Smart working alle Canarie? Gli alloggi ideali su Airbnb

Canarie smart working
Le vacanze estive stanno per terminare ma per chi vuole continuare a evadere dai soliti panorami e rimanere al mare  le possibilità sono tante se si può fare smart working, così come le classifiche delle destinazioni top per nomadi digitali. E c’è chi si rimbocca le maniche per attrarre i remote worker.

È il caso delle Canarie, dove il governo ha lanciato insieme ad Airbnb una campagna internazionale per posizionare le isole come una delle 20 migliori destinazioni al mondo per il remote working. Di fatto, l’arcipelago è indicato come l’unica località per smartworker della Spagna sulla piattaforma digitale per trovare alloggi a privati e turisti.

La campagna di Airbnb “Live and Work Anywhere” vuole creare hub locali con informazioni puntuali per aiutare coloro che cercano di diventare nomadi digitali.

Le Isole Canarie continuano in realtà a rafforzare una strategia già intrapresa, proseguendo sulla scia della prima campagna lanciata nel novembre 2020. In quella fase, fu aggiunto il “remote worker” come segmento turistico, a seguito della pandemia. All’epoca, il Governo delle Isole Canarie stabilì un obiettivo: far arrivare sull’isola 30.000 telelavoratori entro un decennio. Secondo Nomad List, il principale portale di telelavoro al mondo, il numero di lavoratori remoti in arrivo sulle isole entro il 2021 sarebbero stati almeno 47.000: obiettivo decennale quindi superato in un solo anno.

Il numero di nomadi digitali aumenta di mese in mese, ma i profili stanno cambiando. Ora ci sono più dipendenti che lavoratori autonomi, quasi un terzo arriva in coppia o in famiglia e l’età media è salita a ben oltre i 30 anni. Secondo Nacho Rodríguez, ceo e fondatore di Repeople, prima della pandemia, invece, tra l’80% e il 90% dei nomadi digitali era single, libero professionista, sotto i 30 anni e in viaggio con un laptop e una tavola da surf.

Con questa strategia, le Canarie mirano a favorire lo sviluppo di segmenti turistici che non siano solamente legati a mare e spiaggia e a quelli più tradizionali.

“Nei due anni trascorsi dall’inizio della pandemia”, spiega Mónica Casañas, direttore generale di Airbnb Marketing Services Sl, “si è delineato un nuovo modo di lavorare, in cui molti impiegati e professionisti sono slegati da una sede fissa. Collaborando con le Isole Canarie, vogliamo rendere la vita di chi lavora ancora più flessibile, generando anche nuove opportunità economiche per le comunità locali”.

Nello spazio che la piattaforma Airbnb dedicherà alle isole, che sarà lanciato alla fine dell’anno, saranno messe in evidenza le migliori strutture ricettive locali per soggiorni di lunga durata. Saranno fornite tutte le informazioni sui requisiti di ingresso, i dettagli sulle politiche fiscali e sulla varietà di attività turistiche che si possono svolgere sulle isole.

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