“Come in, we’re open”. Immaginiamo questo come cartello affisso a sei attrazioni iconiche d’Irlanda, che dopo due anni di chiusura causa pandemia riaprono finalmente i battenti pronte ad accogliere tutti i turisti sull’Isola di Smeraldo.
Un viaggio nel tempo al centro visitatori di Céide Fields
A proposito di novità, tra le più significative c’è il centro visitatori di Céide Fields, uno dei monumenti dell’età della pietra più estesi al mondo, posizionato lungo la Wild Atlantic Way: ospita uno dei più antichi sistemi al mondo di campi con muretti di pietre.
Nascosto sotto la coltre di palude, è un “paesaggio fossilizzato” – come lo definì il poeta Seamus Heaney in “Belderg” – di campi con muretti in pietra, spazi abitativi e monumenti megalitici. Interessato da restyling, nella sua veste attuale permetterà di fare un vero e proprio viaggio nel tempo: tra le attrazioni maggiormente in evidenza le ricostruzioni a opera di alcuni artisti, i video, le riproduzioni di manufatti e altre risorse hi-tech create per migliorare l’esperienza della visita e anche per conservare l’impressionante pino risalente a oltre 4.000 anni portato alla luce dalla vicina palude. La nuova piattaforma panoramica permette di dominare le scogliere di 110 metri e la bellezza aspra e selvaggia di questo tratto costiero della contea di Mayo.
La camera funeraria di Newgrange, il più antico osservatorio solare del mondo
Nella contea di Meath, a metà strada tra Dublino e l’Irlanda del Nord, si trova, infatti, un’area funeraria risalente a più di 5.000 anni fa: la Tomba di Newgrange. Più antica delle piramidi di Giza, questa necropoli risale al Neolitico ed è considerata un antico tempio di grande importanza astronomica, spirituale e cerimoniale.
La struttura ha la forma di un tumulo e misura 80 metri di diametro e 13 metri di altezza. Fu scoperta nel XVII secolo ed è il sito più importante di un complesso di tre conosciuto come Brú na Bóinne. Qualche mese fa è stato aperto al pubblico, ma la camera di sepoltura non era ancora visitabile mentre è ora accessibile.

Skellig Michael, l’ultimo rifugio di Luke Skywalker
Nel sud-ovest dell’isola d’Irlanda, nelle acque al largo della contea di Kerry, si trovano le due isole Skellig. La più grande è Skellig Michael, nota anche come Grande Skellig, imponente piramide rocciosa che tocca i 220 metri di altitudine, dichiarata dal 1996 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. E, oltre essere una riserva naturale e rivestire una grande importanza dal punto di vista culturale e religioso (conserva ancora un monastero paleocristiano del VI secolo), è nota per essere stata l’ambientazione di alcuni episodi della saga di Star Wars.
Dopo la chiusura per la pandemia, è di nuovo accessibile ai visitatori fino al 1° ottobre. Può essere raggiunta in barca e si possono effettuare due tipi di esperienza: una circumnavigazione del suo perimetro o uno sbarco per esplorarla da terra.
Carrick-a-Rede, il ponte che sfida chi soffre di vertigini
Uno dei simboli dell’Irlanda del Nord è il famoso ponte di corda di Carrick-a-Rede, nella contea di Antrim. Costruito da pescatori nel 1755 è oggi una delle principali attrazioni turistiche dell’area a nord dell’Isola di Smeraldo, anche grazie al successo di Game of Thrones, a cui ha prestato la propria scenografica ed esile campata.
Carrick-a-Rede collega la parte settentrionale dell’isola d’Irlanda a una piccola isola rocciosa posizionata sul percorso della migrazione dei salmoni, da cui il nome originale in gaelico scozzese “Carraig-a-Rade” che significa “The Rock in the Road”. Riaperto, è tornato ad accogliere i visitatori che osano percorrerne i 20 metri del ponte a un’altezza di 30 metri sul blu dell’Atlantico. Data la popolarità dell’attrazione, è necessaria la prenotazione anticipata tramite il sito web del National Trust.
Torre e Museo James Joyce, per celebrare l’Ulisse
Un altro dei più importanti monumenti della storia irlandese che ha recentemente riaperto i battenti è la Martello Tower, nota anche come James Joyce Tower and Museum. Situata appena fuori dall’area prettamente urbana di Dublino, a Sandycove, è dedicata a James Joyce, autore di opere molto note come Ulisse, di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla pubblicazione, e Gente di Dublino.
In questa torre Joyce trascorse 6 giorni e la utilizzò come ambientazione per l’inizio dell’Ulisse e per proprio questo è un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati del romanzo e dell’autore. Trasformata in museo, ospita oggetti appartenuti allo scrittore e molti elementi legati al suo testo più celebre. Nelle vicinanze si trova un altro luogo di culto, ovvero Forty Foot, dove gli appassionati dell’opera di Joyce – ma anche chi ama semplicemente sentire sulla pelle la forza dell’oceano – fanno il bagno nel corso di tutto l’anno. Proprio come Buck Mulligan nel primo capitolo dell’Ulisse.
Arazzo di Game of Thrones, un pezzo di artigianato a misura di fan
Dedicato ai fan della serie Game of Thrones: l’arazzo che rappresenta tutta la saga è di nuovo in mostra all’Ulster Museum di Belfast. Si tratta di una vera e propria opera di artigianato, lunga oltre 90 metri, con ricami notevoli, come i capelli dorati dei Lannister, il blu freddo degli Estranei e i corvi in un nero intenso.
Una visita al museo per ammirarlo può essere l’inizio di un viaggio nordirlandese dedicato a tutte le tracce di Game of Thrones, dai set e dagli oggetti di scena presso gli studi di posa Linen Mills Studio di Banbridge, nella contea di Down, alle 26 location legate alle riprese in esterna, sparse in tutta l’Irlanda del Nord, oltre alle molte altre attività a tema disponibili a Belfast.
