Ma guai a chiamarle zeppole. Il loro nome originale è scauratielli. E la forma, benché ricordi un fiocco, ha ben altre radici: richiama, infatti, l’alfa e l’omega, simbolo greco dell’inizio e della fine del ciclo della luce.
Dolcissime, colorate, croccanti fuori e morbide all’interno, sono simili nel gusto al popolo dai cui traggono origine. Gli scauratielli affondano le loro radici nell’antica Posidonia, l’attuale Paestum: furono i greci a iniziare gli abitanti dell’antica regione pre-romana del Cilento a questa dolce usanza.
“I sibariti e i loro eredi infatti tramandarono dagli achei questa ricetta che in origine era un dono agli Dei fatto nella notte più buia dell’anno, quella del 24 dicembre, antico solstizio d’inverno. I dolcetti erano di buon auspicio per le giornate con più luce che sarebbero seguite”, racconta Il Trono di Sagre.
La scaramanzia è tra gli ingredienti principali di questo dolce: mai raccontare quando verranno preparati perché – narra la leggenda – gli “occhi della gente” potrebbero comprometterne l’esito. Ovvero: se durante la lavorazione ci si distrae, l’impasto finisce per incorporare troppa aria, facendo scoppiare le zeppole a contatto con l’olio bollente.
Altre due regole auree: durante la preparazione è bene essere solo donne e sempre in numero dispari. Chissà perché.
E se fai visita a un cilentano, o a un qualsiasi campano, durante le feste, immancabile il fagottino di zeppole da portare a casa e condividere con la famiglia. Quale migliore augurio per un dolce Natale.
Vediamo la ricetta originale di una napoletana doc: l’attrice, cantante e personaggio tv Marisa Laurito.
INGREDIENTI
5 tazze d’acqua
5 tazze di farina
un po’ di latte
1 pizzico di sale
essenza di anice
1 scorza di limone
1 kg di miele
buccia d’arancio
buccia di limone
anice
diavolini
PREPARAZIONE
Mettere l’acqua, un mezzo bicchiere di latte, un po’ di essenza di anice e un pizzico di sale sul fuoco e, prima che bolla, versare di getto la farina setacciata. Mescolare il composto sul fuoco con una cucchiaio di legno finché non si stacca dalle pareti della pentola.
Versare la pasta ottenuta su un piano da lavoro leggermente unto e lavorala ancora in modo da renderla liscia e omogenea al massimo. Tagliarla a pezzetti e ogni pezzetto arrotolarlo in modo da ottenere dei bastoncini di circa 15 cm di lunghezza.
Formare delle ciambelline ovali chiudendo i bordi uno sull’altro. Pungere ogni zeppolina con la punta di una forchetta, preparandone un piccolo quantitativo per volta per evitare che si formi sulla superficie una patina dura che potrebbe compromettere il risultato.
Friggere in abbondante olio bollente e lasciarle riposare su carta assorbente. Versare il miele in una padella larga con un po’ di essenza d’anice, la buccia di limone e dell’arancia grattugiata, e farlo riscaldare lentamente. Immergere nel miele ogni ciambellina e subito dopo cospargerla con i diavolini (confettini piccoli di tutti i colori).
Buon Natale, buon appetito e buon gastroviaggio!
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