Si chiama Coober Pedy la piccola cittadina che si trova nel sud dell’Australia nel bel mezzo del deserto. Famosa per le sue miniere di opale, scoperte nel 1915 e che sono valse alla destinazione il titolo di capitale mondiale di questo tipo di minerale composto soprattutto di silica e quindi vetro allo stato naturale, Coober Pedy si distingue per la sua vita sotterranea: la maggior parte dei residenti, infatti, vive nel sottosuolo e lavora nelle miniere.
Le ragioni di questa vita sottoterra sono tutte nel clima: tra aprile e ottobre, di giorno, si va dai 16 ai 20°C, mentre di notte fa più freddo. Tra novembre e marzo, però, le temperature estive sono roventi e variano dai 35 ai 45°C all’ombra, con occasionali tempeste di sabbia.
Sotterranei sono anche i negozi e gli hotel per i turisti, il cui numero è in costante crescita con il passare degli anni e che hanno iniziato a raggiungere la città soprattutto dopo il 1987, una volta ultimata la Stuart Highway, l’autostrada che collega Adelaide (a circa 800 chilometri di distanza) ad Alice Springs e che passa proprio attraverso Coober Pedy.
Diverse le attrazioni per chi giunge a destinazione, tra cui spiccano l’Umoona Opal Mine e Museum, il Tom’s Working Opal Mine, la Josephine’s Gallery e una serie di chiese sotterranee.
Curiosa è anche la visita al primo albero della città, di notevole importanza simbolica per gli abitanti del posto: è stato costruito dalla popolazione stessa utilizzando rottami di ferro.