È un’emozione mettere letteralmente le mani in pasta e conoscere da vicino l’antica arte dell’impastare, come altrettanto unica è l’esperienza di lavorare anche solo per un giorno in un orto e portarsi a casa la testimonianza simbolica di un buon raccolto: succede nella Masseria Capoliscio, fattoria didattica a pochi chilometri da Roseto Capo Spulico in Calabria.
Artefice di questo esempio di turismo esperienziale è Nicola Barletta, proprietario della fattoria con annessa una locanda (che il patron non vuole assolutamente definire ristorante) con 40 coperti, dove ogni giorno si preparano piatti tipici per gli avventori, spesso stranieri.
«Nella mia locanda non c’è un menù – spiega Barletta – perché si mangia ciò che giorno dopo giorno si produce nella fattoria e ciò che ci viene fornito da altre aziende agroalimentari locali. E posso contare su una Wikipedia culinaria di 96 anni, ovvero mia suocera, che è fonte inesauribile di ricette e tipicità spesso cadute in disuso e che noi amiamo riproporre agli ospiti».
E tra i valori aggiunti di questa storia dalla Calabria degli antichi borghi (ce ne sono centinaia in parte semi abbandonati) è la fattoria didattica: un vero e proprio laboratorio dove i bambini, ma anche le famiglie, possono rivivere in poche ore i ritmi e i lavori che solitamente cadenzano una giornata in masseria.
C’è poi lo spettacolo del paesaggio: per raggiungere la fattoria, infatti, si sale su da Roseto, in provincia di Cosenza, fino a 1.100 metri e si arriva a una terrazza naturale da dove ammirare il mar Ionio.