Coolcation, destinazione freddo: l’ultima moda dei viaggi

coolcation
Con il pianeta che si sta purtroppo riscaldando sempre di più crescono le implicazioni non solo ambientali e sociali ma anche economiche e turistiche, a ricordarci una volta di più che tutto si lega e tutto è intrecciato.

E nel mondo dei viaggi – avvezzo ai neologismi, meglio ancora se di origine anglosassone – scatta l’ora della “coolcation”.

Di cosa si tratta? Della fusione tra i termini “cool e “vacation”, dove il primo stavolta non sta per la sua accezione colloquiale che ormai siamo soliti usare anche noi per dire “fantastico, grande, figo”. Stavolta la parola ritorna al suo significato originale, cioè “fresco”.

D’altronde l’aumento delle temperature medie incide profondamente sul turismo in Italia: -25% di stranieri in estate, ma salgono in primavera e autunno. Anche la stessa Enit ha presentato in Bit i primi risultati della ricerca “Turismo Climate-sensitive”, consuntivo fedele di un 2023 considerato l’anno più caldo di sempre, secondo i dati di Copernicus Climate Change Service.

Con temperature che l’anno scorso hanno segnato nuovi record in molte parti del mondo, aumentano i turisti in cerca di destinazioni più fresche. I dati di Google Trends mostrano un incremento del 300% nei termini di ricerca “cooler holidays” rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

E così ecco che appare la coolcation, l’ultimo travel trend suggerito da organi di stampa come CN Traveller e The Independent. Che significa puntare a nord, o anche all’estremo sud del mondo, ma anche – altra conseguenza del cambiamento climatico – riuscire magari ad affrontare un viaggio verso latitudini prima proibitive, o dove si poteva puntare solo in periodi limitatissimi di tempo.

Ma dove hanno voglia di viaggiare i vacanzieri per sfuggire all’afa?

La travel company Iglu Cruise ha stilato un elenco delle destinazioni che hanno visto incrementi forti nelle richieste, anche a tre cifre, l’anno scorso, rispetto alle vacanze del 2022. E che più che freschi sono invece decisamente freddi. Si tratta di:

Artico, +235%
Canada, +137.4%
Isole britanniche, +33.3%
Antartide, +32.4%
Fiordi e Norvegia, +23.2%
Alaska, +22%

vacanze al freddo

«Le persone sono sempre più alla ricerca di destinazioni fresche per vari motivi – spiega Dave Mills, chief commercial director dit Iglu Cruise -. In primo luogo, a tanti crea disagio viaggiare in condizioni di caldo estremo e hanno bisogno di climi più agevoli. Una coolcation poi offre sicuramente la possibilità di visitare una parte del mondo differente, da scoprire per soddisfare la propria bucket list e poter vedere dal vivo luoghi come l’Islanda, la Norvegia o l’Alaska».

State pensando anche voi a una coolcation per la prossima estate? Potreste ricavarne una serie di benefici. Innanzitutto, meno folla. Diverse destinazioni a latitudini nordiche sono ancora più tranquille e meno frequentate certamente di quelle prese d’assalto a rischio overtourism e di certe mete mediterranee.

Sicuramente poi si possono scoprire e sperimentare nuove esperienze, come il trekking negli ambienti più selvaggi, il dog-sledding o il whale watching. Senza dimenticare la scoperta di città alle quali magari normalmente non si era ancora pensato per una vacanza, come Reykjavik in Islanda o Tromso in Norvegia.

I paesaggi suggestivi immersi nella natura sono senza dubbio uno dei fiori all’occhiello di mete come la Scandinavia o l’Alaska, per chi nella vacanza cerca un’immersione totale nella natura, spesso coperta di bianco, e augurandoci lo rimanga ancora a lungo resistendo alla crisi climatica.

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