Fenomeno Letyourboat, vacanze a prova di dpcm

Letyourboat
Punto di partenza, va detto, è la passione per il mare e per la nautica. E il sogno di rendere accessibili a chiunque esperienze in barca. Walter Vassallo, classe 1975, è il fondatore di Letyourboat, piattaforma online dedicata al turismo nautico che mette in contatto chi possiede una barca e chi fornisce esperienze turistiche con i viaggiatori. E a cui è dedicata questa puntata della rubrica #FuoriRotta.

Un marketplace che da fine 2018 propone la possibilità di vivere il mare da una prospettiva diversa, a partire dal dormire in barca o yacht nella formula bed&boat, fino al noleggio di imbarcazioni per godersi una crociera e vivere esperienze di ogni tipo, da quelle enogastronomiche alle sportive, in collaborazione con i porti turistici.

Walter Vassallo Letyouboat
Walter Vassallo, fondatore Letyouboat

Anticonformista, dottore di ricerca in crowdeconomy, formatosi a Bruxelles, amante degli sport estremi e dei viaggi, gourmant e sommeliere, Vassallo racconta come è nata l’idea del portale, a partire «dall’amore e dalla conoscenza del mercato della nautica».

Com’è nato Letyourboat?
«Avevo un sogno: rendere accessibili a chiunque le esperienze in barca e sdoganare il cliché che la barca è un lusso solo per alcuni. La nostra formula bed&boat già ampiamente utilizzata in altre aree, per esempio in Nord Europa – offre la possibilità di vivere il fascino di una barca anche solo per una notte, ormeggiati in marina, a prezzi accessibili. Una soluzione valida tutto l’anno e ottima anche per chi soffre il mare, che dà l’opportunità di passare momenti indimenticabili. Allo stesso tempo, l’obiettivo è un rinnovamento per il settore, creando un volano per la nautica e il suo indotto, con un impatto positivo per l’economia e la valorizzazione del territorio del nostro Paese».

Qualche numero del portale…
«Abbiamo circa 9mila imbarcazioni, principalmente in Italia e nel Mediterraneo. Siamo partiti dal mercato italiano nel 2019 e ci stiamo allargando. Una buona fetta delle nostre imbarcazioni appartiene a privati che offrono la modalità di noleggio all’ormeggio, ovvero del dormire anche solo per una notte in barca».

Ci fa un esempio di bed&boat?
«Io stesso l’altra sera, per coccolarmi, ho prenotato uno yacht di 30 metri a Varazze, ad uso esclusivo, a pochi chilometri dal mio paese di residenza, Genova. Una cabina per due persone costa 113 euro, con colazione inclusa e parcheggio compreso davanti allo yacht. La stessa barca, in navigazione, costerebbe al giorno 1.500 euro. Quindi lo stesso prodotto può rispondere diversamente a una domanda ampia e variegata a livello di budget e stagionalità».

È questa la prima esperienza in barca che consiglierebbe?
«Sì, assolutamente dormire in barca: una notte su uno yacht è la prima scelta che consiglierei. Quando c’è il sole, anche d’inverno, si può fare colazione in maniche corte, grazie al nostro microclima, in angoli paradisiaci della costa italiana, lontano dalla folla, senza il problema del posteggio, dimenticando la macchina, a due passi dal centro cittadino. Cena a bordo e si dorme in una cabina con il comfort di un albergo e il fascino della barca; colazione inclusa nel prezzo. Per 100 euro vivi un’esperienza in un contesto unico. Questa è vacanza, ed è vacanza di prossimità».

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La barca è ancora considerata un lusso?
«Molte persone sognano da un pontile di mettere piede in barca, pensando che non sia possibile. Tra l’altro il viaggio in barca è stagionale, quindi ci si immagina sia una proposta praticabile solo per la navigazione in alta stagione. Ho pensato quindi di rivoluzionare la nautica bypassando la stagionalità e i costi, con l’ormeggio in marina».

Dormire in barca è l’ideale in tempi di Covid?
«Sì, stiamo ricevendo prenotazioni nei weekend anche in questo periodo, soprattutto dalle zone gialle. È un’esperienza diversa che incuriosisce e poi le persone hanno voglia di uscire e molti alberghi in questo periodo sono ancora chiusi. Distanziamento sociale e sicurezza sono garantiti, quindi è a prova di dpcm».

L’offerta però non si limita al pernottamento.
«Il portale propone anche crociere private per più giorni o anche per un solo giorno, dalla mattina alla sera. Spesso la crociera è associata al soggiorno minimo di una settimana, che non la rende per tutte le tasche. Noi ci svincoliamo da soggiorni minimi e offriamo barche di qualsiasi tipo, anche ovviamente super yacht. Stiamo aggiungendo la possibilità di viaggi in barche condivise. Il sito si è allargato e propone anche esperienze turistiche offerte dal privato – per esempio cene in barca, battute di pesca, sci d’acqua – o di operatori, come esperienze enogastronomiche, sportive, di cultura, di lifestyle. Collaboriamo anche con i marina (porti turistici, ndr), perché siano porte di ingresso per il turismo esperienziale. I marina resort oggi possono offrire servizi che danno valore aggiunto, per esempio il noleggio di scooter elettrico per escursioni a terra o servizi a bordo, come quelli enogastronomici».

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Avete messo in piedi diverse partnership?
«Siamo partner di Assonat e Assonautica, proprio con l’obiettivo di lavorare con i marina per un’accoglienza turistica integrata, affinché possano rinnovarsi, superare la stagionalità, crescere facendo leva sul turismo nautico portando una più ampia domanda di pubblico, neofiti compresi. Cerchiamo di creare un circolo virtuoso che promuova e sostenga la nautica. Questo nuovo approccio ci ha permesso di essere premiati con l’Oscar dell’Innovazione alla Camera dei Deputati come migliore startup del turismo. A seguito della vincita di un bando pubblico come migliore impresa, la Regione Liguria attraverso Ligur Capital ha investito nella società ed è ora nella compagine societaria».

Si stanno sviluppando i porti turistici?
«C’è grande potenziale e siamo sulla strada giusta, ma c’è ancora tanto da fare per sviluppare i Marina Resort, che portano opportunità, sviluppo e crescita. C’è da coinvolgere molti territori che ancora considerano il porticciolo turistico una realtà chiusa».

Riesce a fare previsioni sul 2021 per il settore?
«Il 2021 è incerto così come il 2020. Per ora cambiano i colori delle regioni e quindi la gestione degli operatori del turismo è difficile. Fortunatamente lavoriamo con la barca, che di per sé è il prodotto più sicuro al mondo. Le prenotazioni arrivano, la propensione alla domanda esiste, sia per l’ormeggio che per la navigazione. Però, per esempio, i turisti tedeschi e anglofoni, che ci cercano, ancora non possono mettere piede in Italia. Per la stessa Sardegna, che è zona bianca, non mi è chiaro ancora come raggiungerla. La mancanza di dettami precisi e più lunghi di una settimana sta minando qualsiasi business nel settore del turismo».

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