Trieste città cosmopolita dalle atmosfere mitteleuropee, accoglie i visitatori con il suo fascino senza tempo e la sua storia, e rappresenta una meta da scoprire o riscoprire quest’anno.
Ecco cinque motivi per visitare Trieste nel 2024.
Scoprire una città dalle mille anime
Trieste è una al cui interno convivono mille anime. È ricca di storie, culture, epoche e stili differenti, miscelati per creare un incontro tra passato, presente e futuro. Trieste si rivela così come il luogo ideale per gli amanti dell’arte e della cultura, con la sua offerta di musei, gallerie d’arte, teatri e manifestazioni culturali.
Per gli amanti dell’arte, al Museo Revoltella fino al 18 febbraio 2024 è possibile visitare la mostra dedicata ad Antonio Ligabue, uno dei più grandi artisti italiani del ‘900, con oltre sessanta opere. A partire dal 22 febbraio 2024, sempre al Museo Revoltella, sarà possibile visitare la grande mostra su Vincent Van Gogh, con una selezione di oltre cinquanta opere provenienti dal Museo Kröller-Müller di Otterlo.
Gli appassionati di cinema, a Trieste dal 19 al 27 gennaio potranno invece fare una tappa al Trieste Film Festival, la principale manifestazione italiana dedicata al cinema mitteleuropeo ed est europeo. Giunto alla 35esima edizione, il Festival è un’occasione per incontrare autori, talenti e professionisti del cinema.
Una città a misura dei curiosi della scienza
Trieste, già insignita del titolo di Capitale europea della Scienza nel 2020, si afferma sempre di più come un fulcro scientifico di eccellenza. Casa di istituzioni come l’Ogs – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Elettra Sincrotrone, Sissa e l’Ictp – International Centre for Theoretical Physics, Trieste ospita centri di ricerca internazionali e attira ricercatori e studiosi.
Trieste offre anche esperienze scientifiche che spaziano dalla biologia marina alla speleologia, dalla chimica alla fisica e all’astronomia. Dai paesaggi della Grotta Gigante alla Riserva di Miramare, fino al Porto Vecchio e ai luoghi che hanno segnato la storia di Margherita Hack.
Proprio a Trieste, a settembre, i principali esponenti europei della ricerca e dell’industria si daranno appuntamento in città per il Big Science Business Forum, il primo punto di incontro per la cooperazione scientifica e tecnologica per le imprese.

Il carattere outdoor
Il Carso, l’altipiano di roccia calcarea alle spalle di Trieste, rappresenta un territorio tutto da visitare per chi ama la vita all’aria aperta: dalla flora alpina che nell’arco di pochi chilometri diventa mediterranea, allo spettacolo delle risorgive del fiume Timavo che riemerge dopo un lungo corso sotterraneo sotto il Carso.
Gli appassionati di bicicletta o di trekking possono esplorare i sentieri Cai e le piste ciclopedonali, esplorando anche i piccoli borghi dalla tipica architettura carsica.
Per gli amanti della corsa, invece, il 5 maggio torna in città la Trieste Spring Run, l’evento di running tra Carso e mare.
Sua maestà il mare
A Trieste il mare è parte del quotidiano, i triestini “ci vanno anche senza andarci, perché il mare a Trieste è un lato della stanza”, come lo descrive Mauro Covacich, autore triestino che ne esalta la presenza nel vissuto quotidiano. La vicinanza del mare permette il ristoro di un tuffo a due passi dal centro grazie ai “bagni” cittadini, stabilimenti balneari presenti sulle Rive cittadine, che raccolgono una antica tradizione triestina di fine Ottocento.
Uscendo dai confini prettamente urbani, la Costiera triestina offre opportunità diverse per chi ama il mare in tutte le declinazioni tra falesie, spiagge attrezzate, locali sulla spiaggia dove gustare pesce alla griglia e fermarsi per un tuffo dopo il tramonto, e tour a vela per scoprire Trieste dal mare.
Il mare a Trieste è anche protagonista del nuovo Museo del Mare. Inserito all’interno del Magazzino 26, nella zona dell’ex Porto Vecchio, il Museo, con accesso gratuito, ospita una sezione dedicata alla compagnia del Lloyd e diverse sale espositive che permettono di scoprire il forte e quotidiano rapporto della città con il mare.
La Trieste senza confini a tavola
Trieste si rivela come una città dai confini culinari sfumati, un melting pot gastronomico che riflette la sua storia attraverso il palato. L’evoluzione di Trieste nel corso dei secoli, tra migrazioni e influenze culturali, ha generato un patrimonio gastronomico che fonde la cucina mediterranea e quella mitteleuropea.
Dai caffè storici, testimoni di incontri tra intellettuali, scrittori come James Joyce e Italo Svevo, e uomini di Stato nel corso del tempo, dove tuttora è possibile godersi una tazza di caffè accompagnata da una fetta di sacher, ai buffet che conservano gelosamente la tradizione culinaria austroungarica, fino alle osmize, “case” e agriturismi del Carso che offrono taglieri e prodotti del territorio abbinati a vini locali.