Partiamo dall’etimologia: la parola samosa, usata nella cultura hindi, risale al persiano sanbosag, termine che sta a significare “pasta triangolare“, forma che contraddistingue tali snack, celebri – oltre che in India – in tutta l’Asia centro-meridionale, sulle isole all’Oceano Indiano, nella Penisola arabica e in Africa, dall’Eritrea al Mozambico, passando per la Tanzania. C’è chi ne intravede però le radici anche nell’arabo sanbusak o sanbusaj, che richiama la Mezzaluna Fertile, storica regione del Medio Oriente.
Passiamo ora alla sua storia. Il primo ad annoverare i samosa si dice sia stato il poeta dell’era abbaside Ishaq al-Mawsili, in un testo interamente in persiano. Ma la sua ricetta si trova anche nei libri di cucina araba del X-XIII secolo.
Il passaggio in India risale invece al XIII o XIV secolo, quando i commercianti dell’Asia centrale ne esportarono la tradizione nel subcontinente. Ma già intorno al 1300 lo studioso e poeta reale del Sultanato di Delhi, Amir Khusro, scrisse che principi e nobili apprezzavano tale piatto “preparato con carne, burro chiarificato, cipolla e così via”.
E ora ecco a voi la ricetta dei samosa di verdure al curry suggerita da Cortilia.
12 fogli di pasta fillo
2 zucchine
1 melanzana
1 peperone rosso o giallo
1 cipolla
1 carota
1 spicchio di aglio
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaio di curry
olio per frittura
Mondate tutte le verdure e tagliatele a cubetti piccolissimi, di circa mezzo cm per lato. Scaldate l’olio extravergine d’oliva in padella, profumatelo con il curry e lo spicchio d’aglio che toglierete appena comincerà a dorare. Unite le verdure e saltatele fino a che non saranno cotte, ma ancora croccanti. Aggiungete il sale.
Prendete due fogli di pasta fillo e sovrapponeteli, poi piegateli a formare un rettangolo che abbia il lato corto di circa 10 cm. Avrete in questo modo quattro sfoglie sovrapposte. Distribuite un cucchiaio di verdure sul lato corto, e chiudetelo a triangolo. Continuate a fare pieghe a triangolo fino ad arrivare in fondo alla vostra striscia di pasta e sigillate il fagottino con un filo di acqua.
Cuocete i fagottini in olio bollente finché non saranno dorati. Salate e servite.
Buon appetito e buon gastroviaggio!
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