Trekking con vista mozzafiato nel cuore delle Alpi valdostane

guide Aigae Valle d'Aosta
È tempo di mountain trekking: e tra le idee insolite c’è un’escursione particolare, in zone meno conosciute della Valle d’Aosta ma altrettanto suggestive, che scopriamo grazie all’Aigae – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, con cui ViaggiOff ha avviato la sua collaborazione mirata a raccontare l’altro volto dell’Italia nella rubrica #InCammino dedicata a percorsi a piedi, trekking, itinerari slow.

Si tratta di itinerario che  si snoda tra la Valle del Gran San Bernardo e la Valpelline, attraverso valloni selvaggi e ricchi di storia ed il suggerimento proviene dalla guida dell’Aigae, Eleonora Rossi.

Eleonora Rossi guide Aigae Valle d'Aosta

Il percorso, con partenza da Eternod (1647 mt) – Frazione di Etroubles, percorre inizialmente una tappa dell’Alta Via, denominata Alta via dei giganti, un itinerario escursionistico dallo scenario incomparabile: si sviluppa infatti ai piedi dei massicci più elevati d’Europa quali il Monte Rosa, il Cervino e il Monte Bianco.

Durante la salita è possibile ammirare, le vette aguzze, i boschi immensi, le orchidee spontanee e gli animali alpini che spesso osservano più incuriositi di noi… Arrivati al Col de Champillon (2609 mt) a cavallo tra le due Valli, il panorama è mozzafiato, si possono ‘contemplare’ i principali ‘4000 metri valdostani’ ed avere uno sguardo privilegiato verso i massicci svizzeri, come il Grand Combin (4312 mt), siamo infatti a pochi chilometri dallo Stato elvetico.

Lungo il sentiero si trova il Rifugio Champillon-Letey (2465 mt), ottimo punto per ristorarsi prima di continuare la discesa; lasciando alle spalle l’Alta Via n°1 per prendere il sentiero 24A: e si passa gradualmente da un tipico ambiente di alta montagna alle zone alpine rurali, gli alpeggi tra Doues ed Allein dove si produce dell’ottima fontina di alpeggio.

Nei pressi del bosco di Fontaines, si raggiunge il ru de Menouve, ovvero un piccolo canale irriguo costruito tra il XIII ed il XVI secolo che porta le acque dei ghiacciai alle terre coltivabili più a valle; il ru ci ricollega al sentiero di partenza. Lungo questo itinerario l’elevato valore naturalistico testimonia il rispetto e l’equilibrio della cultura contadina tradizionale nell’uso delle risorse del territorio.

Le alte e celebri montagne, cariche di storia e di imprese, fungono da affascinante cornice e offrono un quadro d’altri tempi che gli amanti della natura e dell’escursionismo dovranno semplicemente ammirare per emozionarsi una volta ancora. Ultima nota non certo marginale: il sentiero è percorribile solamente nel periodo estivo-autunnale (neve permettendo), ossia da giugno a settembre.

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