Transformative wellness, parla l’esperta del “turismo che fa bene”

Transformative wellness
Si viaggia per fare nuove scoperte, oppure per rilassarsi, per fare nuovi incontri, o staccare la spina dalla quotidianità. In generale, possiamo dire che si parte per stare bene, ma questo concetto rischia ormai di stare stretto.

Infatti molteplici, e sempre più specifici, sono i desideri che si vogliono esaudire in vacanza, e i modi per ritrovare il benessere, dalla cura del corpo alla rigenerazione emotiva. E tutti hanno un fil rouge comune, cioè che il benessere e il beneficio della vacanza si possa ‘portare’ anche una volta ritornati a casa.

Lo racconta un libro, “Il Turismo evoluto ed evolutivo. Strategie per co-creare benessere collettivo attraverso l’esperienza”, prodotto editoriale curato da Bookness e strumento di divulgazione dei nuovi trend della wellness destination. Abbiamo intervistato l’autrice Paola Rizzitelli, esperta di wellness economy.

Paola Rizzitelli
Paola Rizzitelli

Rizzitelli si fa portavoce di un turismo evoluto ed evolutivo basato sulla sperimentazione, da parte del fruitore, di un’esperienza trasformativa e innovativa. Ciò che si vive in viaggio diventa così capace di generare un cambiamento, nuove consapevolezze, in grado di influenzare scelte future e stile di vita. Eventi che toccano le diverse dimensioni del benessere e che si snodano durante tutta la vacanza, dall’ingresso nella struttura sino al saluto in reception, sentendosi cambiati e con il desiderio di rivivere quell’esperienza e di portare a casa qualcosa di ciò che si è imparato.

Turismo evolutivo e transformative wellness: quali sono i capisaldi di questi due concetti e come si combinano?
«Sono l’uno l’espressione dell’altro. Il turismo è evoluto quando si basa sulla consapevolezza che l’esperienza coinvolge le persone in tutte le loro dimensioni, fisica, mentale, spirituale, relazionale e ambientale di cui parlo nel libro. L’equilibrio di benessere che si crea attraverso queste dimensioni è la chiave di un soggiorno che fa bene e che porta a lungo i suoi benefici. Quando le persone vanno in vacanza sono maggiormente disposte a recepire e applicare un modello di vita sano. Quindi, gli operatori di un turismo evoluto vogliono trasferire all’ospite messaggi educativi e modelli di ispirazione. Il turismo evoluto è proattivo e nella sua proattività guarda in più direzioni: il benessere dell’ospite, dell’economia territoriale e dell’ambiente facendosi promotor di un benessere sociale. Il turismo diventa evolutivo quando riesce a trasferire questi concetti e a determinate un cambiamento sia pur piccolo nella percezione di benessere e stimola nuove e migliori abitudini, conoscenze e consapevolezze. Il transformative wellness è proprio l’effetto del turismo evolutivo attraverso la concreta applicazione dell’esperienza. Un’esperienza che mette in campo una serie di eventi, messaggi, suggerimenti o come mi piace chiamarle “nudge”, le spinte gentili che due famosi economisti comportamentali Thaler e Sunstein ritengono utili a offrire alle persone scelte migliori per la loro vita. Il transfomative wellness è il cambiamento, in termini di benessere e sano stile di vita, che le persone percepiranno dopo un soggiorno e che porteranno con loro perché ha lasciato un segno».

Libro Paola RizzitelliCi sono destinazioni o aree del mondo o tipologie di esperienza turistica che meglio si prestano a questo approccio?
«Viviamo in un mondo meraviglioso e stimolante e l’Italia è uno delle massime espressioni di bellezza. Le mete più adatte in questo bel mondo e nel nostro bel Paese sono quelle in cui la natura è presente, dove l’alimentazione è curata per lo più da prodotti locali e artigianali, dove esiste una comunità, borgo e cultura di riferimento. Sono certamente luoghi non affollati, con una grande attenzione all’ambiente. Sono luoghi che hanno una storia da raccontare e qualcosa da insegnare. In Italia abbiamo tutte queste condizioni in alcune aree geografiche di ogni regione, lontane dalle classiche mete turistiche prese d’assalto che si prestano a rilanciare la loro proposta o a essere valorizzate attraverso questo tipo di turismo».

A livello pratico, come si può sviluppare un’esperienza di turismo evolutivo e di transformative wellness in un viaggio? Quali momenti ed esperienze?
«Servono creatività e conoscenza del benessere multifattoriale che spiego in modo accurato nel turismo evoluto ed evolutivo. Ogni luogo ha le sue peculiarità e saprà come far vivere il movimento a diversi livelli, come far dormire bene attraverso suoni, pensieri, fitoterapici e pratiche olistiche. Sapranno come far apprezzare cibi sani e degustare prodotti territoriali. In questi luoghi si creeranno situazioni che stimolano la creatività attraverso scrittura, fotografia, disegno, interazioni e gaming. Avranno luoghi dedicati alla tranquillità dove praticare yoga e meditazione, ma anche aree che stimolano la convivialità e lo stare insieme. Ovunque sarà possibile creare attività esperienziali che insegnano qualcosa. Metteranno in campo azioni sostenibili e buone prassi. Dove possibile ci saranno immersioni forestali meglio se guidate da esperti. In queste strutture attraverso appositi diari di viaggio le persone potranno mettere a fuoco le loro emozioni e inviare cartoline a se stessi. Non è possibile generalizzare, più di tanto, e il mio compito è proprio quello di affiancarmi alla struttura per realizzare l’esperienza di benessere più adatta alla sua identità e destinazione di appartenenza».

A chi lo consiglierebbe?
«Se parliamo di destinazioni e operatori a chiunque si trovi fuori da grandi città, vicino alla natura e con la voglia di rinnovare l’offerta ma anche se stessi, perché questo tipo di turismo trasforma e porta benefici a tutti. Se parliamo di ospiti, una vacanza così farebbe bene a tutti, ma ci sono diversi target potenzialmente interessati distribuiti su diverse fasce di età, sono gruppi ristretti di amici, coppie e solo traveller. Anche il business traveller oggi è molto più attento e ricerca di una struttura in cui combinare il lavoro con la cura di sé. Siamo in grande evoluzione e mi auguro che ben presto anche verso le famiglie si realizzerà un’offerta di transfomative wellness che toccherà adulti e bambini, dando la possibilità ad entrambi di sviluppare tutte le dimensioni di benessere, ne abbiamo bisogno. Si tratta di un’esperienza per chi ama situazioni più tranquille fuori dalla confusione senza però rinunciale alla convivialità e al divertimento, per persone che hanno scelto di stare bene, di conoscere, di ascoltarsi, di emozionarsi e sentire di aver fatto un passetto in più nella loro esperienza di vita».

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