Torno al Sud e telelavoro, Brindisi ci prova con il south working

La pandemia Covid-19 ha rimesso in discussione uno dei tanti tabù: la presenza in ufficio. Il tema del lavoro da remoto è molto complesso e negli ultimi mesi ha subito dei cambiamenti, permettendo lo sviluppo del fenomeno del south working, ovvero “torno al Sud e telelavoro”.

Per coloro che desiderano fare un’esperienza di south working in Puglia, Brindisi ha ideato un progetto rivolto a chi non conosce la città ma anche a chi è brindisino ma risiede altrove e vorrebbe tornare a casa per lavorare qualche giorno in uno scenario con vista sul mare.

Fino al 18 settembre 2020, infatti, è possibile candidarsi nell’ambito dell’iniziativa Sea Working Brindisi, ideata e coordinata da Destination Makers, con il patrocinio del Comune di Brindisi.

Dal 3 al 13 ottobre 2020, il capoluogo pugliese accoglierà infatti uno smart worker per mostrargli la via brindisina al lavoro da remoto. Il vincitore per dieci giorni potrà vivere e lavorare da una barca a vela ormeggiata nel porto, che sarà quindi alloggio ma anche ufficio. Un’opportunità che servirà anche per conoscere meglio la città e il territorio, con altre esperienze a corredo del soggiorno in barca.

Per candidarsi c’è tempo fino al 18 settembre; bisogna risiedere in Italia ma non avere residenza o domicilio in Puglia. Coloro che si candidano dovranno illustrare i motivi che li portano a partecipare e di fatto contribuire a un progetto che vede più attori coinvolti. Il fattore motivazione conta: secondo il regolamento il partecipante sarà scelto dai rappresentanti degli organizzatori “solo in base a criteri di motivazione della persona e delle sue qualità”.

Al southworking bisogna crederci davvero, e vacanza non è (o almeno, non del tutto): sulla barca si va da soli, niente amici, fidanzate o tantomeno colleghi.