Tra le mostre più attese della nuova stagione d’arte in Italia c’è sicuramente quella di El Greco, che per la prima volta è protagonista al Palazzo Reale di Milano. Inaugurata l’11 ottobre, si potrà visitare fino al 4 febbraio.
Il pittore cretese Doménikos Theotokópoulos, noto come El Greco, sarà raccontato attraverso oltre 40 opere, ripercorrendo l’intera carriera del pittore che nella Spagna di fine Cinquecento trovò la sua consacrazione e la cui potenza espressiva, riscoperta e rivalutata nel XIX secolo, ispirò altri grandi artisti.
La mostra, promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, è articolata in 5 diverse aree tematiche: la sezione Un bivio affronta gli esordi del pittore e il suo successivo apprendistato a Venezia e poi a Roma. La seconda, Dialoghi con l’Italia, espone le opere realizzate sotto il diretto influsso dei pittori italiani da lui ammirati per l’uso del colore e della luce; nella terza area, Dipingendo la santità, la mostra approfondisce la prima fase del lavoro realizzato a Toledo come pittore di scene religiose e dipinti devozionali. Nella quarta, Di nuovo l’icona, l’artista torna a richiamarsi al sistema compositivo delle icone della sua natia Creta. Conclude la mostra una sezione in cui si rende omaggio all’unica opera mitologica realizzata da El Greco, il Laocoonte.
E oltre che visitare la mostra, l’esposizione a Palazzo Reale è anche un invito a recarsi in Spagna e scoprire i luoghi e le atmosfere che hanno sedotto il pittore e influenzato la sua arte, da Toledo, che El Greco scelse come città dove vivere e dipingere, fino a Madrid, dove al Museo del Prado si ammirano 44 sue opere.
Il viaggio alla scoperta del maestro considerato l’iniziatore del Siglo de Oro spagnolo parte da Toledo, dove El Greco arrivò nel 1577 e dove rimase fino alla morte, nel 1614. Qui tutto parla del grande pittore: la Iglesia de Santo Tomé, che ospita la sua creazione più famosa, El entierro del conde de Orgaz; il Convento de Santo Domingo El Antiguo, dove è possibile ammirare alcune delle prime opere commissionate all’artista e contratti originali firmati di suo pugno. E poi ci si può recare nel vicino Museo del Greco, situato nel quartiere ebraico di Toledo, accanto alla Sinagoga e riproduzione di una casa dell’epoca del’artista: all’interno custodisce un’importante collezione di opere del pittore, risalente al suo ultimo periodo, tra cui spiccano Lágrimas de San Pedro, un gruppo di ritratti e 13 tele che compongono l’Apostolato, la Veduta e la Pianta di Toledo.
Altre opere di El Greco si trovano nel Museo de Santa Cruz, nella Sacrestia della cattedrale, dove si ammira la tela ‘El Expolio’, e nel Museo Duque de Lerma, edificio chiamato Hospital de Tavera. Prima di lasciare Toledo, però, è bene recarsi nel punto panoramico del Mirador del Valle, lungo il fiume Tago, e scoprire che è proprio quello ritratto nella tela Veduta e la Pianta di Toledo.
A nord di Toledo si può raggiungere Illescas, dove El Greco tra il 1603 e il 1605 realizzò per il Santuario del Hospital de Ntra. Sra. de la Caridad la pala dell’altare maggiore e cinque dipinti: San Ildefonso, La Virgen de la Caridad, La Coronación, La Anunciación e La Navidad. Ancora più a nord, la cattedrale di Palencia ospita l’opera ‘San Sebastián’, pregevole dipinto realizzato tra il 1576 e il 1579.
Il viaggio sui luoghi di El Greco in Spagna prosegue verso sud fino a Guadalajara, dove si ammira una sua opera nella Cattedrale di Santa María de Sigüenza. Da qui si raggiungono Cuenca, dove nel Museo Diocesiano sono conservate due opere del maestro cretese, e El Bonillo, Albacete, dove nella chiesa di Santa Catalina si può vedere la tela El Cristo abrazado a la Cruz.

Tornando verso Madrid è d’obbligo entrare al Museo del Prado per ammirare capolavori come La Trinità, Cavaliere con la mano sul petto e L’Adorazione dei pastori. Altre tracce del pittore le troviamo nella Iglesia de San Ginés, che conserva la tela Cacciata dei mercanti dal tempio; e nel Museo Thyssen-Bornemisza che custodisce tre sue opere accanto a quelle di Tintoretto e Tiziano.
Alla Galería di Colecciones Reales, inoltre, è possibile ammirare la Adoración del Nombre de Jesús, tela proveniente dal Monasterio de El Escorial, dove tra gli arazzi spunta un altro suo quadro, El Martirio de San Mauricio. Altre sue opere sono conservate nei musei di Barcellona, Bilbao, Valencia e Siviglia.