In viaggio senza passaporto né valigie dal divano di casa, ma rigorosamente live: ecco Safar, i tour virtuali nati al tempo del lockdown ma pensati per tutti coloro che intendono immergersi per un’ora e mezza in una città lontana.
Ad avere l’intuizione è stata Carla Diamanti, giornalista esperta di turismo, autrice di guide, docente di progettazione turistica e cultura del viaggio e travel coach. Di cosa si tratta? Di passeggiate immersive live accompagnati da una guida locale di lingua italiana e dalla stessa Carla, in collaborazione con Leone Verde Edizioni: Safar, il nome del programma di passeggiate digitali, in arabo significa proprio viaggio.
Il tour online si acquista al costo di 15 euro, comprensivi di una mini-guida curata direttamente da Carla Diamanti, sul sito della casa editrice Leone Verde per ricevere i “documenti di viaggio”, ovvero il link per collegarsi live alla passeggiata.

Il giorno dell’appuntamento, per un’ora e mezza, i lettori-viaggiatori partiranno per un tour di gruppo virtuale ma live in tempo reale in compagnia, appunto, di Carla Diamanti e di una guida locale professionista: veri e propri giri turistici con spiegazioni e interazioni in diretta, racconti, curiosità e, soprattutto, con la possibilità di fare domande in ogni momento.
«Il viaggio è fra le cose che più sono mancate agli appassionati di mondo durante l’ultimo anno e oggi ciò di cui abbiamo più bisogno è rivivere luoghi lontani, andare altrove», racconta Carla Diamanti, che per realizzare i suoi Safar è partita da destinazioni che conosce bene, come Gerusalemme, e coinvolgendo fidate ed esperte guide locali, «grandi professionisti e amici di lunga data, che ogni giorno mi raccontano delle difficoltà che devono affrontare dopo un anno di inattività in Paesi in cui non esistono ammortizzatori locali. Ecco, non potendo proporre l’impossibile, propongo il possibile: viaggiare con me e con altri appassionati attraverso le immagini, non professionali ma assolutamente autentiche, e le parole».
Safar è nato nel 2021, con l’orizzonte dei viaggi che si era fatto nebuloso e una battuta d’arresto che aveva coinvolto anche letteratura e pubblicazioni di viaggio. «Da un lato le persone non potevano partire, dall’altro c’erano tante guide bloccate, che non lavoravano e non ricevevano alcun introito. Da qui l’idea, pensare e realizzare dei viaggi in diretta live senza la necessità di spostarsi da casa».
All’orario prestabilito ci si collega e si parte tutti insieme, e chi partecipa riceve anche la miniguida. Grazie alla tecnologia si segue la guida che conduce alla scoperta della località, ne illustra le attrazioni, e interagisce con i partecipanti, perché come in un vero tour in presenza si è coinvolti, si possono fare domande e richieste.
Dopo una pausa ora i Safar riprenderanno nel corso di novembre. Prossime tappe in programma sono Petra, Gerusalemme, Il Cairo, Damasco, Kyoto, Samarcanda, Betlemme, Istanbul.
Come si prepara un tour virtuale e quali sono le cose da non dimenticare assolutamente? «Studiamo e prepariamo il percorso insieme alle guide. In genere ogni Safar dura circa un’ora e mezza e dunque occorre mettere a punto un percorso che si possa fare a piedi, valutare i tempi degli spostamenti e quello che si riesce a vedere, tenendo presente che modalità e tempistiche sono diverse rispetto a un viaggio sul posto, come anche gli spostamenti da un punto di interesse all’altro vanno gestiti in maniera specifica, a seconda per esempio che il tragitto offra qualcosa di interessante da osservare o meno.
Accanto ai tempi del tour vanno calcolati anche quelli tecnici che prevede il collegamento, verificare la disponibilità del wifi per non avere problemi a trasmettere, pensare a un itinerario che abbia un crescendo. Il tutto, con la guida in loco armata solo del suo smartphone. Vogliamo che il viaggio sia reale, che i partecipanti vedano quello che c’è davvero e non qualcosa di artificiale o costruito. L’idea è trascorrere un’ora e mezza nel cuore di un’altra città e viverla».
E il tour virtuale non è solo una risposta al lockdown. Nato come necessità in pandemia, in realtà come racconta Carla si presta a tante vite. Anche al di là del covid sempre tanta gente è impossibilitata a viaggiare. «Stiamo portando Safar nelle scuole e nelle case di riposo, ma l’idea sta diventando uno strumento per promuovere le destinazioni anche per gli Enti del Turismo, ha ottenuto per esempio il patrocinio del Jordan Tourism Board e dell’ente del Turismo di Israele, e piace anche al turismo organizzato (tra le aziende interessate c’è il Gruppo Gattinoni), che la sta esplorando per invitare i clienti ad assaporare la destinazione ma anche per l’offerta di educational virtuali agli agenti di viaggio».