Scoprire le vette patrimonio Unesco in modo insolito: a San Tomaso Agordino, provincia di Belluno, esiste il Sentiero delle Dolomiti in miniatura, un percorso lungo il quale ogni anno artisti nazionali e internazionali realizzano sculture in pietra delle più belle cime entrate nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2009.
Le sculture, realizzate con la roccia Dolomia del Serla, vengono posizionate sul sentiero, in un progetto ideato dal sindaco di San Tomaso Agordino, Moreno De Val, con Giuliano Vantaggi (direttore dell’Associazione Colline Unesco) e l’artista-alpinista Mauro Olivotto, e supportato dell’azienda veneta Bonis Spa.
Da quattro anni nella località bellunese arrivano gli artisti per dare vita a un ulteriore tassello del Dolomites Rock Miniatures: quest’anno, fino all’11 luglio, presso gli impianti sportivi in località “Al Pian” di San Tomaso Agordino è possibile vedere all’opera la francese Raphaëlle Duval, la spagnola Eugenia Vazquez, e Yunmi Lee dalla Corea che scolpiranno le loro “Dolomiti in miniatura”. Partendo da un grosso blocco di roccia Dolomia del Serla proveniente dalla cava di San Tomaso, le scultrici dovranno forgiare la pietra per dare vita alle montagne famose in tutto il mondo. Le Cime delle Dolomiti che verranno create quest’anno sono lo spigolo nord del Monte Agner, Il Cimon de la Pala, il Monfalcon di Forni.
Nella prima edizione, svoltasi nel 2017, erano stati realizzati il Pelmo, il Civetta e le Tre Cime di Lavaredo, nel 2018 si è assistito alla forgiatura del Monte Antelao, delle Torri del Vajolet e del Campanile di Val Montanaia, mentre nel 2019 sono stati scolpiti la Marmolada, il Campanil Basso del Brenta e la Tofana di Rozes con il Castelletto baluardo della Grande Guerra.
Finito l’evento, le opere saranno poi sistemate lungo il Sentiero delle Dolomiti in miniatura, la strada che da San Tomaso porta alla Forcella di San Tomaso e di lì si può proseguire verso Vallada e la Valle del Bois. “Dolomiti in miniatura” punta a ricreare tutti e nove i sistemi dolomitici Patrimonio Unesco, per un totale di una ventina di vette.
L’originale percorso è diventato oggi un circuito di circa 1 km, aperto a tutti e gratuito.
Tutte le opere riportano una targa con informazioni a cura del Cai di Agordo — dalla montagna ai suoi percorsi e rifugi, fino ai luoghi di interesse, la data in cui è stata scalata per la prima volta e l’artista che l’ha realizzata. Ogni riproduzione avrà inoltre un QR code che permetterà di accedere a informazioni e notizie aggiuntive sulla zona e gli eventi.