Sulle rive del lago di Como c’è un luogo dove si intrecciano passione per la nautica, tradizioni e archeologia industriale con vista: è il Museo della Barca Lariana, che custodisce un tesoro per gli appassionati e non solo, tra centinaia di imbarcazioni e cimeli da collezione.
La passione è quella del fondatore, GianAlberto Zanoletti, classe 1943, che trascorse fin da piccolo le vacanze sul lago di Como appassionandosi ai racconti di vecchi pescatori e maestri d’ascia, a regate veliche e motonautica. La passione sportiva crebbe di pari passo con quella da collezionista, e Zanoletti comincia a raccogliere imbarcazioni, di tutti i tipi. Quando il giardino di casa non basta più a ospitarle, ecco che insieme agli amici fonda, nel 1976, l’Associazione Raccolta Barca Lariana, dedicata alla salvaguardia delle barche d’epoca d’acqua dolce. Il Museo Barca Lariana prende pian piano forma e verrà inaugurato nel 1982, e diventa un punto di riferimento per conservare e tramandare la storia della nautica italiana e del lago di Como.
Zanoletti è mancato nel 2019, e attualmente la sua missione viene portata avanti dalla Fondazione Museo Barca Lariana.

Il Museo Barca Lariana si affaccia con le sue grandi vetrate sul lago di Como, a Pianello del Lario, a circa due ore d’auto da Milano puntando verso l’estremità nord del lago, e già l’edificio che lo ospita ha una storia da raccontare e che è intimamente legata alle tradizioni di questi luoghi e alla sua cultura. Questa era infatti una filanda ottocentesca, rinata a nuova vita grazie al patrimonio nautico, e di umanità, che oggi custodisce, perché anche ogni barca o cimelio che qui si può ammirare cela un pezzo di storia, aneddoti sociali e naturalmente sportivi.

Nelle sale e nei magazzini sono conservati oltre 400 scafi storici fra barche a remi, gondole, barche da pesca, caccia e contrabbando, motoscafi, vaporetti per trasporto passeggeri, tre punti e catamarani da competizione, barche a vela e antichi barconi da lavoro, oltre circa 300 motori e migliaia di oggetti attinenti alla costruzione e all’uso delle barche. Si passeggia tra le sale interne e tra gli spazi all’aperto con vista sul lago e si viaggia anche nel tempo, scoprendo i dettagli di imbarcazioni storiche, le tecniche sapienti dei maestri d’ascia, gli aneddoti legati a imprese e traversate. Su richiesta, il Museo offre anche la consultazione di diapositive, foto d’epoca, registrazioni e testimonianze di maestri d’ascia, barcaroli, pescatori e una biblioteca con oltre 2.500 libri e riviste storiche e di settore.

Fra i pezzi più importanti, qui si possono ammirare le due più antiche gondole al mondo, di cui una perfettamente conservata e con felze; il Laura I Abbate, primo scafo a infrangere la barriera dei 200 km/h; la barca a vela Merope di Agostino Straulino, medaglia d’oro a Helsinki nel 1952; il Cisko-Yu, spettacolare vela Thames A-Rater inglese di fine ‘800 e ancora le ultime barche tradizionali rimaste in vita sul Lago di Como. Ultimo arrivato è il Freccia dei Gerani, unico superstite fra gli aliscafi Rhs70 Rodrigues, veri gioielli tecnologici degli anni ‘70.
Inoltre, la Fondazione Museo Barca Lariana e Riva Yacht, brand di proprietà di Ferretti Group, hanno inaugurato la nuova Sala Riva, 300 metri quadrati dedicati ai noti motoscafi realizzati sul lago d’Iseo, per un viaggio nel tempo che parte dagli anni ‘30.
Con la riapertura di stagione, poi, la vista sulle gondole diventa più suggestiva, grazie alla nuova sala a loro dedicata, dove una passerella sopraelevata regalerà uno sguardo privilegiato sulle barche esposte.