A Mauritius i festeggiamenti non si fermano: archiviata la notte di San Silvestro e il Capodanno del 1° gennaio, è iniziato in realtà un ciclo ricco di appuntamenti culturali, in cui l’anno solare e quello lunare si intrecciano, raccontando alcuni aspetti della storia e delle tradizioni dell’isola.
A circa tre settimane da Capodanno, ecco Thaipoosam Cavadee , che si celebra durante la luna piena del decimo mese del calendario Tamil, ovvero tra gennaio e febbraio. Questa ricorrenza è in onore del dio Muruga, figlio di Shiva: i fedeli portano al tempio il Cavadee, un arco ricoperto di fiori e il latte sacro; mostrano inoltre la propria devozione seguendo una dieta vegetariana per dieci giorni e camminando sul fuoco. Quest’anno cade il 25 gennaio.
A pochi giorni di distanza, il 1° febbraio, ricorre un’altra giornata importante, ovvero la Commemorazione dell’abolizione della schiavitù. Non è proprio una festa ma un’occasione per riflettere e onorare gli schiavi mauriziani, che hanno combattuto per la libertà sull’isola.
Segue quindi il Capodanno cinese, che quest’anno sarà il 10 febbraio. Viene celebrato in tutta l’isola, ma i festeggiamenti più grandi si svolgono a Chinatown, nella capitale Port Louis. Il quartiere stesso racconta una storia interessante: negli anni Quaranta, un gran numero di immigrati cinesi arrivarono a Mauritius per aprire attività commerciali e si stabilirono nell’area della Royal Road, nel centro di Port Louis, dando vita a una delle Chinatown più antiche di tutta l’Africa.
I mauriziani di origine cinese costituiscono circa il 3% della popolazione dell’isola e vale la pena esplorare Chinatown per ammirarne l’architettura, oltre ai negozi e ristoranti tramandati di generazione in generazione. Biscotti, torte cinesi e dim sum: profumi e sapori si combinano con i vivaci colori delle opere di street art che adornano gli edifici. Oltre al Capodanno cinese, proprio in questo quartiere viene organizzato uno festival annuale che si svolge a maggio, il Chinatown Food & Culture Festival.