C’è tempo solo fino al 5 marzo per prenotare una visita dell’isola del momento. L’Isola di Montecristo, una più belle e protette dell’Arcipelago Toscano, è infatti la località che dà il nome al celebre romanzo di Alexandre Dumas da cui è stata tratta l’omonima serie tv che in questi giorni sta battendo tutti i record di ascolto.
L’ultima puntata del racconto televisivo delle imprese del giovane marinaio Edmond Dantès, accusato ingiustamente di tradimento e imprigionato nel castello d’If per quindici anni, ha superato abbondantemente i cinque milioni di spettatori. Facendo aumentare, contemporaneamente, la curiosità per l’isola che dà titolo al romanzo di Alexandre Dumas, dove il protagonista trova il tesoro che cambierà per sempre la sua esistenza.
Ma la vera Isola di Montecristo è uno scrigno di biodiversità prezioso quanto fragile: un vero e proprio santuario disabitato che fu un ex colonia penale e che, per essere visitato, richiede rispetto delle rigide regole imposte dal suo status di Riserva Naturale Statale e Riserva Naturale Biogenetica così come è stata istituita dal Consiglio d’Europa nel 1988.
Presidiata dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica e parte del Santuario Internazionale per la protezione dei Mammiferi Marini Pelagos, l’isola si trova tra il Monte Argentario e la Corsica, circa 29 miglia ovest dall’Isola del Giglio e 24 miglia a sud dell’Isola d’Elba. Vi si accede dall’unico approdo a Cala Maestra dominata da una stretta e profonda valle alberata. Dalle sue tre vette principali, il Monte della Fortezza, la Cime del Colle Fondo e la Cima dei Lecci, la vista spazia infinita sul mare che la circonda.

Il suono di sottofondo che la anima è quello del mare e i suoi rumori costanti e incessanti sono i versi degli uccelli che la abitano o che la attraversano volando verso le terre più calde.
Gli esperti di avifauna, infatti, amano quest’isola scoscesa e disabitata perché è un’area di sosta per specie migratorie e perché accoglie una colonia nidificante di gabbiano corso mentre nelle gallerie scavate sotto i massi granitici nidificano molte coppie di berta minore. Ma tra i suoi abitanti più affascinanti ci sono sicuramente falchi pellegrini, gheppi e il falco pecchiaiolo oltre alla rara aquila del Bonelli. Una particolare vipera, inoltre, ha addirittura preso il nome ed è conosciuta, appunto, come la vipera di Montecristo.
Una visita all’isola è possibile soltanto su prenotazione nel rispetto di specifiche regole di comportamento e modalità organizzative gestite dall’Ente Parco Arcipelago.
Come ogni anno gli ingressi sono contingentati e, per il 2025, il calendario delle visite prevede ventitré giornate (ciascuna per 75 posti) per un totale di 1725 persone tra il 1° marzo e il 15 aprile e tra il 15 maggio e il 31 ottobre, con esclusione del periodo tra il 16 aprile e il 14 maggio per motivi di tutela dell’avifauna migratoria.
Quarta isola in ordine di grandezza nell’Arcipelago Toscano con una superficie di poco più di dieci chilometri quadrati, l’Isola di Montecristo non è per tutti. Per frequentarla, anche solo in una delle visite consentite, bisogna tenere presente che il percorso si snoda su tratti di sentiero panoramico con un dislivello di oltre seicento metri e con alcuni tratti molto ripidi che lo rendono particolarmente impegnativo in caso di giornate calde. È quindi richiesta un’ottima preparazione fisica: tra andata e ritorno bisogna tenere presente che, ad un passo normale, per completare il percorso si impiegano circa cinque ore.
Visitare quest’isola è insomma una piccola scommessa: forse per questo le richieste sono sempre superiori alla sua possibilità di accoglienza considerando che, tra le altre cose, è vietata la balneazione, così come non è consentito prelevare alcuna specie vegetale o animale, né materiale di interesse geologico. Infine, non è presente nessun presidio medico e non è consentito l’accesso ai minori di dodici anni, così come non è consentito portare al seguito animali da compagnia.
Per i più attrezzati, però, l’isola quest’anno offre un’occasione in più: partecipare ad una delle due escursioni esclusive, il 5 aprile e 7 settembre, quando sarà possibile salire fino al Monte della Fortezza, la vetta dell’isola a 645 metri di altitudine. Si tratta dell’escursione più impegnativa e quindi riservata a soli dodici escursionisti esperti: il percorso, impegnativo e attrezzato con cavi e gradini, promette però uno scenario impareggiabile dal punto più alto dell’isola. Un orizzonte infinito di mare blu e stormire di uccelli, e specie rare di flora e di fauna.