9 giugno sono previsti conferenze, talk, mostre, installazioni e laboratori didattici anche per i più piccoli.
I temi al centro della manifestazione 2024 sono tre, Economia, Scienza e Cultura. Per quanto riguarda il primo, l’Università Bocconi ospita il Blue Economy Summit, una conferenza internazionale che vede riunite personalità da scienza, economia, finanza e istituzioni. Per la scienza ci sono in programma incontri per promuovere e sensibilizzare sull’importanza della risorsa acqua, mentre sul fronte cultura ci saranno proiezioni, eventi artistici e musicali. Il tutto in maniera diffusa in città, tra i luoghi che ospiteranno gli eventi ci sono la Triennale di Milano, l’Acquario Civico, Piazza san Carlo, la Darsena, il Museo civico di storia naturale, la Centrale dell’acqua di Milano.
La verde Irlanda guarda al suo blu
E sono diversi anche i Paesi che pongono l’accento sulle loro risorse acquatiche, anche nell’ottica di promuovere un turismo più consapevole.
Nella Giornata mondiale degli oceani, basterebbe il dato sui cetacei per mettere in evidenza l’Irlanda sulla mappa oceanica globale. Le sue acque sono infatti tra le più importanti in Europa per i cetacei, con 25 specie su 86 presenti nel mondo, che vivono nei mari dell’isola di smeraldo. Circondata dall’Atlantico, l’Irlanda ha un rapporto viscerale con l’oceano, identitario e legato da sempre a tutti gli aspetti della vita di chi la abita.
Nel 2024 cade il 10 anniversario della Wild Atlantic Way, la strada costiera panoramica segnalata più lunga del mondo, progetto turistico che, lungo i suoi 2500 chilometri, ha messo in fila i tesori atlantici della costa ovest irlandese, esaltando il ruolo dell’oceano nella loro unicità storico-naturalistico-culturale. Questo progetto è stato anche pensato con attività a ridotto impatto ambientale per contrastare potenziali fenomeni di over tourism.
Inoltre, l’Irlanda anno dopo anno è sempre più impegnata nel mappare la biodiversità degli ecosistemi marini costieri, principalmente sulla base di campagne sul campo in situ, così come è sempre più forte la sensibilizzazione in merito agli effetti del cambiamento climatico e alla necessità di proteggere flora e fauna marine.
Si può scegliere di esplorare il paesaggio sottomarino con un’immersione nello Strangford Lough della contea di Down, o una nuotata in acque libere nel Mare d’Irlanda fino al famoso Forty Foot di Dublino, o un sentiero naturalistico che costeggia il mare e un giro in barca con fondo di vetro al largo della costa della contea di Galway.
Vista la quantità di cetacei che si trovano a loro agio nelle acque irlandesi, un’attività che vale la pena mettere in agenda è il loro avvistamento. Lo si può fare tranquillamente, con un po’ di accortezza dalla costa, grazie all’Irish Whale and Dolphin Group che permette di informarsi sulla loro vita, i loro movimenti e la loro salute, pubblicando in tempo reale notizie sugli avvistamenti, video, immagini di avvistamenti mandate anche dalle persone comuni. In tutta l’isola d’Irlanda, infatti, dall’estremo nord de Donegal alle aree più a sud Contea di Cork o lungo i litorali nordirlandesi sono presenti numerosi luoghi per osservare i delfini e le balene: le Slieve League Cliffs, nella contea di Donegal; Klirush o la balconata dell’imponente faro di Loop Head, entrambi lungo la Wild Atlantic Way, nella contea di Clare; il Gobbins Cliff Path, con le sue passerelle sospese a picco sul mare, poco lontano da Belfast; le acque che bagnano il colosso di basalto Giant’s Causeway.
Le riserve di biodiversità alle Canarie
Le riserve marine giocano un ruolo cruciale nella conservazione del patrimonio naturalistico delle Isole Canarie. Queste aree sono state create per proteggere le specie e gli ecosistemi vulnerabili, preservare la biodiversità e migliorare la riproduzione delle popolazioni di pesci e altri animali acquatici.
Il Gigante Blu dell’Atlantico, la Riserva Marina dell’Arcipelago Chinijo – La Graciosa/Lanzarote, si trova a nord di Lanzarote ed è la più grande riserva marina d’Europa, con una superficie di 70.700 ettari. L’arcipelago Chinijo comprende le isole di La Graciosa, Alegranza, Montaña Clara, Roque del Este e Roque del Oeste. È protetta e nota per il suo alto valore paesaggistico. Dal Mirador del Río, situato sul Risco de Famara a 400 metri sul livello del mare, è possibile ammirare il paesaggio dell’arcipelago e la stretta lingua di mare che separa Lanzarote da La Graciosa.
La Riserva Marina di Los Islotes de Lobos si trova a nord di Fuerteventura e comprende l’isolotto e alcuni scogli che emergono nei pressi della costa. Quest’area protetta individua una grande biodiversità, con fondali sabbiosi, praterie di fanerogame marine e formazioni vulcaniche sottomarine. È un’area ideale per snorkeling e immersioni. L’isola di Lobos deve il suo nome ai leoni marini che vi abitavano fino a poco tempo fa. Si trova a 15 minuti di barca dalla spiaggia di Corralejo.
Dal 2001, La Palma dispone di una riserva marina che si estende su un tratto di costa di 15 km, mentre è stata istituita nel 1996 a El Hierro la Riserva Marina Mar de Las Calmas, l’area più lussureggiante dell’isola, con una notevole diversità di flora e fauna subacquea. Ospita anche popolazioni significative di cetacei, tra cui la balena dal becco di Cuvier, uno dei mammiferi marini più difficili da avvistare. Questa riserva si trova nell’Atlantico. Le acque della riserva sono calme e ospitano specie tropicali non presenti nel resto dell’arcipelago.
Alle Maldive si pulisce la barriera corallina
Il World Oceans Day si celebra anche alle Maldive, con importanti attività di pulizia della barriera corallina e dell’oceano per gli ospiti di tutte le età presso le due strutture del gruppo Emerald, Emerald Maldives Resort & Spa ed Emerald Faarufushi Resort & Spa situate nell’atollo di Raa.
Ragazzi e adulti sono invitati ad unirsi al team in entrambi i resort del gruppo l’8 giugno. Emerald Maldives Resort & Spa darà il via alla Giornata Mondiale degli Oceani coinvolgendo ospiti, personale e il team delle scuole di immersione del resort. Ad una breve riunione informativa seguirà l’importante attività di pulizia della barriera corallina e della spiaggia. I partecipanti saranno suddivisi in gruppi di immersione subacquea e gruppi di snorkelisti mentra l’attrezzatura verrà fornita dal resort. I subacquei si occuperanno dell’ispezione e della pulizia della barriera corallina a profondità tra 3 e 12 metri, mentre gli snorkelisti si concentreranno sulla pulizia della superficie fino a una profondità di 3 metri. La durata complessiva delle attività sarà di 4 ore, e vedrà la partecipazione anche della biologa marina Giulia Cortinovis.
Emerald Faarufushi Resort & Spa, prevede invece due attività distinte: la pulizia della laguna dell’isola al mattino e attività di pulizia della barriera corallina nel pomeriggio. Anche qui, ospiti, personale e team delle scuole di immersione parteciperanno attivamente. Al termine della sessione di pulizia, tutti i partecipanti saranno invitati a condividere bevande e snack presso il bar del Resort.
Ai Caraibi è Barbados Blues
Anche Barbados invita tutti gli amanti del mare e delle creature marine a celebrare questa giornata speciale e a immergersi nel “Barbados Blues” per scoprire la meraviglia del suo mondo sottomarino. Circondata dall’Oceano Atlantico da un lato e dal Mar dei Caraibi dall’altro, Barbados è la più orientale delle isole caraibiche.
La sua barriera corallina, a circa un miglio al largo dalla costa sud, ospita un’ampia varietà di animali marini: murene e razze manta, ma anche oltre 500 specie di pesci, come i pesci-angelo, i pesci-farfalla e i pesci-rana. E ovviamente le tartarughe, protagoniste dei mari di Barbados, tra cui due delle specie più rare al mondo, la tartaruga Hawksbill e le Tartarughe Liuto: questi animali vengono fortemente protetti e attualmente esiste un divieto di caccia alle tartarughe per consentire il recupero della popolazione di queste specie in via di estinzione.
La University of the West Indies da oltre 25 anni è impegnata nel Barbados Sea Turtle Project, un progetto nato per la conservazione delle specie di tartarughe marine a rischio di estinzione che vivono e nidificano sull’isola.
Sono molte le attività messe in atto per la salvaguardia delle tartarughe, come il pattugliamento delle spiagge scelte dalle tartarughe per la nidificazione. Il Barbados Sea Turtle Project, inoltre, ha attivato una linea telefonica diretta, attiva 24 ore su 24 per monitorare gli avvistamenti e gestire le emergenze.
Anche i turisti possono contribuire direttamente alla salvaguardia dell’ambiente marino di Barbados attraverso diverse iniziative:
Barbados Sea Turtle Project: i visitatori possono partecipare alla conta dei nidi di tartarughe marine sulla costa orientale, camminando per 7 km lungo la spiaggia da aprile a giugno.
Barbados Blue Scuba Diving: questa struttura offre corsi e attività di immersione ed escursioni subacquee, con un forte impegno per la conservazione dell’ambiente marino. I turisti possono partecipare a immersioni subacquee eco-friendly, pulizia del fondale marino e apprendere informazioni sui coralli e imparare come salvaguardarli.
Pulizia delle Spiagge con Dare to Care: Dare to Care organizza eventi di pulizia delle spiagge per mantenere le coste pulite e protette. I turisti possono unirsi a queste iniziative visitando la pagina Dare to Care su Facebook.