La chiamano la città fantasma e in effetti la storia di Monterano, il borgo a pochi chilometri da Bracciano, è un concentrato di antiche vestigia e fitti misteri sul suo abbandono.
Oggi è una tappa d’obbligo per chi organizza un circuito nella natura della Tuscia, nel cuore del Lazio, tra le Cascate della Sibilla e il Lago di Bracciano, tra la solfatara e una necropoli etrusca. Il contesto paesaggistico di Monterano è stato tra le scenografie preferite di tanti film di successo, come il Marchese del Grillo e Brancaleone, e oggi è meta di escursionisti ed appassionati trekking di vari livelli.
In questa roccaforte ormai abbandonata ci si arriva costeggiando il fiume Mignone e magari sostando al fontanile delle Cannelle per dissetarsi, esattamente come facevano 300 anni fa i viaggiatori e viandanti dell’epoca.
L’ingresso al borgo è Porta Cretella, risalente al Medioevo. Tra le sue bellezze architettoniche spiccano il campanile, il palazzo ducale Orsini Altieri, divenuto nel ‘600 un vero e proprio castello rinascimentale, la fortezza progettata da Gian Lorenzo Bernini e una maestosa fontana, oggi purtroppo non funzionante.
Nel curiosare in questo scrigno di reperti storici, non possono sfuggire la chiesa e il convento di San Bonaventura, ormai ruderi, ma ancora affascinanti per i tratti barocchi della loro architettura.
Ma la storia dell’abbandono del borgo è ancora un mistero, sebbene sia accreditata la tesi di una terribile pestilenza. Le guide locali amano riferire una leggenda: impossibilitati per il forte vento a costruire un ponte per oltrepassare la gola alle porte della cittadina, gli abitanti di Monterano si affidarono a Lucifero al quale promisero animali in sacrificio.
In una sola notte il ponte fu eretto ma i cittadini di Monterano, anziché rispettare la promessa, utilizzarono gli animali per un festoso banchetto. Per punizione, Lucifero si vendicò diffondendo la peste e costringendo tutta la popolazione alla fuga dal borgo.
Un viaggio a Monterano nel silenzio di un borgo abbandonato, è un tuffo nelle atmosfere d’altri tempi, che si possono solo immaginare, ma è proprio questo il suo fascino.
A due passi dal borgo, c’è poi la Riserva di Monterano, visitata ogni anno da migliaia di turisti, in parte anche stranieri. Per l’attuale stagione post Covid, può essere una piacevole parentesi di un soggiorno nella Tuscia o al Lago di Bracciano.