“Il senso di un paese”: a Barbarano Romano il festival sui piccoli borghi

Barbarano Romano
Anche i piccoli borghi diventano protagonisti quando organizzano un evento capace di raccontare l’Italia “minore”. Ecco un vero e proprio festival antropologico al via: dal 4 a domenica 6 novembre torna nel borgo medievale di Barbarano Romano, in provincia di Viterbo, “Il senso di un paese”, la quinta edizione del festival dedicato ai suggestivi piccoli centri e alla loro cultura, che si svolge nel cuore del Parco Regionale Marturanum.

Ideato dal regista Gianfranco Pannone, e organizzato in collaborazione con l’Associazione Barbarano Cultura, l’Amministrazione Comunale e il Parco Regionale, il festival propone un programma di teatro, cinema, musica, poesia, incontri, fotografia e archeologia, che si svolgerà tra il Museo naturalistico “Francesco Spallone” e la Chiesa di Sant’Angelo.

«A cosa servono i paesi nel mondo globalizzato? – si domanda Pannone, a nome del gruppo di lavoro della manifestazione –  Servono a riconnettersi con il mondo reale. In un paese saluti le persone per strada, sai chi nasce e chi muore, hai la natura a portata di mano». Si tratta quindi di un progetto sociale che prova a ridare, attraverso il caso di Barbarano Romano, borgo di mille abitanti, un senso ai tanti paesi che rischiano di essere dimenticati. «Ecco perché in questa nuova edizione – continua – abbiamo voluto puntare sia sulle problematiche ambientali dal dissesto idrogeologico alla fragilità del territorio, che su alcune nuove aspettative per il futuro. Il nostro è sì un festival, ma si propone anzitutto come un progetto comunitario che sappia proporre turismo di alta qualità e prospettive economiche per i giovani».

Nell’ultimo anno Barbarano Romano – tra vestigia etrusche e natura selvaggia – ha ospitato gli archeologi dell’Università Baylor del Texas e troupe cinematografiche come quella del film “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, opera dedicata alla santa d’Assisi, con un aumento di visitatori provenienti dall’Italia e dall’estero. E tra i concittadini famosi annovera il regista Marco Bellocchio e il produttore e critico cinematografico Marco Müller che qui hanno scelto di avere la loro seconda casa.

Il Festival si apre, venerdì 4 alle 20.30, nella chiesa di Sant’Angelo, con l’inaugurazione della mostra fotografica di Vittorio Sperandei e continua con lo spettacolo “Il pittore” di Bruno Mencarelli della compagnia teatrale Faul, con non solo intrattenimento, ma anche riflessioni e scambio di idee sul futuro del territorio. Si prosegue, il giorno dopo, al Museo Naturalistico del Parco Marturanum “Francesco Spallone” con due appuntamenti: Orientarsi nel parco. La lettura delle carte, la rete dei sentieri e i percorsi di visita” – a cura del Parco – e una nuova sfida da cogliere per questo antico centro abitato con “Barbarano Romano bandiera arancione del Touring Club d’Italia?”. Alle 16.30, nella chiesa di Sant’Angelo, ci sarà la presentazione del libro a più voci “Praecurrit fatum. Arrivare prima del destino” (Ed. La Lepre) alla presenza di uno degli autori, il fisico Vincenzo Artale.

La rassegna continua con la proiezione prima del docu-film “La botta grossa” di Sandro Baldoni sul terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche nel 2016, e poi di uno spezzone di “Ok Boomer” di Andrea Gropplero e Gianfranco Pannone. Per chiudere, alle 21, a suon di versi e note con il duo composto dal musicista Davide Di Rosolini insieme al poeta siciliano Francesco Maccarrone. Nella giornata di domenica, accompagnato dal suo sax il jazzista Roberto Corzani si racconta attraverso i brani dell’ultimo album Pain and Peace mentre animerà il pomeriggio il monologo di Pietro Benedetti, poeta a braccio e narratore del territorio, con la giovane cantante rap barbaranese Roberta Cianotti. Saluti finali, alle 17, con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti “Amico di Barbarano romano e della Tuscia” ad alcune figure della cultura e dello spettacolo locali.

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