Una superficie verde trapuntata e vellutata sembra un cuscino di ciniglia, costellata da macchie di colore che non sono altro che le barche turistiche che serpeggiano lungo il Luyang Lake Wetlands Park a Yangzhou, nella provincia cinese di Jiangsu, una delle tante “foreste d’acqua” artificiali che caratterizzano il Paese.
Una foresta da navigare, letteralmente, che fa parte di un più ampio sforzo di riforestazione in tutta la Cina. L’impatto ambientale complessivo di tali progetti non è del tutto noto, ma certamente forniscono un’esperienza unica per i visitatori che hanno la possibilità di godere delle diverse sfumature che la natura offre: dal verde lussureggiante dei mesi più caldi ai rossi piumati, ai rosa e agli ori durante l’autunno.
Le sequoie dell’alba (Metasequoia glyptostroboides) sono originarie della Cina e una volta si pensava che fossero estinte da più di cinque milioni di anni. Fossili, di circa 150 milioni di anni, sono stati trovati dal Nord America alla Russia al Giappone.
La sorprendente scoperta di un piccolo gruppo di esemplari vivi in una remota parte della Cina durante la metà degli anni Quaranta ha reso la sequoia insolitamente decidua un “fossile vivente”. Sebbene siano ancora considerati in pericolo di estinzione in natura – ne esistono solo pochi isolati naturali – gli sforzi di conservazione e la distribuzione dei semi hanno dato un’altra vita agli alberi di metasequoia regali, adattabili a una crescita rapida.
Il bosco acquatico si trova in una zona ricchissima di fiumi e laghi, tra cui il lago Luyang dove poter scattare suggestive foto spostandosi tra gli alberi con barche a remi e pedalò.