«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni», così pensava lo scrittore e filosofo Umberto Eco spiegando che la lettura è una sorta di immortalità all’indietro. Leggere un libro significa quasi sempre viaggiare con la mente ed esplorare epoche e luoghi sconosciuti.
Così Holidu, il motore di ricerca per case vacanza, ha deciso di stilare una classifica delle città italiane più popolari nei libri, utilizzando le risorse di Google Books, che da più di 15 anni ha iniziato l’ambizioso progetto di “digitalizzazione della conoscenza umana”, presentato per la prima volta alla fiera del libro di Francoforte nel 2004.
Al primo posto, con oltre 270mila citazioni nei libri pubblicati lo scorso anno, figura Roma e i suoi quartieri (dall’area residenziale di Corso Trieste al popolare Testaccio), con migliaia di ambientazioni o semplici richiami, seguita da Milano, con 250mila citazioni (dove primeggiano le menzioni su Brera e la Scala), e Torino (con le sue piazze salotto e il Parco Valentino), ripetutamente richiamata nel romanzo di Paolo Giordano La Solitudine dei numeri primi e sfondo ideale nei libri noir.
A seguire appaiono in rapida sequenza Napoli, Firenze, Bologna, Venezia e Padova; quest’ultima con innumerevoli citazioni del Caffè Pedrocchi e della Cappella degli Scrovegni. Tra i vari scrittori, da citare la filosofa e scrittrice Giovanna Zucca, con i suoi thriller parodia improbabili, come Assassinio all’Ikea e Turno di notte.
Il libro può dunque diventare un efficace promoter turistico, soprattutto in tempi di Covid, capace di lasciare al lettore un appeal, una fortissima attrazione verso i luoghi raccontati, al punto da convincerlo a una frequentazione capillare, quasi a ripercorrere le pagine di un romanzo o di un giallo.