Gambero Rosso, arriva la guida italiana allo street food 2024

guida street food
Mille e uno street food: tradizione di sempre, moda dilagante da qualche anno a questa parte, e che non accenna a smorzare gli entusiasmi, anzi. Tra formule originali, festival dedicati e sperimentazioni, quello che in principio era semplice cibo da strada, da godersi camminando e via, sta virando verso il fenomeno gourmet.

Lo sa bene il Gambero Rosso, che già dieci anni fa aveva deciso di dedicare una delle sue guide proprio allo street food e che in questo 2023 festeggia il decennale di una pubblicazione che continua a essere di attualità.

Dire street food in Italia, con le sue mille – e diversissime – tradizioni culinarie “da passeggio”, è assai riduttivo. E infatti la guida seleziona venti “campioni regionali”, venti indirizzi di riferimento regione per regione. Dedicato a chi si sta preparando per la prossima vacanza estiva magari al mare di Sicilia o tra le vette del Trentino: ecco dove andare per gustare il miglior cibo da strada secondo Gambero Rosso.

Intanto qualche numero: la Guida Street Food del Gambero Rosso 2024, a dieci anni dalla prima edizione, fotografa una costante evoluzione dei format e del numero degli operatori e della loro clientela. Il fenomeno dello street food ha contribuito anche a rivitalizzare i mercati rionali e trasformare intere vie delle città con le nuove food court.

Così la nuova edizione contiene 80 nuove segnalazioni tra attività stanziali e food truck, con 23 pagine di approfondimento dedicate ai mercati storici, alle food court, ai mercati gastronomici di nuova generazione e un’ampia appendice dedicata ai food truck con più di 70 referenze.

Il fenomeno street food ha conquistato le figure più disparate: grandi chef che hanno scelto di liberarsi dal peso – soprattutto economico – della gestione di una brigata per abbracciare la libertà di un truck, giovani manager appassionati di cucina che hanno scelto di specializzarsi in cucine sui generis e mercati rionali che stanno tornando in auge rivitalizzati da eccellenze di cucina italiana e internazionale. Ma anche aree urbane di atenei o grandi uffici che all’ora di pranzo si popolano di apecar e mezzi colorati che portano ravioli cinesi, panini vegani, smash burger o arancini siciliani a studenti e manager di ogni età ed estrazione, con un nuovo concetto di mensa.

Sono 20 i Campioni, uno per regione e con un premio speciale, Street Food da Chef, con una stella per lo chef che nei propri menu di fine dining ha saputo rivisitare al meglio un cibo di strada. Quest’anno, il premio va a Pascucci Al Porticciolo di Fiumicino, ristorante in cui lo chef Gianfranco apre il suo menu con un paninetto da spiaggia, cotto al vapore e poi farcito con burger di palamita, maionese di macchia e salsa ponzu, ricavata dagli scarti del pesce.

Ed ecco i campioni regionali.

Dalle Valle d’Aosta con Pane per Focaccia ai tacos di Taquito della Sardegna, la corsa tra i campioni racconta un percorso variegato, tra tradizione e innovazione: c’è per esempio Mei Shi Mei Ke, la doppia insegna torinese specializzata in ravioli cinesi, la cui insegna significa “cose buone tutti i giorni”; il genovese Rooster che offre pollo pugliese nel rispetto dell’etica; la Katsusanderia di Milano, con i suoi sandwich nipponici nella nuova Sidewalk Kitchen di Milano; il vicentino Bacaro della pizza, un ossimoro con i suoi toketin di base pizza farcita con salumi, formaggi e cicheti locali; lo Chalet Cimone di Lavarone in Trentino, davanti alla seggiovia per godersi in quota appetizer locali; il triestino aMano, in cui tutto è tagliato rigorosamente a mano, a partire dai salumi; la crescentina 2.0 di Indegno, a Bologna, in tre versioni e anche gourmet; la Toscana con A pancia piena di Pontassieve, food truck stanziale con hamburger gourmet; il pesce e i frutti di mare take away di Gastrò di San Benedetto del Tronto; arrivando alla porchetta, alla terza generazione, di Serafino’s a Spoleto al fish burger romano di Grasso.

Proseguendo nella lista degli indirizzi regionali da non perdere si arriva al Ristoro Mucciante di Castel del Monte nell’aquilano con gli arrosticini del “piccolo Tibet”, per poi scendere nel Molise dove spicca Isernia con I sapori autentici della carne alla brace di Iallonardi. In Campania è Is Pop a colorare Pomigliano d’Arco con le sue ciabatte pop e i salumi di mare; la Salumeria Bianco svetta in Puglia per i suoi panini a Putignano; in Basilicata è il food truck Retrò Gusto a portare la cucina aviglianese sotto i riflettori; la Calabria ‘vince’ con Civico 5 e i suoi panini al pesce spada a Scilla; e la Sicilia chiude con il ragusano Delicatessen in drogheria e i suoi panini a kilometro zero.

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