A Ferrara nasce Spazio Antonioni, il museo che celebra il grande regista

foto da ufficio stampa
Ferrara si prepara ad aprire lo Spazio Antonioni. Entro l’estate 2024 è prevista l’inaugurazione del nuovo museo dedicato al grande regista, nato nella città emiliana il 29 settembre 1912 e morto il 30 luglio 2007 a Roma.

Sensibilissimo «pittore dello schermo» (secondo Wim Wenders), che «nell’indagine dei sentimenti è sceso a profondità insondabili» (Akira Kurosawa), Antonioni «ha lasciato un’impronta su centinaia di registi contemporanei» (Francis Ford Coppola). La sua capacità di creare atmosfere e radiografare le inquietudini del mondo contemporaneo ha affascinato generazioni di cineasti, ma ha anche stabilito un fitto dialogo con le arti figurative di ieri e di oggi.

Spazio Antonioni nasce proprio per raccontare al grande pubblico e agli appassionati il suo ricco universo creativo. È stato concepito come un museo vivo dove esplorare le preziose testimonianze del suo lavoro conservate nell’Archivio Antonioni di Ferrara e scoprire i molteplici nessi con l’opera di artisti, registi, intellettuali.

«Con lo Spazio Antonioni abbiamo voluto creare un luogo che renda disponibile alla collettività una selezione dei materiali del prezioso fondo del regista, composto da oltre 47.000 tra documenti, pellicole e altri oggetti che hanno caratterizzato la sua esistenza – spiega il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, acquisito dal Comune a metà degli anni Novanta e da molto tempo celato negli archivi. La volontà, che era poi quella originaria pensata con lo stesso Antonioni e con Enrica Fico (vedova del regista, ndr), è quella di farlo diventare patrimonio di tutti. Per questo Spazio Antonioni dev’essere un luogo vivo e vissuto, un ritorno “a casa” del regista e un punto di riferimento internazionale per studiosi, per appassionati e per chiunque voglia conoscere più da vicino questa importante figura del cinema, che ha sempre avuto con Ferrara un legame speciale».

«Fotografia, musica, letteratura: in ogni film di Antonioni è racchiuso un caleidoscopio di mondi e di storie, entrati nell’immaginario collettivo. Dedicato al maestro del cinema moderno premio Oscar alla carriera, sarà un museo attivo dove i preziosi materiali di lavoro del grande cineasta dialogheranno con testimonianze di artisti, registi, intellettuali di ogni parte del mondo che hanno ispirato il cinema di Michelangelo Antonioni o che continuano a trarre nutrimento da esso», aggiunge l’assessore alla Cultura Marco Gulinelli.

I due piani completamente ridisegnati dell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari ospiteranno una selezione del fondo di oggetti e documenti che il Comune di Ferrara ha acquisito direttamente da Antonioni e da Enrica Fico. L’archivio comprende film, manifesti, sceneggiature originali, fotografie di scena, disegni e dipinti di Antonioni, la sua biblioteca e la discoteca privata, i premi e l’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso. Questo patrimonio sarà arricchito da sequenze dei film di Antonioni e dal confronto con opere visive che l’hanno ispirato, a partire dal lavoro di maestri italiani quali Morandi, Filippo de Pisis o Alberto Burri.

Il racconto si sviluppa cronologicamente esplorando le stagioni del cinema di Antonioni lungo tutto il secondo Novecento, dal tramonto del neorealismo alla cosiddetta “trilogia della modernità”, dalle pellicole angloamericane testimoni dell’esplosione della cultura pop e hippy al ritorno alle origini e alla tradizione artistica italiana e ferrarese.

La foto pubblicata è stata fornita dall’ufficio stampa Studio Esseci
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