Vediamoli uno per uno: al primo posto le lenticchie, seguite dai bigoli di origine veneta e dallo scammaro napoletano. In quarta posizione gli gnocchi di zucca senza patate, poi la valdostana e a seguire le tette delle monache, dolce tipico pugliese. Sul settimo gradino il frappé, ottavo posto per la crema di caffè. E per concludere la classifica: gli appetitosi calzagatti modenesi e il celeberrimo pesto genovese.
La scelta della ricetta della settimana cade sul Tacco d’Italia con le pruriginose (nel gusto, più che nel tatto) tette delle monache, conosciute anche come sospiri pugliesi.
La storia narra siano nate ad Altamura, in provincia di Bari (la foto in alto è del forno-pasticceria Il Gusto di Altamura, ndr), dove le suore del monastero di Santa Chiara erano solite prepararle. Al che giunse il poeta Modesto della Porta che, osservando le paste più imbiancate del solito, esclamò: «Madonna come sono bianche e diritte e appuntite, me sembrane proprie “sise de mòneche”».
Rilanciamo, a beneficio dei nostri lettori, la ricetta delle tette delle monache concessa dal maestro pasticcere Iginio Massari a La Cucina Italiana.
100 gr albume
100 gr tuorli
100 gr zucchero
50 gr farina
50 gr fecola
1 baccello di vaniglia
(Oltre alla crema pasticcera, da preparare come si è soliti farla)
Montare gli albumi e separatamente i tuorli con lo zucchero, aggiungendo la vaniglia.
Setacciare poi le due farine e unire i due composti utilizzando una spatola e muovendola dall’alto verso il basso.
Realizzare piccole semisfere e adagiarle su una teglia con una sac à poche utilizzando la bocchetta n.10 liscia.
Infornare a 200° e aspettate che le “tette” siano uniformemente dorate; solitamente, ma dipende dal forno, saranno pronte dopo 8-9 minuti.
Una volta raffreddate, creare un buco centrale e aggiungere sempre con la sac à poche la crema pasticcera non troppo liquida.
Per la glassa, usare lo zucchero fuso a 38° e glassare le “tette”.
Buon appetito e buon gastroviaggio!
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