«Noi non candidiamo un modo di cucinare, noi candidiamo un rito», ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida. E tra i supporter, oltre al ministero della Cultura, c’è l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni, che ha organizzato per il 21 settembre l’iniziativa “Il pranzo della domenica – Italiani a tavola”: un momento di convivialità intorno ai piatti della tradizione che si terrà in diverse città dello Stivale, da nord a sud.
In campo, nel travel, anche la compagnia di navigazione Grimaldi Lines, che sottolinea come sulle sue 14 navi “i ristoranti, con vista sul mare, offrano un’esperienza di gusto unica: i menù si ispirano alle tradizioni gastronomiche dei porti di partenza e arrivo, propongono piatti della cucina mediterranea realizzati con ingredienti freschi e selezionati, talvolta anche a km zero, e accompagnati dai rinomati vini italiani”.
Operazione di sostegno anche da parte di ViaggiOff che dedica l’edizione di questa settimana del suo ricettario gastroviaggiante Cook&Go a una tipicità nostrana: gli gnocchi di patate.
Partiamo dalla loro storia, che affonda le sue radici nell’Impero Romano. Al tempo si preparavano piccoli impasti a base di farina, semolino, pane grattugiato e uova, talvolta con l’aggiunta di latte. Venivano poi cotti in acqua o latte e conditi con formaggi o salse.
Durante il Medioevo e il Rinascimento, nacquero impasti con pane ammollato, latte e formaggio grattugiato e si diffusero ricette come i “zanzarelli” del Quattrocento (citati da Bartolomeo Scappi, cuoco di papa Pio V).
Intorno al Cinquecento arrivarono dall’America all’Europa le patate, che solo due secoli dopo cominciarono a essere regolarmente impiegate in cucina, dando vita agli gnocchi come li conosciamo oggi a base di patate lessate, farina, uovo e un pizzico di sale.
Ogni regione ha poi sviluppato la sua versione: nel Lazio quelli fatti con semolino, cotti al forno con burro e parmigiano; in Veneto e Trentino con spinaci, zucca o pane raffermo; in Campania quelli di patate conditi con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico; in Sardegna i malloreddus a base di semola.
Quella che vi proponiamo oggi è la ricetta tradizionale degli gnocchi di patate classici.
1 kg di patate farinose (meglio a buccia rossa o vecchie)
300 gr di farina 00 (quantità variabile: ne assorbirai in base all’umidità delle patate)
1 uovo medio (facoltativo, ma consigliato per dare più compattezza)
1 pizzico di sale
1. Cuoci le patate
Lava bene le patate e lessale con la buccia in abbondante acqua salata per circa 30-40 minuti, finché non saranno morbide (puoi usare anche la pentola a pressione).
Scolale e sbucciale ancora calde (aiutati con una forchetta per non scottarti).
2. Schiacciale
Passa le patate con uno schiacciapatate su una spianatoia infarinata. Fai una fontana con le patate.
3. Aggiungi farina, sale e uovo
Aggiungi il sale, la farina setacciata (non tutta in una volta) e, se vuoi, l’uovo.
Impasta rapidamente, giusto il tempo per ottenere un impasto morbido ma non appiccicoso (non lavorarlo troppo o gli gnocchi diventeranno duri).
4. Forma i filoncini
Prendi un pezzo di impasto e forma dei filoncini spessi circa 2 cm.
5. Taglia
Taglia i filoncini in piccoli pezzi (2-3 cm) e, se vuoi, passali sul rigagnocchi o sui rebbi di una forchetta per creare le classiche righe (aiutano a trattenere il sugo).
6. Cuoci
Porta a ebollizione una pentola con abbondante acqua salata.
Tuffa pochi gnocchi alla volta: quando salgono a galla, sono pronti (ci vogliono circa 1-2 minuti).
Scolali con una schiumarola.
*Idee per il condimento: burro e salvia; ragù; “alla sorrentina” con pomodoro, mozzarella e basilico gratinati al forno; con crema di gorgonzola e noci; con pesto alla genovese.
**Consiglio: puoi congelare gli gnocchi crudi su un vassoio infarinato, poi metterli nei sacchetti una volta induriti.
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