Primavera dell’arte contemporanea: le 5 mostre da non perdere in Italia

Leandro Erlich Milano
Parola d’ordine contemporaneo. L’arte dei nostri giorni, quella dei maestri che hanno ispirato i creativi odierni, ma anche le forme e le provocazioni che si interrogano sul futuro sembrano essere protagonisti delle nostre città in questa primavera.

Sono infatti tante le mostre di arte contemporanea in Italia, un’occasione per organizzare un weekend culturale in uno dei prossimi ponti di stagione. Qui ve ne raccontiamo cinque.

Michelangelo Pistoletto a Roma

L’arte contemporanea a Roma è protagonista al Chiostro del Bramante, che fino al 15 ottobre ospita la mostra “Michelangelo Pistoletto. Infinity”. Il percorso espositivo celebra i quasi 60 anni d’arte e i quasi 90 anni di vita del maestro piemontese. Dalla “Venere degli Stracci” al “Terzo Paradiso”, sono oltre cinquanta le opere da ammirare, a cui si aggiungono quattro grandi installazioni, in un’esposizione che più che una mostra tradizionale diventa un’esperienza immersiva.

Esponente di primo piano della corrente dell’Arte Povera, nella sua lunga carriera Pistoletto si è cimentato con diversi materiali e produzioni con le quali interpretare la realtà. In dialogo con le architetture rinascimentali del Chiostro emergeranno le opere che raccontano la vita artistica del maestro, dagli anni Sessanta con Metrocubo di Infinito, Venere degli Stracci, Orchestra di stracci e Labirinto, ai Settanta con L’Etrusco e la serie delle Porte Segno Arte insieme ad Autoritratto di Stelle fino a lavori più recenti. In mostra anche gli anni Novanta con i Libri e le opere degli anni Duemila i quadri specchianti.

Cattelan e gli altri a Firenze

Non un solo artista, ma un racconto collettivo dell’arte più contemporanea, e spesso più provocatoria, è quello che va in scena a Firenze a Palazzo Strozzi fino al 18 giugno. Reaching for the Stars è una grande mostra che celebra i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo con oltre 70 opere dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Cindy Sherman, Damien Hirst, Lara Favaretto, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye. Le opere sono esposte in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale. La Collezione Sandretto Re Rebaudengo è una delle più famose e prestigiose raccolte d’arte contemporanea a livello internazionale. Tra pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance, la mostra esalta il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea proponendo ai visitatori un percorso alla scoperta delle grandi stelle dell’arte globale degli ultimi decenni. L’esposizione propone infatti un viaggio attraverso le opere di artisti che hanno segnato l’evoluzione delle pratiche artistiche tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo, in un percorso che affronta tematiche diverse come la sperimentazione dei linguaggi artistici, la figurazione e astrazione, l’identità e il corpo dal punto di vista sociale e politico, il ruolo e l’immagine della donna nella società di oggi, la riflessione sulla storia contemporanea tra collettività e individualità, attraverso riferimenti a eventi storici come l’11 settembre 2001 o le lotte per i diritti civili.

I paradossi di Leandro Erlich a Milano

Ed è proprio l’Italia ad accogliere per la prima volta in Europa una mostra monografica dedicata a Leandro Erlich, una delle figure di spicco della scena artistica internazionale. Fino al 4 ottobre Palazzo Reale a Milano ospita la mostra Leandro Erlich. Oltre la soglia.
Artista argentino, nato a Buenos Aires nel 1973, Erlich crea grandi installazioni con cui il pubblico si relaziona e interagisce, diventando esso stesso l’opera d’arte. Palazzi in cui ci si arrampica virtualmente, case sradicate e sospese in aria, ascensori che non portano da nessuna parte, scale mobili aggrovigliate come fossero fili di un gomitolo, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità, sono tutti elementi che ci raccontano qualcosa di ordinario in un contesto stra-ordinario, dove tutto è diverso da quello che sembra, dove si perde il senso della realtà e la percezione dello spazio. I lavori di Erlich sono frutto di una ricerca artistica profonda e concettuale, che gioca con i paradossi della percezione.
Il percorso espositivo inizia a sorprendere già nel Cortile di Palazzo Reale, dove è allestita la monumentale installazione site-specific Bâtiment, creata nel 2004 per la Nuit Blanche di Parigi. Da allora è stata presentata in tutto il mondo, adattandosi alle caratteristiche dell’architettura locale. Il meccanismo espositivo è tuttavia sempre lo stesso: appoggiata orizzontalmente a terra è posizionata la riproduzione della facciata di un edificio, con balconi, nicchie, fregi, tettoie. I visitatori si “appendono” virtualmente alle decorazioni e un grande specchio inclinato a 45 gradi riflette l’immagine a terra su un piano verticale, dando l’illusione di una facciata reale e la sensazione che la legge di gravità non esista più. Le installazioni proseguono nelle sale al piano terra di Palazzo Reale.

La Biennale di Architettura a Venezia

A Venezia invece stanno per andare in scena le tendenze più innovative dell’architettura. Apre infatti al pubblico il 20 maggio, e sarà visitabile fino al 26 novembre ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera, la Biennale di Architettura, o meglio la diciottesima Mostra Internazionale di Architettura. A cura di Lesley Lokko, il titolo è già un programma che proietta in avanti, The Laboratory of the Future.
La mostra sarà suddivisa in sei parti per un totale di 89 partecipanti, di cui oltre la metà quest’anno provengono dall’Africa o dalla diaspora africana.

Man Ray a Genova

Finiamo questa carrellata con un artista che propriamente contemporaneo non è, ma al quale – a lui come agli altri suoi colleghi innovatori dell’arte – sicuramente molti dei creativi di oggi devono molto. Parliamo di Man Ray, artista statunitense, fotografico, grafico, pittore, morto nel 1976 a Parigi e a cui dedica una mostra Palazzo Ducale a Genova. Fino al 9 luglio nell’Appartamento del Doge protagonista è l’artista del Dadaismo, con fotografie, disegni, dipinti, sculture e film: oltre trecento opere per raccontare il lavoro e la vita di un genio del Novecento, Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray.
La mostra ripercorre la sua eclettica carriera, caratterizzata da un’estetica votata alla sensualità, all’ironia, alla voglia di sperimentare, scardinare gli schemi e innovare.
Tra le opere che si possono ammirare in mostra ci sono fotografie come Larmes, La Prière. Blanche et noire, dipinti e grafiche come A l’heure de l’observatoire – Les Amoureux, una scultura come Venus restaurée,
Viene dato spazio anche a pellicole storiche come Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L’Étoile de mer (1928) e Les Mystères du château du dé (1929).