Valtellina terra di castelli, fortezze e “piramidi”

La bella stagione e l’allentarsi della morsa del Covid-19 invogliano gli italiani a ripensare alle prossime vacanze dopo aver “viaggiato virtualmente” in questi ultimi due mesi.

La Valtellina, grazie ai suoi ampi spazi aperti e quindi al ridotto rischio di assembramento, si propone come meta sicura a tutti coloro che decideranno di vivere una vacanza Made in Italy, attraversando varie epoche storiche.

Il viaggio parte dalla preistoria con il Parco delle Incisioni Rupestri, nel territorio fra i comuni di Grosio e Grosotto. Qui, le antiche popolazioni hanno lasciato il segno del proprio passaggio, incidendo sulla roccia rappresentazioni di vita quotidiana; i graffiti coprono un arco temporale che va dal tardo Neolitico all’Età del Ferro.

Anche in Valchiavenna, nel parco naturalistico delle Marmitte dei Giganti, un’area situata interessata da manifestazioni geomorfologiche di origine glaciale, c’è la presenza di incisioni rupestri. Sulle rocce levigate, sulle pareti verticali delle antiche cave, si ritrovano innumerevoli testimonianze della plurisecolare presenza umana e della sua ininterrotta esigenza di comunicare mediante incisioni rupestri.

SI prosegue con un passaggio tra le Piramidi. Situate all’interno di una riserva naturale protetta, istituita nel 1984, le Piramidi di Postalesio, diversamente da quelle egizie, non sono state costruite dall’uomo ma sono frutto dell’azione azione erosiva esercitata dall’acqua piovana che, cadendo, erode e sgretola il terreno costituto da detriti, lasciando integri soltanto i massi compatti. Si assiste così alla “nascita” di queste colonne sormontate da massi di diverse dimensioni.

Questo processo è ancor oggi attivo e infatti, accanto a quelle esistenti, si possono scorgere alcune formazioni allo stadio iniziale. Il fenomeno che ha dato e continua a dare origine alle “piramidi” è di grande interesse, sia naturalistico che paesaggistico, in quanto si manifesta solo in concomitanza e in combinazione di una serie di fattori geologici, ambientali e climatici particolari.

Nel Parco Nazionale dello Stelvio, la Fonte Pliniana, da cui sgorga acqua calda, da prova del passaggio degli antichi Romani. L’area è accessibile liberamente ed è situata tra le strutture di Qc Terme Bagni Nuovi e Qc Terme Bagni Vecchi.

Le fonti termali della zona di Bormio custodiscono una stele votiva, probabilmente risalente al V secolo a.C., che dimostra come le proprietà uniche di queste acque fossero già apprezzate nell’antichità. La Fonte prende infatti il nome di Plinio il Vecchio che fu il primo autore a citare i Bagni di Bormio nei suoi scritti.

La Valtellina, per la sua posizione tra l’Italia e l’Europa centrale, ha sempre rivestito un ruolo strategico di grande importanza, motivo per cui fu in passato terra di castelli e fortezze.

Facendo un giro nella sua memoria storica si incontrano fortificazioni come il Castel Masegra raggiungibile con una passeggiata dal centro di Sondrio e tra i pochi castelli sopravvissuti allo smantellamento delle fortificazioni valtellinesi disposto dai Grigioni nel corso del 1600.

A Montagna in Valtellina, con vista panoramica sulla città di Sondrio, sorge il Castel Grumello, bene Fai e immerso nei terrazzamenti che contraddistinguono il versante retico della Valtellina. Benché distrutto dai Grigioni nel Cinquecento conserva ancora una torre e i resti di due costruzioni con i merli a coda di rondine.

Questo Castello così come quello di Mancapane, sempre nel comune di Montagna in Valtellina, possono essere visitati percorrendo il Circuito dei Castelli Grumello e Mancapane, che permette di visitare queste due suggestive strutture.

Da visitare anche i castelli di Grosio, nei pressi del Parco delle Incisioni Rupestri e, sempre nella zona di Tirano e dintorni, i castelli di Pedenale e Bellaguarda.

Nella zona di Tirano e dintorni vi è il Circuito dei Castelli che, toccando ben otto comuni, permette di scoprire castelli, torri e chiese di grande importanza per la storia valtellinese. Lungo un circuito di oltre 30 km, il Sentiero dei Castelli si snoda lungo i versanti che costeggiano il fondovalle, attraversando territori coltivati a meleto e vigneto, castagneti e terrazzamenti.

Infine, la Riserva Naturale della Val di Mello, istituita nel 2009, risulta essere l’area protetta più vasta della Lombardia e un luogo da non perdere in Valtellina.

È caratterizzata da un fondovalle pressoché pianeggiante che la rende quindi adatta anche a famiglie con bambini, poco dopo l’ingresso alla riserva si raggiunge il laghetto Qualido e il celeberrimo “Bidet della Contessa”, caratterizzato da acque cristalline.

La Val di Mello con le sue alte pareti granitiche e i massi erratici si è guadagnata l’appellativo di “Piccola Yosemite” per le somiglianze storiche e naturalistiche con il noto parco californiano ed è ormai un must per gli appassionati di arrampicata.

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