L’hotel del futuro fa le prove generali nel deserto di Gorafe, in Spagna: è 100% autosufficiente, e si può “comandare” da un’app.
Ecco District Hive, il primo prototipo di un capsule hotel (o podtel) che è stato realizzato nei pressi di Granada ma vuole essere il primo di una “colonia” diffusa in diverse parti del mondo. La “capsula” è dotata di tutti i comfort per un soggiorno deluxe, può ospitare fino a quattro persone ed è controllata dall’Intelligenza Artificiale e si può appunto gestire tramite un’app. E chi avesse il desiderio di provare l’esperienza può farlo: è infatti disponibile online, compresi Booking.com ed airbnb.
Qual è l’obiettivo del progetto? Scovare un nuovo modo di intendere l’accomodation di lusso per tutti quei viaggiatori in cerca di un’esperienza di totale disconnessione con il mondo esterno, ma al tempo stesso di completa immersione nell’ambiente circostante.
District Hive è stato concepito dallo studio spagnolo Moho come un modulo autosufficiente e trasportabile, che può essere sistemato su qualunque terreno, anche laddove non è possibile costruire, e senza avere un impatto sulle risorse locali. In pratica, un mini eco-hotel che punta a generare acqua dall’aria e elettricità dall’energia solare e che può riciclare i rifiuti in una sorta di utilizzo circolare. Un’app controlla tutti i dispositivi, la domotica, dall’apertura delle porte alla richiesta di pranzi e cene on demand, e tutto ciò che è legato a produzione e consumo di energia.
Certamente, è fatto per chi si adatta ai piccoli spazi: misura infatti appena 35 m2, e dentro ha tutto: un bagno, uno spazio che funge da cucina, sala da pranzo e salotto, una camera da letto… e una terrazza esterna da cui osservare le stelle.