Slovenia, turismo Lgbt all’insegna degli itinerari green

Rigenerarsi a due passi dal nostro paese, precisamente a Dolenjske Toplice, nella zona sud-est della Slovenia: questo luogo, famoso per le sorgenti termali è una delle località più ospitali per le comunità Lgbt e non a caso è una delle prime cittadine slovene ad aver autorizzato la celebrazione di matrimoni gay, impegnandosi recentemente ad allestire anche offerte turistiche ad hoc.

In questo luogo che ospita uno dei ritrovamenti archeologici più importanti dell’est Europa (Patrimonio Mondiale), il soggiorno ritemprante delle terme si può abbinare con itinerari naturalistici tra le cascate del fiume Krka che ospita ancora mulini e segherie ad acqua, e visite culturali per conoscere da vicino il popolo sloveno.

Tra le tappe d’obbligo la Casa del Patrimonio Vivo dove è possibile scoprire la vita quotidiana della popolazione locale, il Museo all’aperto dei Kozolci (essiccatoi di foraggi) ed il Monastero Pleterje, unica certosa slovena ancora attiva. Per chi ha a disposizione un adeguato budget, la sistemazione ideale è presso il Castello di Otocec, trasformato di recente in albergo-resort a cinque stelle.

Dolenjska, Slovenia

Le sorgenti di acqua termale di Dolenjske Toplice sono tra le più antiche del Paese e la cittadina è particolarmente frequentata dalla clientela gay e lesbian. A completare una vacanza attiva da queste parti, la navigazione sul fiume Krka su zattere o tavole, il parco-avventura di Otocec, circuiti in bicicletta tra i vigneti dove si produce il cvicek, il più famoso vino sloveno e la visita di Novo Mesto con la lavorazione dell’ambra.

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