Anche se l’estate è finita siamo ancora in tempo per osservare le stelle: l’autunno può essere la stagione giusta, specie in occasioni speciali.
Dal 4 al 10 ottobre si celebra la Settimana Mondiale dello Spazio e la Valtellina si prepara a festeggiare non solo in quei giorni, ma anche nelle settimane e nei mesi a venire, grazie alle sue condizioni ideali per gli amanti dell’astroturismo.
Lontano dal fondovalle e dai centri abitati principali, l’inquinamento luminoso è molto basso e già a quote intorno ai 1.200-1.500 metri, l’aria, resa più tersa dalle brezze, offre cieli limpidi e profondi che rendono agevole l’osservazione di stelle e pianeti.
Negli ultimi mesi del 2025, i momenti ideali saranno intorno al 21 ottobre, al 20 novembre e al 20 dicembre, nelle notti senza luna, Tra gli appuntamenti più attesi dell’inverno ci sono poi le Geminidi, conosciute anche come “stelle di Natale”: ogni anno, tra il 4 e il 17 dicembre, lo sciame meteorico attraversa il cielo regalando decine di scie luminose ogni ora, con un picco spettacolare il 13 e 14 dicembre. Nel 2025 la coincidenza con il novilunio renderà l’oscurità ancora più profonda, creando le condizioni ideali per ammirare uno dei fenomeni più emozionanti dell’anno.
Ecco quindi alcuni dei punti migliori in Valtellina per osservare le stelle, magari proprio sfruttando le date più indicate dei prossimi mesi.
Ponte in Valtellina
In questo tour astronomico della Valtellina, si parte da un borgo storico a pochi chilometri da Sondrio, nella media valle, Ponte in Valtellina, che ospita l’Osservatorio Astronomico “Giuseppe Piazzi”. La struttura sorge in località San Bernardo, a circa 1.283 metri di altitudine, ed è l’osservatorio più alto della Lombardia: una posizione scelta per la limpidezza del cielo, poco disturbato dall’inquinamento luminoso, e per la facilità di accesso durante tutto l’anno.
L’osservatorio è intitolato a Giuseppe Piazzi, nato proprio a Ponte nel 1746: sacerdote, matematico e astronomo, Piazzi fondò l’Osservatorio di Palermo e si distinse per i suoi cataloghi stellari e per la scoperta di Cerere (1801), il più grande corpo della fascia principale degli asteroidi, oggi classificato come pianeta nano.
Accanto alla ricerca scientifica, la struttura svolge un ruolo di divulgazione con diverse attività rivolte ai visitatori. Le serate dedicate all’osservazione del cielo notturno, guidate da conferenze e dimostrazioni pratiche, offrono l’occasione di conoscere da vicino fenomeni celesti e strumenti astronomici. In questo modo, l’osservatorio diventa un luogo in cui il sapere scientifico si intreccia con la storia locale e con il paesaggio valtellinese, rendendo l’esperienza accessibile anche a chi si avvicina all’astronomia per la prima volta.
Trivigno, il balcone stellato
Sopra Tirano e Aprica, a cavallo tra la Valle di Poschiavo (verso nord) e la Valle di Corteno (verso sud), si trova Trivigno, un piccolo altopiano alpino della Media Valtellina. È uno dei luoghi più adatti per l’osservazione del cielo notturno, specialmente in autunno, quando l’aria tersa regala notti limpide e fa brillare le stelle ancora di più. L’esperienza può essere arricchita con un trekking al tramonto lungo uno dei percorsi della zona o con sessioni fotografiche dedicate al cielo stellato, trasformando la montagna in un palcoscenico ideale per l’astroturismo.
In Valmalenco tra natura e “Malieni”
Dalla Media Valtellina muovendosi verso ovest in direzione di Sondrio, si raggiunge l’imbocco della Valmalenco, che si apre poi verso nord fino al confine con la Svizzera. Porta d’accesso alle ascensioni del Bernina (4.050m), questa valle offre ai visitatori un’esperienza in cui la bellezza dei paesaggi alpini si intreccia con il fascino dei misteri celesti. In autunno i boschi di larici e betulle si tingono di colori caldi, dal giallo dorato al rosso intenso, mentre le serate fresche rendono il cielo terso, ideale per l’osservazione dei fenomeni astronomici… e non solo.
La Valmalenco è infatti nota anche per la frequente segnalazione di luci misteriose, fasci luminosi e oggetti volanti non identificati, che hanno attirato l’attenzione di appassionati di ufologia e curiosi. Testimonianze locali raccontano di bagliori improvvisi tra le montagne, oggetti luminosi sopra i ghiacciai e altri episodi enigmatici che stimolano l’immaginazione di chi visita la valle.
Data la frequenza di questi peculiari fenomeni, dal 2021 gli avvistamenti sono monitorati tramite webcam, con raccolta di testimonianze, video e immagini grazie al progetto Valmalenco Ufo Target (Vut), mentre l’associazione Aria (Associazione Ricerca Italiana Aliena) si occupa di analizzarli con attenzione. Nonostante la maggior parte delle rilevazioni abbia spiegazioni ordinarie, la valle continua a suscitare curiosità e alimenta narrazioni locali, come quella dei “Malieni”, simpatici extraterrestri immaginari approdati tra le montagne e i boschi della Valmalenco.
A Codera per un’escursione al chiaro di luna
Lasciate le fascinazioni di questa valle, procedendo verso il Lago di Como si raggiunge l’imbocco della Valchiavenna, la punta nord ovest valtellinese. Tra le tante location per visitarla di sera, un luogo unico è l’antico borgo di Codera, tenuto vivo da meno di dieci abitanti e raggiungibile solo a piedi. Un’avventura tra natura, storia e leggenda attende chi partecipa all’escursione “Al chiaro di luna” sabato 8 novembre, organizzata dall’Associazione Amici Val Codera, che segue l’antica mulattiera di collegamento fra Mezzolpiano e Codera. Lungo il percorso sono previste soste durante le quali una guida esperta racconta storie e misteri locali, accompagnando i partecipanti in un viaggio a ritroso nel tempo.
All’arrivo a Codera, la serata prosegue con una cena a base di prodotti del territorio e il pernottamento presso il Rifugio Osteria Alpina (aperto tutto l’anno). Il mattino seguente, dopo la colazione, è prevista una visita guidata al borgo e agli orti della biodiversità, curati dai volontari dell’associazione locale, per conoscere da vicino le pratiche sostenibili e la varietà della flora montana. L’escursione parte da Mezzolpiano, Novate Mezzola (SO) ed è richiesto un equipaggiamento da media montagna e una torcia. Lo stesso percorso può essere seguito anche nelle notti in cui la luna lascia lo spazio a un cielo pieno di stelle. Info e prenotazioni Associazione Amici Val Codera entro il mercoledì precedente l’escursione (tel. 0343 62037 – 338 1865169, mail Info@valcodera.com).
Palcoscenici notturni a pochi passi da Bormio
Da Nord Ovest della Valtellina ai piedi del Passo dello Spluga, fino a Nord Est dove si trova Bormio, ai piedi del Passo dello Stelvio, lo scenario è altrettanto suggestivo.
A pochi chilometri dal centro di Bormio, in direzione Sondalo, la Val di Rezzalo offre un punto di osservazione ideale per gli appassionati di astronomia. Con un paio d’ore di cammino dal parcheggio di Fumero, lungo una strada sterrata non impegnativa con circa 400m di dislivello, si raggiunge il Rifugio La Baita, aperto d’estate e tutto l’anno nei fine settimana. Ideale per una cena tipicamente valtellinese, si può poi rientrare lungo la stessa strada facendo una suggestiva passeggiata sotto le stelle, che in inverno diventa ancora più emozionante grazie alla discesa con gli slittini noleggiabili direttamente in struttura.
Un’altra opzione per un’immersione nella natura è la Val Viola, che si può raggiungere percorrendo la strada verso Livigno fino ad Arnoga (necessario pagare un pedaggio – ticket giornaliero di 5,00 €), punto di accesso alla valle. Qui, il cielo terso, lontano dall’inquinamento luminoso, regala serate spettacolari per ammirare stelle, costellazioni e altri fenomeni celesti. Da Arnoga si può salire verso Sattarona, nel cuore della Val Viola: il percorso si sviluppa su un sentiero ben segnalato che attraversa boschi di conifere e pascoli alpini, con un dislivello di circa 500 metri.
A Livigno, nel Piccolo Tibet
Oltre le valli di Bormio si apre l’altopiano di Livigno, il piccolo Tibet, tra le vette del Parco Nazionale dello Stelvio, qui il cielo sembra essere più vicino. Appena si lasciano le luci dell’abitato, le stelle emergono dalla volta celeste. Il percorso più semplice per osservare le costellazioni va dal Pass d’Eira al Crap de la Parè: conviene posizionarsi sul versante verso Trepalle per ridurre il riverbero delle luci. Fuori dal centro abitato, l’Alpe Vago è raggiungibile anche in auto e offre un’immersione suggestiva nella natura circostante, magari al chiaro di luna. Salendo di quota (per chi non ha esperienza sui sentieri di montagna, è consigliabile farsi accompagnare dalle guide escursionistiche locali) si arriva a zone più riparate, come i Laghi della Forcola e il Lago del Monte, da cui si gode di un ampio settore di cielo, perfetto per un’osservazione astronomica dal “tetto del mondo” italiano.