‘Machu Picchu e gli Imperi dell’oro del Perù’ è il nome della mostra che fino al 19 febbraio prossimo porta a Milano tutto il mistero e il fascino della città simbolo degli Inca. Al museo Mudec si potranno ammirare oltre 180 manufatti, da opere in terracotta a ori, argenti e tessuti, che faranno viaggiare i visitatori anche grazie a installazioni immersive.
Per un viaggio vero e proprio alla scoperta delle culture millenarie del Perù invece sono tante le mete, anche insolite, su cui fare rotta oltre all‘iconica Machu Picchu.
La storia del Perù è un lungo viaggio che prende vita circa 5000 anni fa e, attraversando un’immensa varietà di culture e tradizioni, giunge fino ai giorni nostri. Tappe insolite invitano alla scoperta delle sfumature più affascinanti di una cultura millenaria, garantendo lo stesso mix di storia e paesaggi incantevoli, lontano da luoghi affollati.
Il Perù è da sempre conosciuto come culla delle grandi civiltà del continente sudamericano, un Paese nel quale convivono tuttora testimonianze di un passato preincaico, incaico, coloniale e repubblicano perfettamente conservate. Moltissime feste, riti e siti giungono fino a noi da lontane epoche precolombiane. In Perù inoltre abbondano i luoghi e le manifestazioni che mantengono viva l’eredità delle sue culture millenarie.
L’arrivo a Lima colpisce il visitatore al primo sguardo, innanzitutto grazie all’evidente coesistenza tra passato e presente, siti archeologici, palazzi storici e coloniali insieme all’architettura di una città moderna. Nell’elegante quartiere di Miraflores, cuore pulsante della città, sorge – quasi a sorpresa – Huaca Pucllana, un centro cerimoniale in adobe risalente alla civiltà Lima. Risale al 400 d.C. circa e nel 2010 fu nuovamente teatro di importanti scoperte grazie al ritrovamento di quattro mummie Wari, civiltà che, insieme a quella Ichma, occupò il sito nei secoli successivi. Oggigiorno Huaca Pucllana dispone di una struttura, un museo interno e un ristorante che la sera propone una vista suggestiva sul sito illuminato.
Risalendo verso il nord del Paese si giunge a Cajamarca – capitale dell’omonima Regione – città coloniale adagiata in una valle e circondata da altipiani. Ad otto chilometri ad est dalla cittadina si incontrano le affascinanti Ventanillas de Otuzco, necropoli che si stagliano in mezzo alla natura della parte settentrionale degli altopiani peruviani, composte da 337 finestre scavate a strapiombo nella roccia vulcanica. Qui furono sepolte le spoglie di importanti leader della cultura Cajamarca, le più antiche risalenti al 200 d.C.
A circa due ore di auto dalle Ventanillas de Otzuco, in cima a una montagna rivolta sulla cittadina di San Pablo, si trova inoltre Kuntur Wasi. Un sito archeologico preincaico, lontano dalle rotte turistiche più battute e considerato una delle culle della civiltà andina. La struttura principale consiste in un tempio a U, composto da tre piattaforme elevate e circondato da tombe. In questa zona gli archeologici hanno riportato alla luce importanti manufatti in oro, oggi esposti nel museo ai piedi del villaggio.
Proseguendo nella parte settentrionale del Perù, si scopre la Regione di Lambayeque. A metà strada tra la città di Chiclayo e Chongoyape si apre al visitatore una vasta area di quasi 6000 ettari: il Santuario Storico Bosque de Pómac. Circondato dalla più densa formazione di carrubi del pianeta, da una biodiversità unica ed habitat di più di 95 specie diverse di volatili, il Santuario ospita un patrimonio archeologico di grande importanza. Si tratta di 36 piramidi – la cui destinazione rimane ancora un enigma – appartenute alla cultura Sicán o Lambayeque, tra le più potenti di questa parte del Perù, e che formano il sito archeologico di Batán Grande. All’interno delle piramidi sono stati rinvenuti diversi reperti in oro legati alle leggende di Naylamp, la sacerdotessa di Chornancap, il Signore di Sicán e l’iconico Tumi de Oro.

Rientrando verso l’area centrale del Paese, si deve fare tappa nella Regione de La Libertad. La capitale – Trujillo – è una città dall’architettura coloniale ed è la sede di alcuni dei siti archeologici più interessanti del Perù, come quello di El Brujo, in cui venne ritrovata in perfetto stato di conservazione la sepoltura della celebre donna della nobiltà Moche che si presume abbia governato la Valle di Chicama circa 1700 anni fa: La Signora di Cao. Tra le altre singolari attrazioni figura la città precolombiana più grande delle Americhe, nonché la più grande al mondo composta di adobe: Chan Chan. Fondata attorno al 1300 d.C., si estende per 20kmq e al culmine dell’impero Chimu si stima contasse circa 60.000 abitanti. Oggi è possibile riviverne lo splendore visitando il complesso di Tschudi – tra decorazioni e percorsi labirintici alla scoperta delle diverse aree della cittadella – e il museo del sito, che ospita esposizioni di reperti che illustrano la cultura Chimu.
Nella parte meridionale del Perù, nella Regione di Ica, si scopre infine la cultura Nasca, sviluppatasi tra il 100 e il 600 d.C. Le omonime linee sono sicuramente l’attrazione più conosciuta della zona, ma questa antica civiltà ha lasciato un’eredità ancora più ampia e suggestiva. Da Nasca è possibile raggiungere Cahuachi, il più importante centro di questa cultura, con funzioni cerimoniali ma anche direzionali e amministrative. Il sito archeologico è formato da diverse piramidi, un cimitero e la misteriosa Estaquería, probabilmente utilizzata per la mummificazione. Alla medesima cultura risale anche una formidabile opera di ingegneria idraulica: gli Aquedotti de Cantalloc. Questo impianto sotterraneo composto da più di 30 condotti non è solamente un sito da ammirare ma è tuttora in funzione, sia per l’irrigazione dei campi sia per uso domestico.