Donburi House aprirà 90 ristoranti giapponesi in Italia

Donburi da uff st
Tutti pazzi per il Giappone. Lo abbiamo scritto e riscritto. E lo dimostrano i numeri di flussi turistici sempre più massicci dall’Italia al Sol Levante.

Motore di tale fenomeno, non più i manga come un tempo o le seduzioni delle geishe, del monte Fuji e della filosofia orientale, ma la sua cucina. Sempre più popolare nel mondo e nel nostro Paese. Un grande, immenso, business, che ora porta Donburi House a varare uno tra i piani di sviluppo più ambiziosi nel settore della ristorazione tematica: l’apertura a partire da settembre di 90 ristoranti giapponesi in Italia.

Un’espansione resa possibile dagli investimenti delle famiglie torinesi Boffa e Chiesa, parte dal successo del format in città come Torino, Milano e Aosta.

takashi kido da facebook
L’executive chef Takashi Kido

Il progetto punta ad andare oltre l’ormai diffusissimo fusion, importando il concept originale della cultura gastronomica nipponica. Pilastro (concettuale e architettonico) è l’izakaya – vera e propria istituzione sociale in Giappone – un luogo di ritrovo dopo il lavoro dove il buon bere accompagna il buon cibo in un rito di convivialità.

Donburi House traduce questa filosofia in un’esperienza immersiva, offrendo un menù che rispetta rigorosamente le ricette della tradizione – dal donburi, appunto (ciotola di riso coperta da vari ingredienti, ndr) al ramen, passando per gyoza e onigiri – in un ambiente che invita alla condivisione.

Un modello per noi innovativo, la cui proposta gastronomica è affidata a uno tra i più puri e talentuosi “testimonial” della cucina nipponica in Italia: l’executive chef Kido Takashi, ora responsabile della concezione dei menù, dello sviluppo dei piatti e della supervisione di ogni brigata di Donburi House.

Il progetto, firmato dallo studio Boffa Petrone & Partners, crea un dialogo tra estetica e funzione. Ogni locale è uno spazio accogliente, dominato da materiali caldi come il legno e dalle luci soffuse delle lanterne, studiato per trasportare l’ospite lontano dal caos urbano e immergerlo in un’atmosfera tipicamente giapponese. Meticolosa la scelta delle materie prime con un approccio che punta alla qualità, pur restando accessibile nei prezzi.

È il proprietario Luca Boffa a chiarire la vision: «C’è un grande desiderio di esperienze autentiche e la nostra strategia è rispondere a questa domanda con un format di qualità, ma accessibile e replicabile su larga scala, non solo in Italia. È un progetto imprenditoriale con ambizioni internazionali, e infatti stiamo già preparando la nostra prima apertura in Svizzera. La vera sfida è garantire che ogni nuovo ristorante abbia la stessa anima. Per farlo, abbiamo puntato sull’identità di Donburi House: abbiamo inteso l’architettura non come un contorno, ma come parte integrante dell’esperienza».

Gli fa eco l’atro proprietario Max Chiesa: «Con Donburi House vogliamo rendere accessibile la fedeltà alla tradizione. La nostra missione è offrire un’esperienza vera, fedele alla cultura nipponica. Ogni piatto che serviamo è un gesto di rispetto verso quella tradizione e un invito a scoprirla senza filtri».

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