Go vegan: mercoledì 1 novembre sarà questo lo slogan che risuonerà tra chi – e sono sempre più numerosi – ha deciso di adottare uno stile di vita rispettoso degli animali, a partire dalla tavola e perché no anche in viaggio.
L’1 novembre infatti si festeggia il World Vegan Day, la Giornata Mondiale dei Vegani, ricorrenza che ha avuto origine in Gran Bretagna nel 1994, per opera dell’attivista vegana per i diritti degli animali Louise Wallis.
Come celebrare il World Vegan Day anche in vacanza? Intanto, è stato calcolato che un giorno interamente vegano nel mondo genererebbe un risparmio di 22.000.000 di tonnellate di CO2 (fonte: Ipcc | Ourworldindata.org), più delle emissioni annuali della Bolivia, e di 6,5 miliardi di m3 di acqua (fonte: Waterproof Print.org), pari all’acqua di 2.600 piscine olimpioniche.
Ecco dunque una carrellata di proposte, in Italia e nel mondo, tra destinazioni ed indirizzi a vocazione vegan.
Dalla gastronomia vegana nel cuore di Anversa all’utilizzo della serra idroponica ad Abu Dhabi, i ristoranti del portfolio di Marriott Bonvoy propongono offerte gastronomiche sostenibili con l’utilizzo di prodotti locali. Sapphire House Antwerp, Autograph Collection offre una proposta gastronomica plant-based, curata dallo chef due stelle Michelin Bart de Pooter. Il ristorante dell’hotel, WILDn, è stato premiato con la Green Michelin Star nel 2023.
Ad Abu Dhabi invece The Ritz-Carlton Abu Dhabi, Grand Canal ha lanciato la sua serra idroponica verticale, che fornisce prodotti freschi e nutrienti coltivati in loco e consegnati a mano ai ristoranti dell’hotel. Tra i piatti preparati con i prodotti freschi delle fattorie verticali figurano l’insalata caprese con pomodori di cimelio, burrata e pesto di basilico, salsa al miso e cavolo nero croccante. E infine a Tenerife The Ritz-Carlton ha scelto un approccio plant-based per il suo ristorante Verde Mar. I piatti principali includono i broccoli “Bimi” con croste di segale croccanti e il cavolfiore arrostito con tartufo nero. le locale TACOA, fino alle kombucha fatte in casa e ai caffè.
Anche The Unexpected Breakfast – la colazione a disposizione degli ospiti di The Ushuaïa Tower e The Ushuaïa Club a Ibiza ha una intera food station vegana con cibo salutare e plant-based come insalata greca con tofu, quinoa, hummus, baba ghannouj, guacamole, con anche una zona crudista. Una poké bowl station dedicata include riso hawaiano e quinoa in insalata, scelta di verdura e frutta, con opzioni vegane e vegetariane.
Pensata e preparata minuziosamente per rivitalizzare e ridare le giuste energie per poter affrontare la nuova giornata a Ibiza, The Unexpected Breakfast avrà anche una nuova area smoothie, che fornirà frappé e frullati vitaminici anche veg.
Anche a Lisbona la cucina vegana si sta diffondendo con numerosi ristoranti e bar che offrono menù interamente vegani o con opzioni cruelty-free. Tra i primissimi aperti in centro, nel Chiado, Ao 26 è un progetto completamente vegan che rivisita i piatti della tradizione, come la bifana, preparata con seitan marinato al timo e senape al posto della carne, cheddar e funghi saltati, o la francesinha, con strati di pane ripieni di seitan fatto in casa.
L’ideatrice del progetto Ao 26, Catarina Gonçalves, ha successivamente aperto un altro locale, Ortéa Vegan Collective, vicino all’Ascensor da Bica. Green anche esteticamente, con pareti verdi e piante, propone piatti come colorati open toast con fiori e verdure, insalate creative e dolci come la cheesecake al limone, mirtillo e lavanda, drink (anche analcolici) e vini biologici di piccoli produttori.
Da provare anche The Green Affair, un bistrot 100% plant-based presente in due punti di Lisbona (Chiado e Parque das Naçoes) e a Cascais. Tra i piatti forti le cotolette di cavolfiore impanate, il risotto ai funghi con timo limonato o i funghi portobello arrostiti. Cocktail d’autore e brunch vegano 7 giorni su 7 (solo presso la sede del Chiado) completano l’offerta.
Si può mangiare vegan anche in indirizzi deluxe come il famoso La Mamounia a Marrakech che accoglie gli ospiti con numerose proposte vegane all’interno dei suoi quattro ristoranti, altrettanti bar e due sale da té. Le Marocain propone i grandi classici della tradizione marocchina, ricca di proposte vegetariane e vegane, come briouats di verdure e tajine, ma anche dolci tipici, tra cui paste di mandorla aromatizzate ai fiori d’arancio accompagnate da marmellata preparata con le arance del giardino dell’hotel.
E non può mancare in questo giro del mondo vegano New York City, metropoli sempre attenta a intercettare le nuove tendenze e soprattutto ad anticiparle. Caravan of Dreams è il più antico ristorante biologico e vegano di New York. Fondato da Angel Moreno nel 1991 nell’East Village, propone piatti biologici e vegani, accompagnati da musica dal vivo ed eventi. I tradizionali hummus e falafel sono protagonisti nei ristoranti come il mediorientale Mamoun’s, vicino a Washington Square Park, e Taim, che prepara ogni piatto da zero con prodotti freschi di mercato. Per gli amanti della cucina messicana, da Jajaja si possono gustare le reinvenzioni a base vegetale dei classici messicani senza formaggio e carne, tra cui le empanadas di barbabietola e zucca, le tortas di melanzane al chimichurri e ogni sorta di tacos ripieni. Sempre più diffuse anche le pizze vegane, come quelle preparate dallo chef Matthew Kenney nella sua pizzeria Double Zero, farcite con i formaggi alle noci senza latticini, cavolfiori, carciofi, funghi selvatici e cavolo riccio. E per finire con un dessert vegano ecco le proposte di Rawsome Treats e i gelati vegani di Van Leeuwen, fino ai dolci veg e senza glutine preparati da Erin McKenna’s Bakery a Lower East Side.
Restando invece in Italia, l’Ov Osteria Vegetariana di Firenze sorge a pochi minuti a piedi da Ponte Vecchio all’interno dell’edificio che un tempo ospitava il mercato del pesce. Sebbene la tradizione culinaria fiorentina prediliga piatti a base di carne e latticini, lo chef Simone Bernacchioni e il suo staff hanno creato un luogo in cui provare piatti come le salsicce vegane con montepulciano e purè di castagne.