Atmosfere da grand tour, viaggi d’epoca e fascino remoto si intrecciano nel Sentiero dell’Inglese, il cammino che vi presentiamo oggi grazie all’Aigae – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, con cui ViaggiOff ha avviato la sua collaborazione mirata a raccontare l’altro volto dell’Italia nella nostra rubrica #InCammino.
Il Sentiero dell’Inglese è un cammino di 7 giorni e si chiama così perché ripercorre i passi dello scrittore e illustratore inglese Edward Lear. Nella metà dell’ 800 fu tra i primi ad avventurarsi nelle terre più remote della Calabria e percorrendole a piedi le descrisse in un libro: “Diario di un viaggio a piedi”.
Si parte da Pentedattilo per raggiungere Staiti, dopo aver percorso circa 110 km di sentieri, mulattiere e fiumare, attraversando borghi come Bagaladi, Amendolea, Galliciano, Bova, Palizzi e Pietrapennata, luoghi che ancora oggi custodiscono tesori naturalistici e culturali inestimabili.
Una traversata della punta estrema dello Stivale, nella parte meridionale del Parco Nazionale d’Aspromonte, tra valli lussureggianti, oliveti secolari, e la maestosa Fiumara Amendolea. Panorami che permettono di respirare l’aria dei Greci di Calabria e lasciano scoprire le tracce del proprio passato bizantino.
Il percorso nasce negli anni ‘90 a opera di un gruppo di giovani che prese il coraggio in mano: strappando una pagina già scritta del proprio destino, che prospettava emarginazione ed emigrazione, si sono guardati intorno e hanno intuito di essere custodi, e di abitare, in un angolo della Terra dove le bellezze e le rarità la fanno da padrone, e che renderle fruibili sarebbe diventato il loro impegno principale. E così è stato.
Tracciato da Naturaliter e rilanciato in collaborazione con la Compagnia dei Cammini, nel progetto è stata creata un’attiva rete territoriale di accoglienza in ospitalità diffusa che dà assistenza al viaggiatore prima e durante il cammino.
Sul sito internet www.sentierodellinglese.it è possibile richiedere le tracce Gps, la mappa e tutte le info utili per percorrerlo da soli o con una guida Aigae come Antonio Russo che accompagna con passione i viaggiatori del turismo lento.