California terra di cinema: viaggio da “Gioventù bruciata” a “La La Land”

La La Land set Los Angeles
A trionfare agli Oscar è stato il multiverso di Everything Everywhere All at Once, ma la carrellata di film candidati e premiati offre sempre anche interessanti spunti  di viaggio tra set e location che sfilano sul grande schermo.

E se come ogni anno si è rimasti affascinati dal red carpet e dal glamour – ma anche dagli immancabili sketch e polemiche – che ruotano intorno alla Notte degli Oscar, allora il sogno californiano del cinema è proprio quello da qui partire per un on the road sulle tracce di film cult.

Il tour alla scoperta dei luoghi iconici dei film più conosciuti non può che iniziare da Los Angeles, cuore pulsante del cinema americano. Un salto agli Universal Studio’s è imprescindibile così come lo è lo Studio Tour, attrazione da provare per attraversare i luoghi dei set cinematografici ritrovandosi a vivere vere e proprie scene di film con tanto di effetti speciali.

Qui ci si può avventurare tra macchine che esplodono, cambi repentini di clima, incendi nella metro e inseguimenti ad alta velocità stile Fast & Furious, per vivere emozioni da grande schermo. Una visita è di dovere anche al Griffith Observatory, che è stato creato grazie a una donazione di Griffith J. Griffith, che sognava di rendere questo osservatorio un luogo di ritrovo per i cittadini dove poter ammirare le stelle.

james dean

Famoso da sempre per essere l’osservatorio dal quale fotografare la simbolica scritta Hollywood, è stato anche scenografia di alcuni celebri film della storia. Tra questi spicca Gioventù bruciata del 1955 con protagonista un giovane James Dean; a ricordo di questo film e dell’attore è posta una statua proprio all’esterno dell’osservatorio raffigurante il suo busto. Più di recente, nel 2016, è stato La La Land a riportare sullo schermo l’osservatorio, protagonista dell’iconica scena di ballo tra Ryan Gosling e Emma Stone, in cui dall’osservatorio si può ammirare una affascinante Los Angeles in notturna.

A poca distanza da qui merita una visita la Angels Flight, una vecchia ferrovia di 118 anni creata a suo tempo per attraversare una delle salite più ripide di Los Angeles. Qui, ancora una volta nel film firmato da Daniel Chazelle che nel 2017 si è aggiudicato l’Oscar come miglior regia si riconosce la funicolare su cui Ryan Gosling e Emma Stone si sono scambiati uno dei loro romantici baci. Gli appassionati di La La Land possono dirigersi anche verso la sala da pranzo del Grand Central Market dove i protagonisti hanno trascorso una notte dopo un appuntamento sugli sgabelli del Sarita’s Pupuseria.

Allontanandosi da Los Angeles, altra tappa obbligata può essere Palm Springs. Qui svetta la centrale eolica di San Gorgonio Mountain Pass dove Ethan Hunt alias Tom Cruise schivava le turbine in movimento mentre era appeso a un elicottero in Mission Impossible III. Oppure nel cuore della città ecco il Palm Spring Convention Center in cui si è esibito Bradley Cooper in A Star is Born.

Gli amanti del western si lasceranno incantare dal brullo territorio di Lone Pine tra Sequoia National Park e Death Valley per ammirare quello che è stato lo sfondo condiviso dai più famosi film del genere. E poi per una immersione totale al Museum of Western film history è possibile ammirare selle, macchine d’epoca, pianoforti e scenografie originali per sentirsi come in un set tra saloon e colpi di pistola tra cowboy.

Un’altra delle fermate di questo movie road può essere il Lone Ranger Canyon situato tra le colline Alabama e Lone Pine che si raggiunge attraverso un breve tratto di strada sterrata. Questa zona è conosciuta per essere stata teatro dell’imboscata che coinvolse Tonto e Ranger Reid in The Lone Ranger ma venne usata anche per rappresentare la campagna spagnola nella quale Russell Crowe galoppò nel Gladiatore.

Infine, ecco la zona di Mammoth Lakes, località sciistica rinomata in tutti gli Stati Uniti che con la vetta innevata di Mammoth Mountain sullo schermo ha ‘impersonato’ addirittura l’Himalaya. Dove? In Indiana Jones e il tempio maledetto. Proprio il film cult che nel 1984 vide esordire sullo schermo Ke Huy Quan, l’attore di origine vietnamita che quest’anno si è aggiudicato l’Oscar come miglior attore non protagonista per il film Everything Everywhere All at Once. E che sul palco del Dolby Theatre è stato premiato dal ‘suo’ Indiana Jones Harrison Ford, in un lungo abbraccio. Magie e colpi di scena made in Hollywood.

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