Tutti i trend dei superfoodies tra tazzine hi-tech e suite al cacao

food hi-tech
Scoprire la storia del caffè in una tazzina multimediale, visitare le vigne in città e dormire in un hotel “al cacao”: i turisti del gusto cercano attività sempre più originali e le aziende si adeguano lanciando novità.

D’altronde le esperienze con l’incremento maggiore di prenotazioni su Tripadvisor tra 2017 e 2018 sono proprio quelle relative a cibo, vino e vita notturna, +141%. E chi sono i superfoodies oggi? I giovani, e ancor di più in futuro: i riflettori sono puntati sulla Generazione Z, i nati dopo il 1996, che mostrano grande passione per cibo, storia e cultura culinaria: il 70% viaggia per godersi esperienze gastronomiche memorabili. Lo racconta il Rapporto sul turismo enogastronomico curato da Roberta Garibaldi sotto l’egida della World Food Travel Association e dell’Associazione italiana turismo enogastronomico.

COSA PIACE IN ITALIA. Se la pizza vince su tutto nelle ricerche da parte dei turisti di Usa, Cina, Francia, Uk, Germania e Spagna, si piazzano bene anche piatti nati regionali ma che evidentemente stanno guadagnando popolarità: arancini e ossobuco, come rilevano i top trend topic legati al cibo italiano secondo Semrush (periodo 15 novembre – 15 gennaio). D’altronde, l’esperienza local e l’autenticità sono tra le qualità che i turisti mostrano di apprezzare maggiormente: secondo Travel Appeal vino della casa, materie prime, pasta fatta in casa sono tematiche ricorrenti quando si recensiscono positivamente ristoranti italiani. E Umbria, Toscana e Trentino Alto Adige sono le prime tre regioni per sentiment positivo sulla qualità del cibo.

TUTTI IN DISTILLERIA. Ma non di soli ristoranti vive il turismo del gusto, anzi: a farsi strada sono esperienze nuove ma anche nuove modalità di fruizione. Ancora su TripAdvisor tra le esperienze food & wine più in crescita spicca un +779% per i tour nelle distillerie, +195 a tema cioccolato, +82% quelli legati allo street food, gli itinerari enologici e degustazione vino segnano il +67% mentre le cooking class +58%. Cresce dunque la ricerca e le case history innovative non mancano, in Italia e all’estero.

REALTÀ VIRTUALE IN CANTINA. La cantina Bodegas Ramòn di Bilbao, per esempio, propone la Experiencia Oculus: con speciali visori per la realtà virtuale si compie un viaggio alla scoperta di azienda, vigneti e processo di vinificazione. Hennessy in Francia ha dato vita a un percorso che illustra la storia del brand e il processo di produzione del cognac. E in Italia? La tecnologia è approdata al Museo Lavazza di Torino dove con una tazzina multimediale il visitatore può approfondire la conoscenza del caffè e dell’azienda attraverso digitale e installazioni. In Campania il Mavv – Museo dell’arte, del vino e della vite di Reggia dei Portici, ha deciso di puntare sulla gamification: attraverso una serie di videogiochi permette di simulare le fasi della vinificazione.

Museo Lavazza, Torino

CAMERA AL CACAO. Ma l’innovazione non si fa solo con la tecnologia: in Franciacorta la cantina Al Rocol offre passeggiate alla scoperta della storia della famiglia tra i vigneti, ma anche “sedute” di personal wine trainer. E per chi preferisce comunque panorami metropolitani ci sono le vigne urbane, che sono raccolte anche nell’Uva – Urban Vineyards Association. Tra di loro ci sono La vigna di Leonardo a Milano, la Vigna del Gallo dell’orto botanico di Palermo, i filari di San Francesco della Vigna a Venezia, la Vigna della Regina a Torino.

E se, come abbiamo visto, raccolgono sempre più successi anche i tour del cioccolato, perché non portarlo anche in hotel? I fratelli Roca del famoso El celler de Can Roca a Girona stanno per aprire Casa Cacao nella città iberica, che affianca l’hotel a un vero laboratorio del cioccolato. Del resto un esempio di hôtellerie dolce lo abbiamo anche in Italia: la suite del Cioccolato al Golden Palace di Torino, realizzata in collaborazione con Guido Gobino.