I luoghi milanesi immortalati in Addio alle armi – compresa la targa in via Armorari che lo ricorda -, la vita mondana a Venezia tra il Gritti e l’Harry’s Bar, il suo passaggio a Lignano Sabbiadoro nel ’54: chi ama Ernest Hemingway e i suoi capolavori può seguirne le orme in giro per l’Italia dato che diversi furono i luoghi visitati dal grande scrittore.
Amori contrastati, amicizie nate tra trincee e salotti letterari, bevute epiche, pagine tormentate e colme di vita: c’è tanta Italia anche nelle sue opere. E tra i luoghi che ospitarono Ernest Hemingway in Italia troviamo anche l’Hotel de la Poste di Cortina e il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre – Dimora Storica di Senigallia, al centro di un progetto dedicato allo scrittore. Il direttore dell’hotel Gherardo Manaigo e il giornalista e presidente del 7° Reggimento Lancieri di Milano/Senigallia Giovanni Martines Augusti, nipote del Conte Augusti – grande amico di Hemingway – hanno ideato una serie di iniziative: una mostra di memorabilia, un convegno e una settimana di incontri letterari. Nel frattempo, prende forma anche un progetto più ambizioso: unire, a livello italiano, le località, le destinazioni e le esperienze legate ad Hemingway.
All’Hotel de la Poste di Cortina d’Ampezzo lo scrittore alloggiò a più riprese negli anni ‘50. Così l’albergo, dopo avere ospitato a luglio il Premio Giornalistico Papa Ernest Hemingway per aspiranti scrittori e giornalisti, torna a celebrare l’autore. Nasce una serie di appuntamenti che unisce, in un ideale gemellaggio letterario e sentimentale, l’Hotel de la Poste e il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre – Dimora Storica di Senigallia. Ad accomunarli è proprio la figura di Hemingway, che si intreccia alla loro storia.

In programma nel mese di dicembre ci sono una mostra, un convegno e una settimana di incontri storici e letterari. Questo è l’inizio di un viaggio che per un anno intero attraverserà l’Italia alla ricerca di segni, ricordi e storie legate al più italiano degli scrittori americani, che si autodefiniva “un vecchio ragazzo del Veneto”.
Gli ideatori sono i discendenti di due famiglie che conobbero e ospitarono Hemingway: Gherardo Manaigo, direttore del Posta, dove lo scrittore soggiornò per quattro volte, e Giovanni Martines Augusti, Presidente del 7° Reggimento Lancieri di Milano/Senigallia e nipote del Conte Gino Augusti, generale di cavalleria ed eroe di guerra. L’amicizia tra il Conte e lo scrittore, nata al fronte, fu cementata dalla passione comune per la letteratura e l’arte, al punto che l’ufficiale fu una delle fonti di ispirazione per Addio alle armi. Successivamente Hemingway tornò molte volte in Italia, e divenne assiduo frequentatore di Cortina, alloggiando spesso all’Hotel de la Poste.
La mostra “Ernest Hemingway e il conte Augusti di Senigallia”
L’hotel ampezzano e la dimora storica di Senigallia renderanno omaggio al loro illustre ospite con un’esposizione che sarà inaugurata il 17 dicembre. La mostra durerà un anno e avrà due sedi: da dicembre 2022 a maggio 2023 sarà all’Hotel de la Posta, e poi si sposterà, per i successivi sei mesi, presso il Palazzo Antonelli Augusti Castracane dalle 100 finestre – Dimora Storica.
Il pubblico potrà ammirare i memorabilia raccolti dalle famiglie Manaigo e Augusti: foto, oggetti e lettere che Hemingway lasciò dietro di sé, tra cui anche la macchina da scrivere con cui terminò il romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” e il bastone da passeggio acquistato dal romanziere a Pamplona nel 1924, e donato al conte suo amico con una dedica.
“Da Senigallia a Cortina, un Viaggio letterario”: convegno e incontri
Il rapporto di amicizia tra Hemingway e il Conte Augusti è al centro del convegno, organizzato il 17 dicembre, alle ore 17, all’Hotel de la Poste. Il Conte, conosciuto durante la celebre battaglia del Solstizio di Fossalta di Piave, lo introdusse nei salotti e cenacoli dell’epoca e lo presentò allo scrittore Gabriele D’Annunzio. Dal 25 al 31 dicembre si terrà inoltre una settimana di incontri letterari dedicati ai viaggi e alle esperienze dello scrittore nelle regioni delle Marche e del Veneto, due terre molto amate da Hemingway.
L’Italia di Hemingway: il progetto
Molti dei romanzi e dei racconti di Hemingway sono lettere d’amore all’Italia: tra le pagine troviamo tutto quello che sperimentò in anni di frequentazione del paese. Ovunque strinse relazioni e visse esperienze che lo segnarono e contribuirono a costruire il suo mito. Gherardo Manaigo e Giovanni Martines Augusti puntano a dare vita a un progetto che riunisca i territori protagonisti di questo Grand Tour in chiave letteraria.
A febbraio verrà lanciata una call aperta alle località e alle realtà connesse allo scrittore, che girò l’Italia da nord a sud. Da questo primo nucleo di partecipanti nascerà una proposta turistica legata alle destinazioni che possono essere viste attraverso gli occhi e la penna di Hemingway.