C’è anche un contributo italiano nei progetti portati avanti da The Red Sea Company, lo sviluppatore del Red Sea Project, la destinazione deluxe di turismo rigenerativo in Arabia Saudita.
L’arcipelago di più di 90 isole incontaminate, che ospiterà 50 resort, più di 1.000 proprietà residenziali, porti, campi da golf e ogni sorta di struttura per l’intrattenimento. E The Red Sea Development Company ha svelato una nuova iniziativa. La società porterà avanti il primo scavo archeologico sottomarino dell’Arabia Saudita e la spedizione sarà capitanata da un team italiano dell’Università di Napoli L’Orientale, guidato dalla professoressa Chiara Zazzaro, con l’obiettivo di svelare il relitto in legno meglio conservato del Red Sea. L’Università di Napoli eseguirà lo scavo e supervisionerà la formulazione e l’attuazione di un piano di sicurezza e conservazione per il sito.
Il naufragio è avvenuto tra il 1725 e il 1750. Sommerso in acque profonde 20-22 metri, lo scafo è sul fondo del mare insieme a un cumulo di oltre 1.000 brocche calcificate in un unico gruppo. Lungo circa 40 metri e largo 10. Tutti i reperti trovati nello scavo saranno conservati, catalogati e conservati nel Museo del Mar Rosso a Jeddah, mentre alcuni pezzi saranno in esposizione per i visitatori del The Red Sea Project.
The Red Sea Development Company ha siglato una partnership con il Ministero della Cultura che prevede collaborazioni nei campi dell’archeologia, patrimonio culturale, storia e turismo sostenibile lungo la costa saudita del Mar Rosso. Tra gli accordi si segnalano due Memorandum of Understanding (MoU) siglati con la Commissione per il Patrimonio e con la Commissione per i Musei.
La Penisola arabica ha svolto un importante ruolo storico, oltre che per essere la culla dell’Islam, anche per essere stata per secoli uno snodo commerciale che collegava il mondo mediterraneo con i Paesi produttori di incenso, spezie e altri beni di lusso, a est e a sud. La Rotta dell’Incenso, in particolare, fiorì all’incirca tra il settimo secolo a.C. e il secondo secolo d.C. E le acque costiere del Mar Rosso celano aree di significativo interesse storico.
“Si tratta del relitto in legno più integro e meglio conservato individuato finora nel Mar Rosso – spiega la dottoressa Chiara Zazzaro, direttrice della spedizione “Red Sea Shipwreck Excavation” e professore associato di Archeologia Marittima presso la stessa Università –. Con il suo spettacolare carico di giare, porcellane e spezie, questo mercantile del XVIII secolo testimonia le intense attività commerciali che animavano il Mar Rosso prima dell’apertura del Canale di Suez e le loro articolate connessioni con i commerci nell’Oceano Indiano. La struttura lignea giunta fino a noi rappresenta un’evidenza unica nel suo genere di una cantieristica navale su larga scala e dai costi notevoli, di cui finora non si conosceva l’esistenza nella regione”.
Lo scafo, trasformato dalla calcificazione in una sorta di legno pietrificato, rimarrà in loco per essere ammirato dagli appassionati di immersioni insieme alle sue 4.000 giare in terracotta di vari colori, forme e disegni, anch’esse calcificate in un’unica massa solida. Diventerà così una delle più particolari destinazioni al mondo per fare immersione, in acque calme, trasparenti e profonde meno di 25 metri,” ha aggiunto John Pagano, chief executive officer di TrsdcPagano.
La collaborazione strategica facilita inoltre l’esplorazione di aree di interesse storico non ancora note, con il fine di aumentare il numero di siti Unesco in Arabia Saudita, che attualmente sono sei. È stato pianificato un rilievo archeologico dettagliato per i porti di Akre Kom (“cittadella” o “guarnigione”) e “Leuke Kome” (“Baia dei Cavalli”), citati negli antichi testi dei geografi greci Tolomeo e Strabone.
Red Sea Project, 50 resort su 22 isole
I lavori per il Red Sea Project sono già in stato avanzato e si prevede di accogliere i primi ospiti entro la fine del 2022. La prima fase, che comprende in totale 16 hotel, sarà completata nel 2023. Al completamento dell’intero progetto, previsto per il 2030, il Red Sea Project sarà composto da 50 resort con un’offerta complessiva di oltre 8.000 camere e più di mille proprietà residenziali distribuite su 22 isole e sei siti sulla terraferma. La destinazione includerà anche un aeroporto internazionale, porti turistici di lusso, campi da golf e strutture per l’intrattenimento e il tempo libero.