L’estate è ufficialmente iniziata e con essa la voglia di tuffarsi e godersi il mare, anche sei suoi tesori nascosti. Dall’Argentario a Lampedusa, ecco la top ten delle mete ideali dove immergersi per esplorare i fondali più belli del mare d’Italia.
A stilarla sono stati gli esperti di Scubadvisor, app interamente dedicata agli appassionati di immersioni, che permette di conoscere e localizzare le migliori location per esplorare i fondali marini, di prenotare la propria immersione nel centro diving preferito, e di leggerne descrizioni, prezzi e posizione sulla mappa per programmare le proprie uscite da soli o con gli amici.
La top ten di Scubadvisor 2022 vede al primo posto della classifica Ustica, prima riserva marina protetta d’Italia fin dal 1986 e considerato dai suoi estimatori “il segreto meglio custodito del Mediterraneo”. Ustica ha ben 13 siti di immersione. Da non perdere, a circa 500 metri al largo della costa nord dell’isola, la Secca della Colombara, dove si possono ammirare enormi cernie, dentici, stelle e spugne marine, ricci di mare, polpi e, soprattutto, grossi banchi di ricciole, barracuda e murene. Da una decina di anni, inoltre, c’è anche il relitto di una nave mercantile che trasportava blocchi di marmo, arenata a 24 metri di profondità e spezzata proprio a ridosso della secca.
Al secondo posto la Sardegna con la Grotta di Nereo, al di sotto del promontorio calcareo di Capo Caccia. Qui, tra i 15 e i 30 metri di profondità, c’è un mondo subacqueo nascosto: la cavità marina sommersa più grande del Mediterraneo e d’Europa, con una galleria principale di 300 metri e uno sviluppo di tunnel e camere secondarie che le permette di raggiungere complessivamente il mezzo chilometro di lunghezza, popolato da cernie, saraghi, scorfani e triglie, e dove il corallo rosso è l’assoluto protagonista. I dintorni della grotta di Nereo non sono riservati esclusivamente alle immersioni in profondità, è possibile abbinare, infatti, attività di snorkeling in acqua e trekking in superficie, tra pareti verticali e canyon.
Al terzo posto Lampedusa. Scubadvisor segnala l’immersione a sud dell’Isola dei Conigli, alla scoperta della statua in bronzo che rappresenta la Madonna del Mare. La statua, opera dello scultore padovano Giorgio Crosta fu anche benedetta da papa Wojtyla nel 1979, in piazza San Pietro a Roma.
In quarta posizione ecco la Puglia, con la Secca del Faro di Gallipoli. Qui immergendosi sotto la guida di uno dei diving centre locali, si scopre un mondo sottomarino ideale per chi desidera una discesa un po’ più impegnativa, con una presenza notevole di corallo nero, di gorgonia rossa, gorgonia gialla e della rara gerardia savaglia. Tra le rocce, inoltre, è molto facile incontrare grossi esemplari di aragoste, ma anche il particolarissimo riccio matita.

Al quinto posto c’è il Parco sommerso di Baia, a nord del golfo di Napoli, definito anche la Pompei sommersa, ideale per gli appassionati di archeologia subaquea. Si tratta di un’area marina protetta, istituita come tale vent’anni fa e che costituisce il sito archeologico sommerso più importante d’Italia. Il suo valore è dato dall’ottimo stato di conservazione dei reperti archeologici, oltre che dal loro valore storico archeologico oggettivo. Mosaici, tracce di affreschi, sculture, tracciati stradali e colonne, sono sommersi a circa 5 metri sotto il livello del mare tra anemoni stelle marine e branchi di castagnole. Un’escursione sottomarina adatta anche a subacquei alle prime armi.

Si va in Toscana per il sesto posto del Parco Marino dell’isola di Giannutri, che fa parte del cosiddetto Santuario dei Cetacei, un’ampia area marina compresa tra la Liguria e la Sardegna per la protezione dei mammiferi marini. Le insenature più belle dell’isola di Giannutri si raggiungono in barca o camminando per i sentieri presenti sull’isola.
Al settimo posto non poteva mancare l’Isola d’Elba, con il sito del relitto dell’Elviscot. Si tratta di una piccola nave che naufragò nel 1972 e che è adagiata su un fianco sui fondali fra gli 8 e i 12 metri di profondità. Essendo stata messa in sicurezza i sub possono entrarvi e visitare quello che rimane della sala macchine, con il motore ancora ben visibile, e percorrere il corridoio che conduce alla plancia di comando tra i tanti pesci che hanno trovato rifugio nei suoi anfratti.
All’ottavo posto si va in Sardegna alla Secca del Papa, per l’esattezza all’isola di Tavolara, di fronte a San Teodoro. Qui si può raggiungere il punto immersione solamente con i diving del luogo. Da ammirare sono le pareti di gorgonie monitorate costantemente dai biologi marini e da non perdere è l’esperienza di nuotare tra le cernie giganti. Con un po’ di fortuna è possibile assistere alla riproduzione delle murene.
Al nono posto si piazza lo Scoglio dell’Elefante alle Isole Tremiti in Puglia. Lo scoglio è una roccia prossima alla Punta di San Domino, alta circa 20 metri e che sembra scolpita dal vento proprio a farle assumere le sembianze di un pachiderma di roccia. È l’ideale per abbinare una esperienza di trekking raggiungendo il luogo a piedi per poi tuffarsi. I fondali di massimo 2 metri permettono di ammirare uno dei migliori paesaggi delle Tremiti.
Infine, la top ten su dove godersi le immersioni più belle d’Italia si chiude con la Secca della Formica, a circa un miglio dal porto di Porticello, vicino Palermo. Una sorta di montagna che sprofonda per 60 metri con due estremità che affiorano sulla superfice dell’acqua. Ai tempi dei romani e dei fenici il luogo fu teatro di disastrosi naufragi mentre oggi è uno dei paradisi delle immersioni. I suoi fondali poco profondi la rendono adatta anche allo snorkeling e ai subacquei meno esperti.