Quest’ultima dura ben otto giorni, ha preso il via il 12 aprile e culminerà sempre domenica. Un periodo di festa che, in Israele e non solo, ha una forte componente conviviale che vede famiglie riunite e tavole imbandite con piatti simbolici e ingredienti antichi e che in qualche modo narrano la storia dell’Esodo.
Gusto e spiritualità che vanno intrecciandosi in cucina, non nel primo e nel secondo Seder (in ebraico “ordine”), i pasti rituali dei primi due giorni di festa, ma anche nei giorni seguenti.
In Terra Santa le ricette – come da tradizione prive di lievito e cereali fermentati – variano da famiglia a famiglia, riflettendo le varie tradizioni della diaspora ebraica, ma il filo conduttore è comune: il cibo come strumento di memoria collettiva, ponte tra passato e presente.
Tra queste abbiamo il charoset a base di datteri, mele e noci, che rimanda alla malta usata dagli ebrei durante la schiavitù in Egitto per costruire granai e le piramidi. C’è poi il matzah brei, una sorta di “frittata” di pane azzimo che ha sia una variante dolce che salata con erbe mediterranee. Immancabile, infine, il brodo di pollo con polpette di matzah, dove queste ultime possono essere soffici o compatte, ma un solo ingrediente è di rigore: l’amore.
Di questi tre piatti noi di Cook&Go ne abbiamo scelto uno: il charoset. Di seguito la ricetta suggerita dall’Ente Nazionale per il Turismo Israeliano.
150 gr di datteri snocciolati
1 mela rossa
50 gr di noci tritate
1 cucchiaino di cannella
3 cucchiai di vino dolce (tipo vino di Pesach o succo di uva rossa)
Tritare finemente datteri e mela. Mescolare con le noci, aggiungere la cannella e il vino fino a ottenere una consistenza cremosa. Servire come accompagnamento o su matzah, il tipico pane azzimo che ha un ruolo centrale nella Pasqua ebraica.
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