Ogni camera un’opera d’arte: a Palermo il b&b Afea Art&Rooms

Afea Art & Rooms
Giovani, creativi e siciliani (ma non solo). Sono gli artisti che hanno trasformato le 10 camere dell’Afea Art&Rooms di Palermo in spazi d’arte emozionanti, partecipati e interattivi. Il risultato è una struttura unica, dalla personalità forte e avvincente, con storie tracciate con il pennello o la bomboletta dei writer, che si sviluppano su pareti, armadi, cuscini e oggetti d’arredamento.

Tutto nasce a fine 2018, quando Danilo Alongi e Carmen Russo, proprietari del bed and breakfast Afea Art&Rooms situato nel cuore del capoluogo siciliano, a pochi passi da piazza Ignazio Florio, dai Teatri, dal Porto e dal centro storico, lanciano una open call per la realizzazione del progetto, alla quale aderiscono numerosi artisti e professionisti della street art.

Ognuno di loro imprime il proprio stile e racconto, fatto di immagini, esperienze tattili e visive, culminanti in un tripudio di colori e una formula ricettiva innovativa. Il tutto condiviso attraverso un’app e l’installazione di QRCode al di fuori di ogni stanza, che consentono agli ospiti di visualizzare video che riprendono gli artisti all’opera durante il work in progress.

Tra coloro che sono intervenuti in questo incubatore artistico in continua evoluzione, ci sono artisti locali e di passaggio, creativi della street art e di altre forme espressive. Giovanni Lo Verso, per esempio, ha attinto a un passato di scultore, ceramista e scenografo per decorare la camera Li Pupi. Molti esponenti della Scuola del Fumetto di Palermo hanno partecipato alla scenografia della camera Popeye, dedicata a Braccio di Ferro e Olivia.

Oggi il concetto di alloggio è in continua evoluzione e cede sempre più il passo all’experience, alla ricerca di qualcosa di unico.

Carmen Russo, co-proprietaria di Afea Art&Rooms

I supereroi di Solo si rifanno alla pop art, mentre Diamond ha un segno stilistico elegante e provocatorio che si ispira all’Art Nouveau e Vincenzo Caradonna si è fatto ispirare dallo Stregatto e dal Cappellaio Matto. Riccardo Buonafede, fondatore del festival Manufactury Project di Comacchio, ha omaggiato il capoluogo siciliano attraverso alcune immagini ispirate al film Johnny Stecchino di Roberto Benigni, collegando l’immagine ironica della banana alla copertina dei “Velvet Underground” di Andy Warhol.

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