Comprati un pezzetto di Sardegna e ti regali una vacanza da sogno: è il consiglio apparso sul New York Times, che nei giorni scorsi ha dedicato un ampio servizio sul mercato immobiliare della Costa Smeralda in Sardegna, esaltando in particolare l’unicità degli “stazzi”, tipiche costruzioni rurali sarde, in gran parte riqualificate con un’attenta cura per il mantenimento della loro particolare architettura, dei muretti perimetrali e ovviamente degli interni.
L’attenzione del giornale si è concentrata sulla località Pantogia, località del Comune di Arzachena (provincia di Olbia-Tempio), una suggestiva collina dove sono stati ristrutturati tre stazzi: l’acquisto di queste dimore è la soluzione migliore – sempre secondo il quotidiano Usa – per regalarsi una vacanza davvero esperenziale in uno degli angoli più ricercati dell’isola.
Simbolo della Gallura, lo stazzu, in epoca passata, era la dimora dei pastori di questa zona della Sardegna, dove si seminava il necessario per i bisogni familiari. In ogni casa c’era sia la mola per macinare il grano che il telaio per il lino e la lana che venivano lavorati in proprio. Solitamente monocellulari e di forma rettangolare, gli stazzi nel tempo hanno subìto un’evoluzione e agli inizi del Novecento sono stati costruiti su superfici più ampie, circondati dai tipici muretti a secco che ne delimitavano la proprietà. Oggi, da Arzachena a Chivoni, se ne contano a centinaia.
Secondo gli esperti immobiliari lo stazzu e altre tipiche dimore sarde, disseminate nell’entroterra o affacciate direttamente sul mare, sono molto ricercati in taluni mercati esteri come Gran Bretagna, Usa, Canada, Russia e Paesi arabi. I prezzi? Possono toccare anche 1 milione di euro.