La Coppa Volpi a Colin Farrell all’ultima Mostra del cinema di Venezia, tre Golden Globe appena vinti per miglior film, attore e sceneggiatura originale nella categoria musical-comedy e in corsa agli Oscar con nove candidature: “Gli Spiriti dell’Isola” è tra i film più attesi della stagione e ora arriva sugli schermi italiani.
Esce in Italia il 2 febbraio “Gli spiriti dell’isola” (titolo originale “The Banshees of Inisherin”) e scommettiamo che susciterà tanta voglia di un viaggio in Irlanda tra gli spettatori. Il film infatti è ambientato proprio sull’Isola di Smeraldo, in luoghi suggestivi come la Wild Atlantic Way, e il paesaggio irlandese diventa protagonista tanto quanto gli attori in carne ed ossa, che sono in primis Pádraic (Colin Farrel) e Colm (Brendan Gleeson).
Ambientato sull’isola immaginaria di Inisherin nel corso della guerra civile irlandese del 1923 “Gli spiriti dell’isola” per le riprese ha preso in prestito il verde, il mare e le bellezze di due isole come Achill Island, la più grande isola irlandese, nella contea di Galway, e di Inishmore (Inis Mór in gaelico), la maggiore dell’arcipelago delle Aran circondate dall’Atlantico.
Come hanno sottolineato attori e regista, entrambe si prestano a un’ispirata esperienza irlandese, e ripercorrere le location del film può essere un ottimo modo per scoprire da un inedito punto di vista Achill Island, Inis Mór e la Wild Atlantic Way.
Il tour può iniziare dalla più grande, sfruttando per un long weekend anche i nuovi voli per il vicino aeroporto di Knock per trovarsi già direttamente nella parte di Irlanda immortalata dal film e in generale sia per esplorarne le contee a nord-ovest sia per accedere rapidamente a un pezzo di Irlanda del Nord.

Achill Island: autentica e selvaggia
Achill Island, territorio tra i più occidentali d’Irlanda e con le scogliere più alte, è raggiungibile dalla terraferma attraverso un piccolo ponte levatoio e se si vuole ripercorrere i luoghi de “Gli spirito dell’isola” lo si può fare anche avvalendosi di realtà locali come Achill Tourism, che propongono tour dedicati. Per iniziare a esplorare vale la pena farlo dagli scorci offerti da Cloughmore, nell’angolo sud-orientale dell’isola, ambientazione del pub JJ Devines (il pub, costruito per l’occasione, nella realtà non esiste e il paesaggio è rimasto intatto). In particolare, questa località compare nella foto pubblicitaria del film che mostra i personaggi di Colin Farrell e Brendan Gleeson seduti a un tavolo di legno, con alle spalle un tratto di scogliera battuta dalle onde.
Percorrendo verso ovest la parte sud della costa, dopo aver avvistato l’immensa Keel Beach su cui si affaccia l’Achill Island Golf Club, si arriva a Purteen Harbour, stretta insenatura naturale usata dai pescatori, dove è facile vedere gruppi di pecore brucare fino al mare. Nel film ospita il piccolo negozio O’Riordan ed è stata utilizzata come zona dalle atmosfere portuali.
Avanzando lungo questo tratto di litorale si arriva a Keem Bay, una delle spiagge più famose d’Irlanda (è anche il miglior posto in Irlanda e Uk per il nuoto in acque libere), punto in cui si trova la casa di Colm (ristrutturata proprio dalla produzione). In particolare, l’ultimo tratto di strada, che termina proprio dove c’è la spiaggia, si sviluppa attraverso un territorio quasi privo di tracce umane. Vale la pena fare una sosta – all’andata o al ritorno – approfittando di Gielty’s Clew Bay, autoproclamatosi il pub più occidentale d’Europa, per una birra o un caffè, godere del camino acceso con vista sulla baia, mangiare qualcosa e sentire, magari, musica dal vivo.
Tornando un po’ indietro di circa 5 chilometri, si trova il bivio per guadagnarsi la veduta sullo specchio d’acqua Lough Acorrymore. Nel film fa da sfondo a uno dei momenti più intensi e ospita il cottage della signora McCormick.
Come ultima location significativa si può scegliere la chiesa di St. Thomas, a Dugort, nella parte nord-est dell’isola. Per raggiungerla si deve percorrere a ritroso il percorso fatto per arrivare a Keem Bay ed è consigliabile, subito dopo Keel, scegliere la strada che si spinge un po’ di più verso l’interno (Slievmore Road).
La chiesa ottocentesca di Dugort dalle fattezze neogotiche, che compare nelle scene della messa, è aperta solo negli orari del servizio del culto e per approfondire la sua storia e quella delle aree circostanti si può prendere parte a un tour storico a piedi di due ore, “The Colony Tour”. Poco lontana sorge Dugort Beach, spiaggia Bandiera Blu (l’isola ne ha 5).
Chi volesse, invece, provare uno degli hotel della zona utilizzati dal cast, può optare per il 4 stelle Mulranny Park Hotel. Vi soggiornarono anche John Lennon e Yoko Ono ed è situato in posizione panoramica vicino all’omonima spiaggia, proprio lungo la Great Western Greenway.

Inis Mór: bellezza atlantica
Grande circa un quinto di Achill Island, Inishmore o, in gaelico, Inis Mór (lunga 12 chilometri e larga meno di 4) è la più grande delle tre isole Aran. Centro fondamentale per il gaelico, largamente usato ovunque, sono note per la loro cultura tradizionale, il paesaggio caratteristico, il mosaico di campi e il reticolo di chilometri di muretti a secco, spesso visibili nel film.
Raggiungere Inishmore non è così facile come per l’altra isola, ma da Galway si possono prendere autobus per i traghetti della compagnia Aran Island Ferries in partenza da Rossaveel attivi tutto l’anno. La bicicletta (si possono noleggiare anche bici elettriche) nei mesi meno freddi è il mezzo ideale, ma si può anche optare per i caratteristici calessi o il trekking! Ideale per pernottare, il Bed&Breakfast Tigh Fitz, a un passo dalla riva di Killeany.
Se si è curiosi di soggiornare dove lo ha fatto la produzione si può scegliere, per esempio (a seconda delle stagioni) l’Aran Camping & Glamping, che offre pods e cottages.
Partendo per il tour, da est verso ovest, l’area della baia chiamata dai locali Rabbit Beach fa da quinta a un contrasto tra i protagonisti e poco lontano un altro luogo immortalato dalle riprese è l’esterno del cimitero di Killeany, con le croci celtiche e le rovine del Saint Enda’s Monastery, le cui origini sembrano risalire al IX secolo.
Muovendosi verso ovest attraverso l’isola, a meno di 10 chilometri, non lontano dal sito precristiano di Dún Aonghasa o Dun Aengus – risalente a circa 3000 anni fa e scenograficamente posizionato in cima a una scogliera, si trova l’area dove è stata costruito il cottage di Padraic.
Per una sosta di gusto, semplice e locale, non lontano, è presente il piccolo caffè-ristorante con il tetto di paglia Teach Na Phaidi, nello stesso agglomerato si trova anche anche l’Aran Island Knitwear Store, dove fare acquisti come maglioni di lana e pelli di pecora conciate.
Dopo altri cinque chilometri ancora più a ovest, quasi dove l’isola finisce invece, si incontra l’area chiamata Onaght o Eoghanacht in gaelico. A differenza delle case di Padraic e Colm, la casa di Dominic, localizzata in questa zona, è un bungalow realmente presente sull’isola. Lungo il tragitto, vale la pena fermarsi da Bláth Na Mara – Aran Islands Seaweed per fare qualche acquisto di prodotti a base di alghe biologiche raccolte interamente a mano e farsi suggerire qualche ricetta.