Dedicato ai ciclisti che non hanno paura del freddo: anche se le temperature si abbassano, una vacanza invernale in bicicletta è possibile, basta sapersi attrezzare, coprirsi bene per restare asciutti e caldi e scegliere la meta giusta. Ecco dunque cinque mete italiane da mettere in lista per il prossimo ponte dell’Immacolata su due ruote.
Matera e le Chiesi Rupestri
Matera, la città dei Sassi, si può scoprire pedalando tra i vicoli e i tipici edifici rupestri scavati nelle rocce della Murgia oppure visitando i rioni progettati negli anni ’50 e ’60, La Martella e Spine Bianche, dove furono trasferiti gli abitanti dei Sassi subito dopo il 1953. Lungo il percorso è possibile inserire soste gustose tra tipici forni a legna e mercati della frutta oppure fermarsi ad ammirare la Cattedrale situata sulla Civita o affacciarsi dal belvedere di Sant’Agostino per gettare uno sguardo sulle chiese rupestri. Lasciando i “Sassi” alle spalle, consigliamo un percorso in bici per il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, area archeologica e naturalistica.
Una delle caratteristiche più importanti del murgiano è la presenza di oltre un centinaio di chiese rupestri, a volte nascoste dalla fitta vegetazione e scavate lungo gli argini scoscesi delle gravine in luoghi impervi e di difficile accesso, impreziosite da affreschi che testimoniano la devozione che si è protratta fino ai giorni nostri.
Sulla strada di ritorno a Matera, da non perdetevi il parco scultura La Palomba, un’antica cava di pietra di tre secoli fa trasformata in area espositiva di arte contemporanea, nata su iniziativa dell’artista Antonio Paradiso che ha realizzato una mostra d’arte permanente delle sue opere proprio in una cava di tufo esaurita.
Per i percorsi e i tour guidati www.materaturismo.it
Riolo Terme e la ciclovia delle Terme
Qualche giorno dedicato al benessere e a pedalare nell’entroterra romagnolo, con la ciclovia di 60 km che unisce borghi di quest’area dell’Emilia-Romagna lungo un percorso caratterizzato dalla presenza di acque termali e stabilimenti. Soggiornando a Riolo Terme è possibile unire l’attività sportiva alle cure termali e allo stesso tempo visitare la rocca che fu la dimora di Caterina Sforza. Proseguendo lungo la ciclovia, si incontra Brisighella, località ricca di tradizioni, storia e bellezze architettoniche, e facente parte de i Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, ma offre al visitatore curiosità come la “Via degli asini”, una strada porticata, sopraelevata del XII secolo, un tempo percorsa dai birocciai, dove il piano terra fungeva da dimora per i somari che trasportavano il gesso estratto dai vicini Calanchi, e i piani superiori per i loro padroni. Inoltre, da degustare e comprare il suo olio Dop. Un consiglio? Provarlo crudo sul carciofo moretto che cresce solo qui.
Lasciata Brisighella si può decidere di ritornare a Riolo Terme passando per Imola o raggiungere in poco più di un’ora di dolci salite e panorami verdi la cittadina di Modigliana. Anche questo borgo medievale conserva molti edifici – tra cui la Rocca dei Conti Guidi – ed è famosa per i tortelli di patate. Per chi vuole provare il wellness & positive sport ci sono programmi specifici a Riolo Terme con https://www.italiaacademy.net.

Abruzzo – la Rete Ciclabile dei Trabocchi
La Rete Ciclabile dei Trabocchi mette insieme, a sistema, percorsi già presenti e li offre ai ciclisti, ideali per chi voglia, in particolare, di andare oltre la costa e pensare a collegamenti ad anelli, verso la campagna: vista mare sì, ma anche vista Maiella. Ecco quindi le aste fluviali, le strade bianche di campagna, tratti poco frequentati dagli automobilisti, le intersezioni con il Cammino di San Tommaso, fino a momenti anche più impegnativi con sterrati che richiedono Mtb o gravel, o la scoperta di percorsi che portano verso una valle che custodisce esempi di mulini ad acqua risalenti ai primi anni del 1400. Da non perdere una camminata fino alla Riserva Naturale dell’Acquabella, dove troviamo il Vecchio borgo dei pescatori e, se si vuole fare una breve deviazione nelle colline circostanti, una visita ai frantoi locali e alla Abbazia di San Giovanni in Venere.
Salento
Il Salento è la meta preferita dagli italiani per trascorrere le vacanze estive, ma vale assolutamente la pena (ri)scoprirlo in bicicletta nei periodi di bassa stagione quando il traffico è minore. Con i suoi 210 chilometri prevalentemente pianeggianti, il percorso salentino è adatto anche ai cicloturisti meno esperti e non molto allenati. Si parte da e si torna a Lecce, per qualche giorno in completa autonomia tra piccoli borghi, masserie e angoli di costa.
Lungo la tratta che da Lecce va a Otranto, da non perdere l’Oasi protetta del WWF ‘Le Cesine’, punto di passaggio di numerose specie di uccelli migratori e i laghi Alimini. Pedalando da Otranto a Santa María di Leuca, un selvaggio tratto costiero, si raggiunge il faro di punta Palascìa, estremo orientale d’Italia, e un singolare laghetto affiorato in una cava di bauxite in disuso. Da Santa Maria di Leuca, in direzione Gallipoli si trova anche l’antico frantoio di Castrignano, scavato nella roccia. Attraverso ulivi e muretti a secco si arriva sulla costa ionica all’isola di Sant’Andrea e al parco naturale di Punta Pizzo.
Gallipoli fuori stagione mostra tutto il fascino di un piccolo borgo di pescatori, sorprendendo per la sua luce, i suoi vicoli e il suo mercato del pesce. Da qui si parte alla scoperta del suo entroterra. Imprescindibili: Sannicola e il suo frantoio ipogeo, Tuglie, sede di un magnifico museo della civiltà contadina, Galatone e il suo centro storico barocco e il castello normanno di Fulcignano e infine, Galatina dove si possono ammirare la chiesa di Santa Caterina, completamente dipinta con affreschi in stile giottesco, e il tipico centro storico della città.
La via del ritorno verso Lecce passa attraverso campagne coltivate e numerose masserie fortificate, e ville ottocentesche che caratterizzano il paesaggio, fino a raggiungere Nardò, cittadina dal centro in stile barocco. Quindi, tappa a Copertino e il suo imponente castello di origine normanna e infine Lecce, con il suo centro storico e la sua architettura barocca.

Roma e Valle del Liri
Il percorso cicloturistico realizzato seguendo il corso del fiume Liri, in quell’area del Basso Lazio che parte dal confine con l’Abruzzo e si sviluppa compiutamente nella Ciociaria. Una vasta zona che ha il suo centro nevralgico a Isola del Liri, cittadina rinomata per la sua cascata e luogo con una storia che ha molto da dire anche dal punto di vista dell’archeologia industriale.
Qui convergono una serie di percorsi ciclistici tematici: quello “dalla sorgente alla foce” del fiume Liri rappresenta la dorsale cicloturistica da cui poi sviluppare deviazioni e itinerari a margherita da fare in giornata, visite guidate comprese.
Si può organizzare un tour coverso Cassinompleto di 3 giorni, pedalando alla scoperta del territorio lungo il fiume, che parte dall’Abruzzo e più precisamente da Capistrello. Tra le tappe del primo giorno segnaliamo Sora, la città di Vittorio de Sica, con il suo centro storico e l’Abbazia di San Domenico.
Il secondo giorno l’itinerario da Isola del Liri si sviluppa e prevede circa 65 chilometri, con un dislivello che si fa sentire: la prima tappa, tutta in salita, è a Civitavecchia d’Arpino celebre per le Mura Ciclopiche e Marco Tullio Cicerone, ricordato da una statua nella odierna Arpino che si trova più a valle.
Il terzo e ultimo giorno è all’insegna della Memoria e della Seconda Guerra Mondiale: dopo una breve pedalata di avvicinamento all’Historiale – il museo multimediale dedicato alla Seconda Guerra Mondiale ideato e allestito da Carlo Rambaldi, Premio Oscar per gli effetti speciali di E.T., si attraversa la Linea Gustav della ritirata tedesca, e poi si sfiora l’Abbazia di Montecassino. Dopo Cassino il fiume cambia nome e diventa Garigliano fino al traguardo: la località di Minturno, sulla foce che si getta nel mare della Riviera di Ulisse.
Per scoprire le mete delle prossime vacanze in bicicletta, l’anno prossimo l’appuntamento è con la Fiera del Cicloturismo, in programma a Bologna l’1 e il 2 aprile.